SCAR Squadra Corse Alfa Romeo
Mentre Enthusia, Forza Motorsport e Gran Turismo 4 se le danno di santa ragione per aggiudicarsi il titolo di Real Driving Simulator, sbuca quasi in punta di piedi un prodotto tutto italiano, sfornato dagli stessi che hanno dato vita a Screamer, Superbike e Racing Evoluzione: la Milestone. Tuttavia il loro ultimo prodotto, intitolato Squadra Corse Alfa Romeo, non mira a confrontarsi con gli altri, semplicemente perché preferisce introdurre alcuni aspetti rivoluzionari all'interno di un genere che per troppo tempo è rimasto uguale a se stesso: invece di proporre le solite modifiche estetico-prestazionali all'auto, in questo caso le gare saranno a parità di auto e di messa a punto, mentre l'elemento che potrà subire up-grades sarà il pilota.
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Pressione psicologica
Giusto per fare un esempio, l'intimidazione rappresenta la caratteristica che più di ogni altre condizionerà la condotta di gara vostra e degli avversari: basterà infatti seguire a distanza ravvicinata un avversario per notare la sua barra corrispondente alla "salute psicologica" decrescere in modo più o meno rapido (in funzione delle vostre e delle sue capacità) e, una volta completamente svuotata, lo vedrete arrancare faticosamente nel tentativo di mantenere in pista la vettura. Tutto questo, ovviamente, potrà capitare anche a voi: basta invertire i ruoli e, una volta svuotata la vostra barra verde, noterete la grafica del gioco simulare un offuscamento della vista e, al posto del ruggito del motore, sentirete il respiro affannato e il battito accelerato del vostro pilota. Vi accorgerete ben presto che guidare in quelle condizioni è davvero difficile.
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Schumacher negli specchietti
In estrema sintesi, i programmatori della Milestone hanno cercato di implementare su console (cogliendo nel segno) ciò che provava Damon Hill quando vedeva la sagoma della monoposto di Schumacher negli specchietti, inducendolo a commettere spesso errori piuttosto grossolani.
Quello appena descritto, tuttavia, non è l'unico aspetto che contraddistingue SCAR dalla massa: bisogna anche menzionare il Tiger Effect, un effetto di controllo del corso del tempo che sembra essere stato importato dalla Persia: esattamente come in the Sands of Time (e nel sequel Spirito guerriero) vi verrà data la possibilità di tornare indietro nel tempo di alcuni istanti, al fine di evitare un errore, o addirittura un ritiro.
Solo Alfa Romeo
Ebbene si: in SCAR è possibile non finire una gara, a causa del numero eccessivo di urti patiti dal vostro pilota. A dire il vero il sistema di gestione dei danni non si avvicina allo sfarzo mostrato dalla serie Colin McRae Rally, in quanto è esattamente quello visto in Racing Evoluzione, in cui si distaccano i paraurti, si rompono i vetri e basta. In ogni caso va lodata l'implementazione di anche questo aspetto, al contrario dei blasonati racing nipponici.
Le auto presenti nel gioco sono in tutto 25, comprendendo modelli attualmente sul mercato, vetture da gara e vecchie glorie del passato (tutte appartenenti alla Casa del Biscione, ovviamente) mentre i tracciati sono una ventina, che spaziano da circuiti internazionali a piste ricavate dalle strade urbane ed extraurbane di varie località italiane.
Arcade o simulazione?
Anche il modello di guida si rivela convincente: va detto che si tratta di un'impostazione più simulativa che arcade (esclusa la natura del Tiger Effect), in quanto le auto sono piuttosto ostiche da mantenere in pista, soprattutto a causa della variabilità del bilanciamento della vettura che condiziona, forse in modo eccessivo, la tenuta dell'auto. Se poi si aggiungono gli effetti delle sconnessioni sul comportamento della vostra Alfa, si capisce come SCAR non possa essere considerato un racing arcade. Infine va menzionato un ultimo elemento, fin troppo trascurato dagli odierni titoli: la partenza. In SCAR, dopo molto di tempo, sarete finalmente voi a dover decidere quando ingranare la prima allo scoccare del verde, abbandonando così l'infelice tendenza che vede primeggiare la partenza assistita.
Tecnica e affini
Tecnicamente il gioco si assesta su livelli molto buoni, con un sonoro decisamente all'altezza euna buona grafica, che non si avvicina troppo al fotorealismo solo a causa di una scelta di colori sgargianti. La colonna sonora è composta da remix di Ennio Morricone, ma saranno in pochi ad accorgersene, in quanto SCAR è uno di quei titoli da giocare in assenza di musica. Tra i difetti di questo racing vanno menzionati alcuni aspetti, ereditati direttamente da Racing Evoluzione: in primis il contagiri. Nel momento in cui si preme l'acceleratore, in uscita da una curva, si vede l'acceleratore guadagnare immediatamente alcune centinaia di rpm ingiustificatamente, quasi come il motore fosse collegato alle ruote a mezzo di un giunto elastico. Il secondo aspetto che lascia un po' perplessi è l'eccessiva fatica con cui le auto spuntano alla partenza: in questo caso, un leggero lavoro di frizione avrebbe aiutato non poco.
Infine va detto che il gioco mostra un popup un po' marcato, accompagnato dall'anomala scomparsa delle tracce di pneumatici sulla terra. In ogni caso si tratta di peccati veniali, incapaci di intaccare la bontà del gioco.
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Pressione psicologica
Giusto per fare un esempio, l'intimidazione rappresenta la caratteristica che più di ogni altre condizionerà la condotta di gara vostra e degli avversari: basterà infatti seguire a distanza ravvicinata un avversario per notare la sua barra corrispondente alla "salute psicologica" decrescere in modo più o meno rapido (in funzione delle vostre e delle sue capacità) e, una volta completamente svuotata, lo vedrete arrancare faticosamente nel tentativo di mantenere in pista la vettura. Tutto questo, ovviamente, potrà capitare anche a voi: basta invertire i ruoli e, una volta svuotata la vostra barra verde, noterete la grafica del gioco simulare un offuscamento della vista e, al posto del ruggito del motore, sentirete il respiro affannato e il battito accelerato del vostro pilota. Vi accorgerete ben presto che guidare in quelle condizioni è davvero difficile.
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Schumacher negli specchietti
In estrema sintesi, i programmatori della Milestone hanno cercato di implementare su console (cogliendo nel segno) ciò che provava Damon Hill quando vedeva la sagoma della monoposto di Schumacher negli specchietti, inducendolo a commettere spesso errori piuttosto grossolani.
Quello appena descritto, tuttavia, non è l'unico aspetto che contraddistingue SCAR dalla massa: bisogna anche menzionare il Tiger Effect, un effetto di controllo del corso del tempo che sembra essere stato importato dalla Persia: esattamente come in the Sands of Time (e nel sequel Spirito guerriero) vi verrà data la possibilità di tornare indietro nel tempo di alcuni istanti, al fine di evitare un errore, o addirittura un ritiro.
Solo Alfa Romeo
Ebbene si: in SCAR è possibile non finire una gara, a causa del numero eccessivo di urti patiti dal vostro pilota. A dire il vero il sistema di gestione dei danni non si avvicina allo sfarzo mostrato dalla serie Colin McRae Rally, in quanto è esattamente quello visto in Racing Evoluzione, in cui si distaccano i paraurti, si rompono i vetri e basta. In ogni caso va lodata l'implementazione di anche questo aspetto, al contrario dei blasonati racing nipponici.
Le auto presenti nel gioco sono in tutto 25, comprendendo modelli attualmente sul mercato, vetture da gara e vecchie glorie del passato (tutte appartenenti alla Casa del Biscione, ovviamente) mentre i tracciati sono una ventina, che spaziano da circuiti internazionali a piste ricavate dalle strade urbane ed extraurbane di varie località italiane.
Arcade o simulazione?
Anche il modello di guida si rivela convincente: va detto che si tratta di un'impostazione più simulativa che arcade (esclusa la natura del Tiger Effect), in quanto le auto sono piuttosto ostiche da mantenere in pista, soprattutto a causa della variabilità del bilanciamento della vettura che condiziona, forse in modo eccessivo, la tenuta dell'auto. Se poi si aggiungono gli effetti delle sconnessioni sul comportamento della vostra Alfa, si capisce come SCAR non possa essere considerato un racing arcade. Infine va menzionato un ultimo elemento, fin troppo trascurato dagli odierni titoli: la partenza. In SCAR, dopo molto di tempo, sarete finalmente voi a dover decidere quando ingranare la prima allo scoccare del verde, abbandonando così l'infelice tendenza che vede primeggiare la partenza assistita.
Tecnica e affini
Tecnicamente il gioco si assesta su livelli molto buoni, con un sonoro decisamente all'altezza euna buona grafica, che non si avvicina troppo al fotorealismo solo a causa di una scelta di colori sgargianti. La colonna sonora è composta da remix di Ennio Morricone, ma saranno in pochi ad accorgersene, in quanto SCAR è uno di quei titoli da giocare in assenza di musica. Tra i difetti di questo racing vanno menzionati alcuni aspetti, ereditati direttamente da Racing Evoluzione: in primis il contagiri. Nel momento in cui si preme l'acceleratore, in uscita da una curva, si vede l'acceleratore guadagnare immediatamente alcune centinaia di rpm ingiustificatamente, quasi come il motore fosse collegato alle ruote a mezzo di un giunto elastico. Il secondo aspetto che lascia un po' perplessi è l'eccessiva fatica con cui le auto spuntano alla partenza: in questo caso, un leggero lavoro di frizione avrebbe aiutato non poco.
Infine va detto che il gioco mostra un popup un po' marcato, accompagnato dall'anomala scomparsa delle tracce di pneumatici sulla terra. In ogni caso si tratta di peccati veniali, incapaci di intaccare la bontà del gioco.
SCAR Squadra Corse Alfa Romeo
8
Voto
Redazione
SCAR Squadra Corse Alfa Romeo
Dopo la fortunata serie Screamer, Superbike e Racing Evoluzione, la Milestone sforna un altro interessantissimo racing, confermando l'attitudine degli sviluppatori a ideare concetti innovativi e convincenti. La buona AI degli avversari è la minore delle qualità di questo SCAR, capace di proporre un nuovo modo di interpretare le corse grazie alla gestione delle capacità dei piloti. L'ottima concretizzazione dell'idea, coadiuvata da una realizzazione tecnica a buoni livelli, rende questo SCAR un racing da non perdere.