Scrapland
di
Alessandro 'Alenet' Cossu
RACCONTAMI UNA FIABA
Correva l'anno del Signore 1865, quando Lewis Carrol scrisse il suo celeberrimo romanzo "Alice nel paese delle meraviglie". Un secolo e mezzo dopo, anno più,anno meno, un talentuoso programmatore, sotto la "longa mano" di EA, portò sulla nostra macchina da gioco favorita un titolo destinato a rimanere nel cuore di una larghissima fetta di appassionati; infatti, American McGee Alice fu un vero e proprio "blockbuster", tanto per usare un termine cinematografico. Una grafica eccellente, una giocabilità ai massimi livelli, unite ad una trama tanto accattivante quanto macabra, decretarono il successo del titolo, facendolo assurgere all'olimpo dei videogames. Oggi, quello stesso American McGee, abbandonato (temporaneamente?) l'ambizioso progetto di trasporre sul piano ludico il personaggio inventato da Frank Baum agli inizi del secolo scorso il Mago di Oz torna alla ribalta sotto una nuova bandiera, con il suo Scrapland e l'impacciato androide D-Tritus. Il succitato vessillo porta ora il logo della Enlight Software vicino a quello della Mercury Steam, patrocinati dalla Koch Media. Questo dotato gruppo di programmatori e sviluppatori, sotto la guida della brillante mente di Mr. Alice (con il ruolo di Direttore Creativo) hanno dato vita ad un interessante gioco che si pone ad un trivio fra GTA3, Messiah e Solaris.
Ci troviamo in un futuro non meglio precisato, in uno spazio ed un tempo che non ci è dato conoscere. Chimera, pianeta al centro della galassia, ricco di risorse minerarie ed alimentari, è stato sfruttato fino all'ultima goccia da una umanità sempre più dipendente dalle macchine. Quest'ultime, nella forma di evolute forme di vita artificiali (Data Docet), ad un passo dal collasso del pianeta, decisero di bandire gli umani, prima della inevitabile fine. Oggi, nessuna forma di vita organica è ammessa sul pianeta, ribattezzato cinicamente dalle macchine "Scrapland"; questo termine, tradotto letteralmente, significa "Discarica". Il protagonista del gioco, l'androide D-Tritus, a seguito di un guasto alla sua aeronave, si trova casualmente nello spazio-porto di Chimera, dove apprenderà con sconcerto che, da qualche tempo, reiterati omicidi e atti di violenza si stanno consumando nella città di Scrapland e, tutto questo, a quanto pare, ad opera di umani. A questo punto, entreremo in scena noi. Nei panni cibernetici di D-Tritus saremo chiamati a indagare su questa escalation di violenza, fino ad assicurare i cattivi alla robotica giustizia. D-Tritus non è un cacciatore di taglie, ne un poliziotto, ne tantomeno un eroe. No, lui è un giornalista e pertanto noi, impersonandolo, dovremo agire con la massima prudenza e furbizia, evitando gli scontri corpo a corpo fintanto che ci sarà possibile, in base alla piega che prenderanno gli eventi durante i nostri match.
Volendo suddividere il titolo in due blocchi, si può parlare di una sezione a piedi ma rigorosamente al chiuso, nei vari, mastodontici edifici di Scrapland, e di una sezione in auto, fatta di corse contro la polizia o di sfide contro il tempo. Quest'ultime, adrenaliniche e ben realizzate, ci vedranno spesso nell'officina del nostro amico Rusty, dove ci divertiremo a personalizzare le nostre vetture con i pezzi ottenuti risolvendo enigmi, svolgendo commissioni e raccogliendo indizi per i vari VIP della città. Ogni mezzo di Scrapland è costituito da una sezione centrale di peso e dimensione variabili, alla quale sarà possibile applicare a nostro piacimento, un motore, delle armi ed una scocca, fra quelle disponibili(in base al denaro o ai regali in nostro possesso). Ad ogni gara vinta, ad ogni scontro superato, riceveremo nuovi pezzi, armi ed kit di personalizzazione indispensabili per il proseguo del gioco. Nelle sezioni dove sfrutteremo le gambe, dovremo essenzialmente parlare con i vari personaggi, raccogliere indizi, scattare fotografie (importantissime, poiché fungeranno da prova legale contro i nemici), utilizzando ogni volta che sarà possibile o necessario la principale abilità di D-Tritus : la Trasmigrazione attraverso Satori!...(Uhm, no, quello era Kenshiro). Grazie all'arte della Trasmigrazione e ad appositi terminali, detti GreatDataBase), potremo assumere istantaneamente le fattezze di un poliziotto, di un netturbino, del capo della polizia o persino del sindaco, grazie all'acquisizione della loro matrice.
In questo modo, potremo immergerci negli ambienti come se fossimo il personaggio che impersoniamo a tutti gli effetti e venire cosi a conoscenza di segreti e retroscena. Qualora non fosse possibile utilizzare un computer, dovremo procedere con un più brutale omicidio che ci permetterà di "sovrascrivere" e quindi sostituire il poveraccio di turno...sperando di non essere beccati in flagranza di reato da qualche sbirro. In sostanza, il titolo in esame presenta una struttura a dir poco rigida, che segue pedissequamente le proprie orme sulla sabbia e, come un serpente che si morde la coda, dovremo indagare fotografare prendere l'auto scappare dai nemici andare dal committente e consegnarli le prove indi, ricominciare, fino all'inevitabile raggiungimento del bandolo di una storia non originale ma avvolta da una matassa molto intrigante.
Tecnicamente, siamo ad un livello decisamente alto, con un engine grafico leggero e scalabile in grado di gestire una quantità di poligoni e texture. La città, con il suo carattere cyber-gotico scanzonato, satura l'occhio con un intelligente gioco di luci ed ombre, mentre leggermente sotto tono la realizzazione dei personaggi che incroceremo durante le nostre scorribande; ottime le texture e i filtri ad esse applicati. Un po' troppo invasive le musiche e poco ispirato il doppiaggio in Inglese, a cui fa da contraltare l'ottima realizzazione dei sottotitoli nella lingua del BelPaese. Buona la realizzazione della sezione multigiocatore con le classiche modalità DeathMatch e Capture the Flag, disponibile su server dedicati. Prima di cyberleggere il commento finale, ricordo a tutti che il titolo in esame è già disponibile mentre leggete queste righe e che, data la sua natura poco incline alla violenza, il titolo in esame pare adatto a tutte le fasce d'utenza.
Correva l'anno del Signore 1865, quando Lewis Carrol scrisse il suo celeberrimo romanzo "Alice nel paese delle meraviglie". Un secolo e mezzo dopo, anno più,anno meno, un talentuoso programmatore, sotto la "longa mano" di EA, portò sulla nostra macchina da gioco favorita un titolo destinato a rimanere nel cuore di una larghissima fetta di appassionati; infatti, American McGee Alice fu un vero e proprio "blockbuster", tanto per usare un termine cinematografico. Una grafica eccellente, una giocabilità ai massimi livelli, unite ad una trama tanto accattivante quanto macabra, decretarono il successo del titolo, facendolo assurgere all'olimpo dei videogames. Oggi, quello stesso American McGee, abbandonato (temporaneamente?) l'ambizioso progetto di trasporre sul piano ludico il personaggio inventato da Frank Baum agli inizi del secolo scorso il Mago di Oz torna alla ribalta sotto una nuova bandiera, con il suo Scrapland e l'impacciato androide D-Tritus. Il succitato vessillo porta ora il logo della Enlight Software vicino a quello della Mercury Steam, patrocinati dalla Koch Media. Questo dotato gruppo di programmatori e sviluppatori, sotto la guida della brillante mente di Mr. Alice (con il ruolo di Direttore Creativo) hanno dato vita ad un interessante gioco che si pone ad un trivio fra GTA3, Messiah e Solaris.
Ci troviamo in un futuro non meglio precisato, in uno spazio ed un tempo che non ci è dato conoscere. Chimera, pianeta al centro della galassia, ricco di risorse minerarie ed alimentari, è stato sfruttato fino all'ultima goccia da una umanità sempre più dipendente dalle macchine. Quest'ultime, nella forma di evolute forme di vita artificiali (Data Docet), ad un passo dal collasso del pianeta, decisero di bandire gli umani, prima della inevitabile fine. Oggi, nessuna forma di vita organica è ammessa sul pianeta, ribattezzato cinicamente dalle macchine "Scrapland"; questo termine, tradotto letteralmente, significa "Discarica". Il protagonista del gioco, l'androide D-Tritus, a seguito di un guasto alla sua aeronave, si trova casualmente nello spazio-porto di Chimera, dove apprenderà con sconcerto che, da qualche tempo, reiterati omicidi e atti di violenza si stanno consumando nella città di Scrapland e, tutto questo, a quanto pare, ad opera di umani. A questo punto, entreremo in scena noi. Nei panni cibernetici di D-Tritus saremo chiamati a indagare su questa escalation di violenza, fino ad assicurare i cattivi alla robotica giustizia. D-Tritus non è un cacciatore di taglie, ne un poliziotto, ne tantomeno un eroe. No, lui è un giornalista e pertanto noi, impersonandolo, dovremo agire con la massima prudenza e furbizia, evitando gli scontri corpo a corpo fintanto che ci sarà possibile, in base alla piega che prenderanno gli eventi durante i nostri match.
Volendo suddividere il titolo in due blocchi, si può parlare di una sezione a piedi ma rigorosamente al chiuso, nei vari, mastodontici edifici di Scrapland, e di una sezione in auto, fatta di corse contro la polizia o di sfide contro il tempo. Quest'ultime, adrenaliniche e ben realizzate, ci vedranno spesso nell'officina del nostro amico Rusty, dove ci divertiremo a personalizzare le nostre vetture con i pezzi ottenuti risolvendo enigmi, svolgendo commissioni e raccogliendo indizi per i vari VIP della città. Ogni mezzo di Scrapland è costituito da una sezione centrale di peso e dimensione variabili, alla quale sarà possibile applicare a nostro piacimento, un motore, delle armi ed una scocca, fra quelle disponibili(in base al denaro o ai regali in nostro possesso). Ad ogni gara vinta, ad ogni scontro superato, riceveremo nuovi pezzi, armi ed kit di personalizzazione indispensabili per il proseguo del gioco. Nelle sezioni dove sfrutteremo le gambe, dovremo essenzialmente parlare con i vari personaggi, raccogliere indizi, scattare fotografie (importantissime, poiché fungeranno da prova legale contro i nemici), utilizzando ogni volta che sarà possibile o necessario la principale abilità di D-Tritus : la Trasmigrazione attraverso Satori!...(Uhm, no, quello era Kenshiro). Grazie all'arte della Trasmigrazione e ad appositi terminali, detti GreatDataBase), potremo assumere istantaneamente le fattezze di un poliziotto, di un netturbino, del capo della polizia o persino del sindaco, grazie all'acquisizione della loro matrice.
In questo modo, potremo immergerci negli ambienti come se fossimo il personaggio che impersoniamo a tutti gli effetti e venire cosi a conoscenza di segreti e retroscena. Qualora non fosse possibile utilizzare un computer, dovremo procedere con un più brutale omicidio che ci permetterà di "sovrascrivere" e quindi sostituire il poveraccio di turno...sperando di non essere beccati in flagranza di reato da qualche sbirro. In sostanza, il titolo in esame presenta una struttura a dir poco rigida, che segue pedissequamente le proprie orme sulla sabbia e, come un serpente che si morde la coda, dovremo indagare fotografare prendere l'auto scappare dai nemici andare dal committente e consegnarli le prove indi, ricominciare, fino all'inevitabile raggiungimento del bandolo di una storia non originale ma avvolta da una matassa molto intrigante.
Tecnicamente, siamo ad un livello decisamente alto, con un engine grafico leggero e scalabile in grado di gestire una quantità di poligoni e texture. La città, con il suo carattere cyber-gotico scanzonato, satura l'occhio con un intelligente gioco di luci ed ombre, mentre leggermente sotto tono la realizzazione dei personaggi che incroceremo durante le nostre scorribande; ottime le texture e i filtri ad esse applicati. Un po' troppo invasive le musiche e poco ispirato il doppiaggio in Inglese, a cui fa da contraltare l'ottima realizzazione dei sottotitoli nella lingua del BelPaese. Buona la realizzazione della sezione multigiocatore con le classiche modalità DeathMatch e Capture the Flag, disponibile su server dedicati. Prima di cyberleggere il commento finale, ricordo a tutti che il titolo in esame è già disponibile mentre leggete queste righe e che, data la sua natura poco incline alla violenza, il titolo in esame pare adatto a tutte le fasce d'utenza.
Scrapland
7
Voto
Redazione
Scrapland
American McGee è un genio. Il papà di Alice vanta la realizzazione di una vera e propria breccia nel cuore di moltissimi giocatori, grazie al titolo ispirato alla fiaba di Carrol. Questo suo secondo exploit ufficiale (anche se ha partecipato, in tempi non sospetti, alla creazione di Doom e Quake, giusto per citare due giochini misconosciuti) nel mondo videoludico ha il sapore delle grandi scommesse vinte, del capolavoro annunciato, dell'impresa che rimarrà nella storia. Eppure, Scrapland, nonostante tutto, non convince al cento per cento. Sarà per una certa monotonia nella story-line, sarà per il concept poco innovativo o più semplicemente per uno schema di gioco troppo simile a se stesso in troppe sezioni...sia come sia, Scrapland è e resta un ottimo titolo ma che, forse, non assurgerà all'olimpo dei videogames. Per il momento, a quanto pare, Alice deve rimanere da sola, lassù, ancora per un po' di tempo.