Scribblenauts

di Fabio Fundoni
E ora lo scrivi 100 volta sulla lavagna: "Non farò più...”
Prendere una penna, scrivere una parola e vederla materializzata davanti ai nostri occhi. Chi non ha mai sognato di possedere un simile potere? Tutto questo é finalmente possibile grazie a Scribblenauts, gioco sviluppato dal team 5th Cell, un titolo che sin dal suo annuncio é stato capace di far drizzare le antenne a tutto il mondo dei videogame. Provate a immaginare di trovarvi in una situazione apparentemente senza via d'uscita. Vi basterebbe un oggetto per arrivare ad utilizzare una particolare leva, o combinarne un paio per allontanare un animale feroce dal tesoro che dovete raccogliere. Sembra un sogno, vero? Questa volta però, il sogno diventerà realtà. Basta accendere il proprio Nintendo DS e giocare a Scribblenatus mettendosi nei panni di Maxwell, un giovane con il potere di far apparire qualsiasi cosa la sua penna riesca a scrivere su carta. Non serve nemmeno fermarsi un minuto a pensarci, le opportunità di gioco con delle simili premesse sono praticamente infinite!



Il buon Maxwell si troverà infatti a dover superare tantissimi ostacoli, ognuna inserita in una particolare ambientazione dove dovrà risolvere situazioni al limite dell'inverosimile. Il tutto per recuperare le Starite, delle stelle luminose che diventeranno in breve tempo il vostro sinonimo di vittoria. Dopo vari mesi d'attesa ecco finalmente tra le nostre mani questo gioco che traborda promesse e speranze da ogni pixel. Incastonato in una grafica in due dimensioni particolarmente essenziale e colorata, Scribblenauts poggia su una struttura prettamente puzzle, dove davanti ad ogni caso dovremo spremerci le meningi per arrivare ad una soluzione. Il gioco é fruibile in due modalità, una “Puzzle”, in cui dovremo cavare un risultato ben preciso dal nostro comportamento, e l'altra “Azione”, in cui dovremo ingegnarci per superare tutto ciò che ci dividerà dalla tanto agognata Starite.

Fulcro di entrambi i casi sarà il nostro pennino. Studiata la situazione in cui ci troveremo, non dovremo fare altro che andare nella schermata apposita e iniziare a... scrivere! Si, basterà scrivere (o utilizzare una tastiera virtuale) per far apparire nel gioco l'oggetto (ma anche l'animale, la persona o tante altre cose) desiderato e cercare di raggiungere la soluzione dell'enigma. Facciamo un semplice esempio: se ci sarà un leone a frapporsi tra voi e la Starite potrete benissimo scrivere “fucile” per ritrovarvi armati di tutto punto e pronti a impallinare il re della foresta. Nessuno però vi vieterà di evocare un elefante e far combattere i due animali, sperando che il leone abbia la peggio. O, perché no, un soldato che faccia il lavoro sporco per voi. Il sangue non vi piace? Potreste sempre far apparire una sugosa bistecca e distrarre il felino per poi bloccarla dietro un muro comparso dal nulla per l'occasione!

Unico limite, la fantasia... o no?
Logicamente tutti i livelli messi a disposizione dagli sviluppatori cercano di stimolare il giocatore a dare il meglio di se, in primis grazie a requisiti necessari per uscire da guai ( ad esempio: “supera lo squalo senza ucciderlo”), in secondo luogo ogni puzzle risolto ci vedrà ricevere dei premi che si tradurranno in medaglie (puramente a scopo di collezione) e Ollari, la moneta corrente nel mondo di Scribblenauts. Quando avremo a disposizione un bel gruzzoletto potremo comprare nuove ambientazioni giocabili (si va dalla città al mondo medievale), personaggi giocabili (ebbene si, appena abbiamo potuto ci siamo liberati di Max e abbiamo impersonato un ninja) e le canzoni della track list da ascoltare nei momenti di relax.



Più saremo bravi, più Ollari metteremo in tasca. Finire il livello velocemente, utilizzare pochi oggetti (ogni volta avremo un “par, o meglio un limite consigliato) o brillare per la fantasia delle nostre soluzioni, saranno le discriminanti che decideranno i nostri punteggi finali e relativi guadagni. Molto affascinante il discorso sulla fantasia che, nelle idee dei 5th Cell, doveva stimolare il giocatore a dare il meglio di se e sfruttare tutte le opportunità date dal gioco. Purtroppo però non tutte le ciambelle escono con buco (nemmeno se lo scrivete col pennino). Mentre siamo trascinati dal vortice di possibilità, trascorriamo con piacere le prime ore di gioco, sinché il meccanismo inizia a far sentire alcuni cigolii. Sia ben chiaro, il giocattolo non si rompe, ma il gameplay mostra il fianco al fattore “varietà”.

Certo, migliaia di vocaboli sono disponibili (logicamente scordatevi di utilizzare volgarità e cose simili), ma alla lunga molti elementi perdono un certo fascino a discapito del puzzle solving che prende una piega più diretta. Perché creare combinazioni improbabili per raccogliere una Starite facilmente raggiungibile indossando il famigerato jetpack? Nonostante l'impegno del team di sviluppo, ne gli obiettivi ne gli Ollari riescono a premiare effettivamente la creatività rispetto al pragmatismo di arrivare subito al sodo. Acquista però interesse la possibilità di giocare senza vincoli durante la schermata iniziale. É infatti possibile divertirsi a evocare qualsiasi cosa si voglia, giusto per provare e testare miriadi di situazioni. Far combattere uno squalo contro una balena, gettare un asciugacapelli in un lago pieno di pesci o vedere che succede a provare a sparare a un drago... La vera essenza del gioco sembra trovare proprio qui la sua miglior forma con tantissimo divertimento spensierato.

Dalla penna al pennino
Un altro punto su cui Scribblenauts non ci ha lasciati soddisfatti si trova nuovamente sotto la voce “gameplay”. Una volta risolti i puzzle e trovato il modo migliore per uscire da ogni guaio, muovere Maxwell si rivelerà un'impresa non da poco. Mentre la croce direzionale del Nintendo DS servirà a scrutare la superficie del livello, pennino e touch screen ci faranno spostare nel punto toccato. Purtroppo la precisione si é rivelata del tutto insufficiente, facendoci più di una volta finire in un fossato o nelle fauci di un nemico per un problema di movimenti estraneo da nostri reali errori. Un vero peccato, nonostante non si stia parlando di un action game una cura maggiore a riguardo sarebbe stata davvero gradita.

Tecnicamente, tra l'altro, il gioco offre una grafica bidimensionale che centra l'obiettivo e, con uno stile “pastello,” appare più che adatta a rappresentare l'atmosfera delineata dai 5th Cell. Stessa cosa per le musiche, non di altissimo livello ma piacevoli e capaci di cullare il giocatore in questo particolarissimo sogno. É inoltre disponibile una modalità editor, dove potrete costruire i vostri livelli personalizzati partendo dalla base di quelli già sbloccati, per poi scambiarli con i proprio amici. Manca una vera e propria componente multiplayer, ma l'opzione é risultata divertente, sebbene l'editor necessiti di qualche tempo di metabolizzazione per essere padroneggiato al meglio. Calcolando anche l'enorme quantità di livelli disponibili (si superano i 200) e bonus sbloccabili, la longevità é davvero alta, anche grazie ad alcuni puzzle più cervellotici di altri (nonostante siano la minoranza).

Scribblenatus é dunque un gioco piacevole, ma non esente da difetti, che riesce a portare una discreta ventata d'aria fresca in un panorama dei videogame che risulta sempre più afflitto da una certa staticità. L'idea va assolutamente premiata, la realizzazione meno, ma molti lo troveranno un titolo appagante e divertente. Non la rivoluzione che ci si aspettava, ma una piacevole sorpresa. Unamusica suonata in una stanza silenziosa. Speriamo che in futuro ci si decida di comporvi intorno una sinfonia da cinque stelle, anche se attualmente l'armonia potrà rapire moltissimi sognatori...