Scudetto Stagione 00/01

di Redazione Gamesurf
Per gli appassionati di videogiochi e calcio, ormai, l'edizione annuale di Championship Manager, più conosciuto in Italia con il nome di Scudetto, é diventata un'istituzione. Riuscendo a resistere all'attacco di molti concorrenti, che soprattutto lo scorso anno hanno cercato di spodestarlo dal suo trono di miglior simulatore manageriale, il gioco dei fratelli Collyer si é sempre distinto per nuove versioni: esse piuttosto che costituire sostanziali rivoluzioni, hanno via via apportato delle modifiche più o meno significative a un collaudato impianto. Anche quest'anno, l'edizione 2000/2001 non fa differenza. Le novità più importanti riguardano la possibilità di giocare fino a 25 campionati diversi contemporaneamente, di organizzare partite in rete e su Internet, il ruolo della stampa (con interventi di giornali e siti web fittizi che esprimono pareri sui giocatori e sul nostro operato come allenatore), la gestione della classifica in tempo reale durante la partita, la possibilità di contattare la federazione per chiedere il posticipo di un incontro e per lamentarsi degli arbitraggi, la presenza delle selezioni Olimpiche Under 23, la presenza di un editor dei dati per modificare tutte le statistiche utilizzate dal gioco

LA VITTORIA FA MORALE
L'archivio di dati disponibili é al solito colossale. Per chi non avesse mai provato un titolo della serie, basti sapere che ogni singolo calciatore di ogni singolo campionato presente nel gioco ha una serie infinita di caratteristiche (più di trenta), ciascuna attentamente valutata. All'inizio del gioco, dobbiamo scegliere quanti giocatori inserire, e quali campionati, da uno fino a un massimo di ventisei, tra principali (quelli in cui c'é almeno una squadra gestita dal giocatore) e in background (quelli dei quali ci interessa comunque avere un dettaglio di tutte le partite disputate). Fatto ciò, si passa alla scelta della squadra da gestire. Per l'Italia, si arriva addirittura fino alla serie C2. Sarà dunque possibile scegliere anche squadre piccole e poco importanti per tentare un'ascesa nelle serie maggiori o ottenere successi tali da farci diventare manager appetibili e desiderati dai club più grandi, o anche selezionatori della nazionale di uno dei paesi calcisticamente più importanti