Second Sight
di
Paolo 'Mr. Ninty' Mulas
Il passato cancellato.
Dopo i primi due TimeSplitters, che hanno segnato rispettivamente l'esordio e la consacrazione al grande pubblico dei FreeRadical, il talentuoso team britannico, nato da una costola dei Rare, ci riprova con Second Sight, un'avventura che ha tutte le carte in regola per bissare o anche superare il successo dei suoi predecessori.
Il gameplay di Second Sight, si discosta però dalle precedenti produzioni: abbandonato il campo degli fps (almeno fino al terzo, già presentato, capitolo di Timesplitters), il titolo è essenzialmente uno sparatutto in terza persona con numerosi elementi stealth e d'avventura. La trama vede il malcapitato John Vattic risvegliarsi, dopo chissà quanto tempo, in un lettino d'ospedale, debolissimo e completamente privo della propria memoria. Il motivo per il quale è tenuto prigioniero è naturalmente oscuro, ma potremo ricostruire tassello per tassello ciò che accaduto, rivivendo in prima persona gli sparuti ricordi che gli riaffioreranno di tanto in tanto. Scopriremo così che fino a qualche tempo prima Vattic era uno stimato scienziato, che stava per essere coinvolto suo malgrado in una missione top secret del governo americano, in Siberia per liberare il professor Grienko, uno dei maggiori esperti mondiali di poteri psichici, sui quali, per la precisione, il nostro eroe era un inamovibile scettico.
122
Qualcosa deve essere andato storto, visto che al suo risveglio scoprirà (e noi con lui) di aver sviluppato delle potentissime capacità mentali: saremo in grado attraverso la telecinesi di comandare meccanismi a distanza e di sollevare oggetti e persone, potremo renderci invisibili per sfuggire agli indiscreti occhi delle guardie, curarci da soli e scopriremo inoltre numerosi altri poteri avanzando nell'avventura. Tutte queste particolari capacità permettono di esplorare delle meccaniche di gioco totalmente tutte nuove: potremo muovere a distanza un qualsiasi oggetto per attirare l'attenzione di una guardia, per poi superarla in maniera silenziosa senza farci notare, oppure sollevarla e scagliarla contro una vetrata. Il gioco lascia quindi al giocatore un'ottima libertà per quel che riguarda l'approccio alle missioni, sia esso maggiormente orientato verso lo stealth, o verso l'azione.
Mistery Mind.
Ci è parsa decisamente saggia la scelta degli sviluppatori, di limitare l'utilizzo dei poteri psichici con una barra che rappresenterà il quantitativo d'energia ancora utilizzabile. Naturalmente questa scenderà con l'utilizzo, e tornerà a livelli normali lasciando riposare per qualche tempo il nostro "eroe". Bisognerà fare quindi particolare attenzione sul come e quando usufruire di queste speciali abilità, perché si correrà altrimenti il rischio di rimanerne a secco proprio nel maggior momento di bisogno, anche se avremo comunque la possibilità di utilizzare anche delle più canoniche armi quali pistole, fucili a pompa, magnum e mitragliatrici. La giocabilità di Second Sight, deriva proprio dalla varietà e dalla libertà concessa al giocatore, nell'affrontare le 17 missioni, suddivise in numerosi obiettivi: tra uso di poteri psichici, sparatorie, fughe, recupero di documenti e flashback per far luce sul proprio passato, c'è veramente moltissima carne da fuoco, e grazie anche alla trama appassionante (anche se a tratti un po' confusa) il giocatore sarà sempre spinto ad andare avanti fino alla conclusione. La mistione di vari generi, ci è parsa sempre ben equilibrata all'interno dei vari stage, anche se in alcune fasi si nota una certa forzatura da parte degli sviluppatori ad una spettacolarizzazione non sempre opportuna del gioco.
table_img_3456
La longevità di SS si attesta intorno alle quindici ore, in media quindi con gli altri esponenti del genere: la durata poteva però essere ancora maggiore, se il livello di difficoltà fosse stato leggermente più alto, infatti tra autoguarigione e scarsa precisione nemica, sarà veramente piuttosto raro morire. L'aspetto tecnico è certamente il miglior biglietto da visita per Second Sight; lo stile grafico è quello classico dei FreeRadical, questo significa personaggi (dalle fattezze per certi versi da disegni d'animazione) caratterizzati in maniera splendida, che si integrano perfettamente con gli scenari di gioco. Ambienti che sfoggiano textures, davvero di ottimo livello, lucentissime e pulite, che contribuiscono alla sensazione di realismo del titolo. Davvero ben curati e spettacolari i vari effetti speciali relativi ai poteri psichici, mente la scelta cromatica seppur buona, è limitata a pochi colori, il che rende alcune locazioni troppo somiglianti.
La telecamera riprenderà l'azione da tre diversi punti di vista (in terza persona ed in prima persona, e fissa alla Resident Evil) per garantire sempre un ottima visuale ed assecondare i gusti di ogni giocatore. Le musiche che compongono la colonna sonora del titolo, si sono rivelate adattissime alle varie situazioni che andremo ad affrontare; lente ed angoscianti nelle fasi stealth e più dinamiche durante i combattimenti. Il gioco è ben doppiato in inglese, con sottotitoli in italiano che presentano purtroppo qualche errore. In definitiva Second Sight, nonostante qualche piccolo difetto, ci ha convinto sotto moltissimi aspetti, a partire dalla giocabilità, varia ed innovativa, fino alla realizzazione tecnica curata e spettacolare. Un titolo in grado di coinvolgere il giocatore, dall'inizio fino ai titoli di coda.
table_img_3789
Dopo i primi due TimeSplitters, che hanno segnato rispettivamente l'esordio e la consacrazione al grande pubblico dei FreeRadical, il talentuoso team britannico, nato da una costola dei Rare, ci riprova con Second Sight, un'avventura che ha tutte le carte in regola per bissare o anche superare il successo dei suoi predecessori.
Il gameplay di Second Sight, si discosta però dalle precedenti produzioni: abbandonato il campo degli fps (almeno fino al terzo, già presentato, capitolo di Timesplitters), il titolo è essenzialmente uno sparatutto in terza persona con numerosi elementi stealth e d'avventura. La trama vede il malcapitato John Vattic risvegliarsi, dopo chissà quanto tempo, in un lettino d'ospedale, debolissimo e completamente privo della propria memoria. Il motivo per il quale è tenuto prigioniero è naturalmente oscuro, ma potremo ricostruire tassello per tassello ciò che accaduto, rivivendo in prima persona gli sparuti ricordi che gli riaffioreranno di tanto in tanto. Scopriremo così che fino a qualche tempo prima Vattic era uno stimato scienziato, che stava per essere coinvolto suo malgrado in una missione top secret del governo americano, in Siberia per liberare il professor Grienko, uno dei maggiori esperti mondiali di poteri psichici, sui quali, per la precisione, il nostro eroe era un inamovibile scettico.
122
Qualcosa deve essere andato storto, visto che al suo risveglio scoprirà (e noi con lui) di aver sviluppato delle potentissime capacità mentali: saremo in grado attraverso la telecinesi di comandare meccanismi a distanza e di sollevare oggetti e persone, potremo renderci invisibili per sfuggire agli indiscreti occhi delle guardie, curarci da soli e scopriremo inoltre numerosi altri poteri avanzando nell'avventura. Tutte queste particolari capacità permettono di esplorare delle meccaniche di gioco totalmente tutte nuove: potremo muovere a distanza un qualsiasi oggetto per attirare l'attenzione di una guardia, per poi superarla in maniera silenziosa senza farci notare, oppure sollevarla e scagliarla contro una vetrata. Il gioco lascia quindi al giocatore un'ottima libertà per quel che riguarda l'approccio alle missioni, sia esso maggiormente orientato verso lo stealth, o verso l'azione.
Mistery Mind.
Ci è parsa decisamente saggia la scelta degli sviluppatori, di limitare l'utilizzo dei poteri psichici con una barra che rappresenterà il quantitativo d'energia ancora utilizzabile. Naturalmente questa scenderà con l'utilizzo, e tornerà a livelli normali lasciando riposare per qualche tempo il nostro "eroe". Bisognerà fare quindi particolare attenzione sul come e quando usufruire di queste speciali abilità, perché si correrà altrimenti il rischio di rimanerne a secco proprio nel maggior momento di bisogno, anche se avremo comunque la possibilità di utilizzare anche delle più canoniche armi quali pistole, fucili a pompa, magnum e mitragliatrici. La giocabilità di Second Sight, deriva proprio dalla varietà e dalla libertà concessa al giocatore, nell'affrontare le 17 missioni, suddivise in numerosi obiettivi: tra uso di poteri psichici, sparatorie, fughe, recupero di documenti e flashback per far luce sul proprio passato, c'è veramente moltissima carne da fuoco, e grazie anche alla trama appassionante (anche se a tratti un po' confusa) il giocatore sarà sempre spinto ad andare avanti fino alla conclusione. La mistione di vari generi, ci è parsa sempre ben equilibrata all'interno dei vari stage, anche se in alcune fasi si nota una certa forzatura da parte degli sviluppatori ad una spettacolarizzazione non sempre opportuna del gioco.
table_img_3456
La longevità di SS si attesta intorno alle quindici ore, in media quindi con gli altri esponenti del genere: la durata poteva però essere ancora maggiore, se il livello di difficoltà fosse stato leggermente più alto, infatti tra autoguarigione e scarsa precisione nemica, sarà veramente piuttosto raro morire. L'aspetto tecnico è certamente il miglior biglietto da visita per Second Sight; lo stile grafico è quello classico dei FreeRadical, questo significa personaggi (dalle fattezze per certi versi da disegni d'animazione) caratterizzati in maniera splendida, che si integrano perfettamente con gli scenari di gioco. Ambienti che sfoggiano textures, davvero di ottimo livello, lucentissime e pulite, che contribuiscono alla sensazione di realismo del titolo. Davvero ben curati e spettacolari i vari effetti speciali relativi ai poteri psichici, mente la scelta cromatica seppur buona, è limitata a pochi colori, il che rende alcune locazioni troppo somiglianti.
La telecamera riprenderà l'azione da tre diversi punti di vista (in terza persona ed in prima persona, e fissa alla Resident Evil) per garantire sempre un ottima visuale ed assecondare i gusti di ogni giocatore. Le musiche che compongono la colonna sonora del titolo, si sono rivelate adattissime alle varie situazioni che andremo ad affrontare; lente ed angoscianti nelle fasi stealth e più dinamiche durante i combattimenti. Il gioco è ben doppiato in inglese, con sottotitoli in italiano che presentano purtroppo qualche errore. In definitiva Second Sight, nonostante qualche piccolo difetto, ci ha convinto sotto moltissimi aspetti, a partire dalla giocabilità, varia ed innovativa, fino alla realizzazione tecnica curata e spettacolare. Un titolo in grado di coinvolgere il giocatore, dall'inizio fino ai titoli di coda.
table_img_3789
Second Sight
8
Voto
Redazione
Second Sight
Le aspettative verso il terzo titolo dei FreeRadical erano molto alte, è allo scrutinio finale Second Sight non ha deluso affatto, risultando anzi uno dei migliori prodotti multipiattaforma dell'ultimo periodo. A partire dalla trama, coinvolgente e ricca di flashback e colpi di scena, alla giocabilità, caratterizzata da un ritmo elevato e da alcuni interessanti innovazioni, fino alla realizzazione tecnica, curata in ogni sua parte.