Secret Files 2
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Dopo un periodo di amore sconfinato, Nina e Max (protagonisti di Secret File: Tunguska) hanno avuto un litigio seguito da un'inevitabile rottura. Ora lei si accinge ad imbarcarsi su una nave da crociera e godersi una meritata vacanza, mentre lui accetta l'invito della sua collega Sam (vecchia fiamma?) di raggiungerla presso i suoi scavi archeologici in Indonesia. Non passerà molto tempo, però, prima che entrambi incappino in misteriose catastrofi apparentemente naturali e incrocino i malsani piani della misteriosa setta Puritas Cordis.
Così come il predecessore, questo secondo Secret Files é un'avventura grafica punta e clicca “vecchia scuola”: in essa vi troverete a impersonare di volta in volta Nina o Max (più alcuni brevi cammei con altri personaggi) impegnati in una serie di indagini, dalla più futile come il rinvenimento di un bagaglio sparito fino all'annosa quest per la salvezza del mondo. Vostro migliore amico, ovviamente il mouse: il tasto sinistro per raggiungere un punto o attivare un elemento (porte, interruttori, oggetti da raccogliere e così via), ed il destro per esaminare qualcosa senza, per il momento, interagirvi.
Nella parte bassa dello schermo sarà sempre presente l'inventario, sistema piuttosto comodo e che vi permetterà di non perdere tempo navigando tra menù e finestre. Nell'angolo destro troveranno posto tre icone: il menù di gioco e di salvataggio, il diario con la storia fino al punto raggiunto ed occasionalmente dei suggerimenti per risolvere gli enigmi che ci bloccano, ed infine una lente d'ingrandimento che, se cliccata, evidenzierà per un paio di secondi tutti gli elementi attivi presenti sullo schermo: veramente molto pratico. Talvolta sarà possibile passare da un protagonista all'altro: in questo caso l'icona raffigurante il personaggio non in uso sarà anch'essa in basso a destra.
Tecnicamente parlando, il gioco propone una serie di scenari realizzati in 3D ma poi convertiti in immagini statiche 2D su cui si muovono modelli 3D: niente di nuovo alla luce del sole, ma la risoluzione adottata é molto valida e il risultato finale é gradevole. L'unico elemento un po' sgradevole é l'applicazione talvolta semplicistica delle textures sui modelli (soprattutto i visi di alcuni personaggi), cosa che limita le espressioni e genera uno spiacevole effetto “bambolotto”, ma per il resto niente di male.
Le musiche in-game sono piuttosto limitate: se si fa eccezione per gli occasionali filmati, di norma percepirete solo i suoni e i rumori circostanti, ma fortunatamente questi sono vari e ben realizzati. Nonostante tutti i dialoghi siano esclusivamente in lingua inglese, l'intero gioco é sottotitolato in Italiano: é necessario fare una menzione d'onore ai traduttori, i quali hanno saputo rispettare non solo i contenuti del testo originale, ma soprattutto lo spirito (“di patata”) degli sviluppatori, interpretando perfettamente le varie gag, talvolta convertendole in battute che solo un italiano può cogliere (una su tutte: quella del coccodrillo).
La giocabilità, come in tutti i punta e clicca, é immediata e la presenza dell'icona dell'aiuto ci eviterà di perdere tempo inutile girando intorno ad oggetti che semplicemente sono così ben camuffati con l'ambiente circostante da non essere visibili ad uno sguardo occasionale. La trama é carina ed abbastanza trascinante, sebbene non eclatante, ed é organizzata in una successione di piccoli “capitoli” o “fasi”, ciascuno limitato di norma una manciata di locazioni: se da un lato questo favorisce il gioco occasionale, giacché di volta in volta avrete degli obiettivi ben chiari da raggiungere, da un altro perde un po' di quel fascino che trasuda da avventure più intricate e complesse.
La stragrande maggioranza degli enigmi saranno del tipo “usa oggetto con oggetto”, ma di tanto in tanto vi troverete al cospetto di qualche prova di logica, matematica e ragionamento: alcune di queste saranno particolarmente perfide, perché andranno risolte tramite indizi inesatti o con a disposizione più elementi del necessario. La longevità é buona: circa una decina di ore dall'inizio alla fine la prima volta che lo giocherete, ovviamente molto meno se deciderete di rivivere la vicenda da capo - ma naturalmente le avventure punta e clicca raramente hanno brillato per rigiocabilità.
In conclusione, Secret Files2: Purtias Cordis non sarà certo ricordata come un capolavoro indiscusso, ma il suo lavoro di intrattenimento lo svolge discretamente, senza infamia e con qualche lode a suo carico, non ultima il fatto di essere praticamente slegata dal precedente capitolo ed essere quindi pienamente accessibile a chi se lo fosse perso.
Così come il predecessore, questo secondo Secret Files é un'avventura grafica punta e clicca “vecchia scuola”: in essa vi troverete a impersonare di volta in volta Nina o Max (più alcuni brevi cammei con altri personaggi) impegnati in una serie di indagini, dalla più futile come il rinvenimento di un bagaglio sparito fino all'annosa quest per la salvezza del mondo. Vostro migliore amico, ovviamente il mouse: il tasto sinistro per raggiungere un punto o attivare un elemento (porte, interruttori, oggetti da raccogliere e così via), ed il destro per esaminare qualcosa senza, per il momento, interagirvi.
Nella parte bassa dello schermo sarà sempre presente l'inventario, sistema piuttosto comodo e che vi permetterà di non perdere tempo navigando tra menù e finestre. Nell'angolo destro troveranno posto tre icone: il menù di gioco e di salvataggio, il diario con la storia fino al punto raggiunto ed occasionalmente dei suggerimenti per risolvere gli enigmi che ci bloccano, ed infine una lente d'ingrandimento che, se cliccata, evidenzierà per un paio di secondi tutti gli elementi attivi presenti sullo schermo: veramente molto pratico. Talvolta sarà possibile passare da un protagonista all'altro: in questo caso l'icona raffigurante il personaggio non in uso sarà anch'essa in basso a destra.
Tecnicamente parlando, il gioco propone una serie di scenari realizzati in 3D ma poi convertiti in immagini statiche 2D su cui si muovono modelli 3D: niente di nuovo alla luce del sole, ma la risoluzione adottata é molto valida e il risultato finale é gradevole. L'unico elemento un po' sgradevole é l'applicazione talvolta semplicistica delle textures sui modelli (soprattutto i visi di alcuni personaggi), cosa che limita le espressioni e genera uno spiacevole effetto “bambolotto”, ma per il resto niente di male.
Le musiche in-game sono piuttosto limitate: se si fa eccezione per gli occasionali filmati, di norma percepirete solo i suoni e i rumori circostanti, ma fortunatamente questi sono vari e ben realizzati. Nonostante tutti i dialoghi siano esclusivamente in lingua inglese, l'intero gioco é sottotitolato in Italiano: é necessario fare una menzione d'onore ai traduttori, i quali hanno saputo rispettare non solo i contenuti del testo originale, ma soprattutto lo spirito (“di patata”) degli sviluppatori, interpretando perfettamente le varie gag, talvolta convertendole in battute che solo un italiano può cogliere (una su tutte: quella del coccodrillo).
La giocabilità, come in tutti i punta e clicca, é immediata e la presenza dell'icona dell'aiuto ci eviterà di perdere tempo inutile girando intorno ad oggetti che semplicemente sono così ben camuffati con l'ambiente circostante da non essere visibili ad uno sguardo occasionale. La trama é carina ed abbastanza trascinante, sebbene non eclatante, ed é organizzata in una successione di piccoli “capitoli” o “fasi”, ciascuno limitato di norma una manciata di locazioni: se da un lato questo favorisce il gioco occasionale, giacché di volta in volta avrete degli obiettivi ben chiari da raggiungere, da un altro perde un po' di quel fascino che trasuda da avventure più intricate e complesse.
La stragrande maggioranza degli enigmi saranno del tipo “usa oggetto con oggetto”, ma di tanto in tanto vi troverete al cospetto di qualche prova di logica, matematica e ragionamento: alcune di queste saranno particolarmente perfide, perché andranno risolte tramite indizi inesatti o con a disposizione più elementi del necessario. La longevità é buona: circa una decina di ore dall'inizio alla fine la prima volta che lo giocherete, ovviamente molto meno se deciderete di rivivere la vicenda da capo - ma naturalmente le avventure punta e clicca raramente hanno brillato per rigiocabilità.
In conclusione, Secret Files2: Purtias Cordis non sarà certo ricordata come un capolavoro indiscusso, ma il suo lavoro di intrattenimento lo svolge discretamente, senza infamia e con qualche lode a suo carico, non ultima il fatto di essere praticamente slegata dal precedente capitolo ed essere quindi pienamente accessibile a chi se lo fosse perso.