Secret Files 2: Puritas Cordis
La Calypso ha da poco abbandonato il porto di Amburgo, destinazione Caraibi, per quella che si prospetta essere una crociera idilliaca. Ma la tranquillità di Nina Kalenkov, passeggero della nave, é già stata scossa da una serie di eventi poco edificanti: prima un incidente al molo, ora uno scambio di bagagli. Per un banale disguido, la ragazza potrebbe impossessarsi dell'antica pergamena contenuta nella valigia, un documento bagnato dal sangue di coloro che hanno cercato invano di sottrarlo alle mani sbagliate. All'altro capo del mondo, in Indonesia, l'ex fidanzato di Nina, Max Gruber, sta partecipando ad una spedizione archeologica nella giungla. Qui, la riscoperta di un tempio locale viene ostacolata da un avversario ignoto, avente tutto l'interesse a mantenere nascosto l'arcaico luogo di culto. Ed é così che i due protagonisti di Secret Files 2, del tutto casualmente, si trovano ad intralciare i piani della Puritas Cordis, una setta animata da fervente fanatismo religioso, che per voce del predicatore Pat Shelton ammonisce gli uomini circa l'imminente venuta dell'apocalisse.
Aprire una finestra sulla trama ad inizio recensione é doveroso, in quanto preponderante é l'importanza della stessa nell'economia del gioco. La storia raccontata, complice l'intreccio fra avvenimenti odierni e antefatti del XVII secolo, si arricchisce progressivamente di spunti narrativi e numerosi personaggi.
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La categoria delle avventure punta e clicca, coi suoi molteplici esponenti, affolla i monitor dei computer fin dagli anni '80. Secret Files 2, quale appartenente al genere, ne ripropone le meccaniche classiche; detto per inciso, per l'occasione il "clicca" del mouse é stato sostituito dal "tocca" del pennino. E dunque le ambientazioni entro cui manovrare Nina e Max sono rappresentate da sfondi bidimensionali statici, caratterizzati da punti d'interesse coi quali interagire. Tali punti, costituiti generalmente da personaggi preposti a fornire informazioni o oggetti utili, vanno ovviamente evidenziati con lo stilo onde potersene servire. Per facilitare il compito al giocatore ed impedire di perdere per strada un passaggio decisivo, é previsto un aiuto sotto forma di icone (dalle eloquenti effigi di lenti d'ingrandimento, attivabili sempre tramite la pressione dei tasti dorsali), che provvedono a segnalare con chiarezza ogni cosa importante.
Per ciò che concerne i dialoghi, essi vanno concepiti esclusivamente come un mezzo per ottenere notizie o stimolare il compimento di azioni necessarie al prosieguo della storia, senza avere possibilità di variare la stessa. Comunque si segnala come, pur lontani dalle vette d'ironia che certi titoli firmati LucasArts han saputo regalare, diversi scambi di battute sono resi vivaci dalla buona dose di verve e di sfacciataggine di Nina. Passando agli oggetti, se ne rinvengono una moltitudine, e i più disparati: si passa con disinvoltura dal salvagente, alla livella laser, al biscotto della fortuna ecc... Si può inoltre combinare ciascuno di essi con gli altri, dando luogo in certi casi ad associazioni inimmaginabili. Successivamente lo strumento ottenuto, al fine di essere usato, va inserito in una posizione specifica di uno scenario.
Gli enigmi nascono dall'intersezione delle due componenti appena descritte: dialogare e fare "bricolage spiccio" con gli oggetti. Si può ben affermare che nella risoluzione degli enigmi si consumi interamente il gameplay di Secret Files 2, in quanto assente qualsiasi attività collaterale ad essa, fosse pure un semplice minigioco. Per avanzare nell'avventura bisogna venire a capo di situazioni complesse, che richiedono l'esecuzione di una lunga successione di azioni. Finché si riesce a distinguere una logica nell'operato di Nina (o Max), proseguire equivale a mettere alla prova il proprio intuito e una minima capacità di ragionamento. Quando però si smarrisce il significato dei gesti compiuti, non si ha insomma la giusta cognizione di cosa si stia facendo e perché, ci si blocca e subentra un forte senso di frustrazione. Esso naturalmente sfocia in un approccio meno riflessivo alla questione, ossia nella ricerca "a tentativi" della soluzione (ricerca che a sua volta alimenta l'insoddisfazione avvertita).
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Considerando la fantasia impiegata nell'elaborazione degli enigmi, spinta fino ad eccessi discutibili, l'eventualità di fermarsi in un punto particolarmente ostico non si verifica di rado. A prevenire crisi di nervi é incaricato un sistema di suggerimenti, da consultare unicamente se si é tanto disperati da sacrificare il gusto di riuscire da soli, pur di disincagliarsi dal problema. Un espediente azzeccato, che però copre solo una piccola parte dei dilemmi incontrati. Fermo restando la frustrazione eccessiva, va sottolineato che bloccarsi in corso d'avventura é un dazio che non ci si può astenere dal pagare: uno scorrimento liscio e senza intoppi azzererebbe infatti il livello di sfida insito in Secret Files, una cura peggiore della malattia.
Un'interessante aggiunta, tuttavia messa in pratica durante ristrette fasi del gioco, prevede l'utilizzo congiunto dei due protagonisti, situati in luoghi diversi ma comunicanti, nella facoltà quindi di scambiarsi liberamente gli oggetti. Un'idea destinata ad ampliare la portata degli enigmi, a cui fortunatamente non s'accompagna un corrispettivo aumento di difficoltà. Riguardo la grafica, si é già accennato alla presenza degli sfondi 2D. Anche i pochi pollici del touch screen bastano per apprezzarne la cura, nello specifico i dettagli e le colorazioni. I personaggi (ed alcuni oggetti) sono invece rappresentati tridimensionalmente, con risultati altalenanti. Infatti, i modelli non convincono e osservando Nina in movimento, ella appare avulsa dallo scenario retrostante. Il sonoro é caratterizzato da un repertorio di musiche appropriate, anche se un po' limitato. Per concludere, Secret Files 2 é una canonica avventura punta e clicca, che ripete fedelmente il canovaccio affermatosi su PC tempo addietro. Il pennino si comporta bene nella circostanza, ma non offre molto in termini di novità. L'esperienza é da considerarsi positiva, anche se si avverte la mancanza di un tocco di classe, qualcosa in grado di assicurare un maggior coinvolgimento del giocatore.
Aprire una finestra sulla trama ad inizio recensione é doveroso, in quanto preponderante é l'importanza della stessa nell'economia del gioco. La storia raccontata, complice l'intreccio fra avvenimenti odierni e antefatti del XVII secolo, si arricchisce progressivamente di spunti narrativi e numerosi personaggi.
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La categoria delle avventure punta e clicca, coi suoi molteplici esponenti, affolla i monitor dei computer fin dagli anni '80. Secret Files 2, quale appartenente al genere, ne ripropone le meccaniche classiche; detto per inciso, per l'occasione il "clicca" del mouse é stato sostituito dal "tocca" del pennino. E dunque le ambientazioni entro cui manovrare Nina e Max sono rappresentate da sfondi bidimensionali statici, caratterizzati da punti d'interesse coi quali interagire. Tali punti, costituiti generalmente da personaggi preposti a fornire informazioni o oggetti utili, vanno ovviamente evidenziati con lo stilo onde potersene servire. Per facilitare il compito al giocatore ed impedire di perdere per strada un passaggio decisivo, é previsto un aiuto sotto forma di icone (dalle eloquenti effigi di lenti d'ingrandimento, attivabili sempre tramite la pressione dei tasti dorsali), che provvedono a segnalare con chiarezza ogni cosa importante.
Per ciò che concerne i dialoghi, essi vanno concepiti esclusivamente come un mezzo per ottenere notizie o stimolare il compimento di azioni necessarie al prosieguo della storia, senza avere possibilità di variare la stessa. Comunque si segnala come, pur lontani dalle vette d'ironia che certi titoli firmati LucasArts han saputo regalare, diversi scambi di battute sono resi vivaci dalla buona dose di verve e di sfacciataggine di Nina. Passando agli oggetti, se ne rinvengono una moltitudine, e i più disparati: si passa con disinvoltura dal salvagente, alla livella laser, al biscotto della fortuna ecc... Si può inoltre combinare ciascuno di essi con gli altri, dando luogo in certi casi ad associazioni inimmaginabili. Successivamente lo strumento ottenuto, al fine di essere usato, va inserito in una posizione specifica di uno scenario.
Gli enigmi nascono dall'intersezione delle due componenti appena descritte: dialogare e fare "bricolage spiccio" con gli oggetti. Si può ben affermare che nella risoluzione degli enigmi si consumi interamente il gameplay di Secret Files 2, in quanto assente qualsiasi attività collaterale ad essa, fosse pure un semplice minigioco. Per avanzare nell'avventura bisogna venire a capo di situazioni complesse, che richiedono l'esecuzione di una lunga successione di azioni. Finché si riesce a distinguere una logica nell'operato di Nina (o Max), proseguire equivale a mettere alla prova il proprio intuito e una minima capacità di ragionamento. Quando però si smarrisce il significato dei gesti compiuti, non si ha insomma la giusta cognizione di cosa si stia facendo e perché, ci si blocca e subentra un forte senso di frustrazione. Esso naturalmente sfocia in un approccio meno riflessivo alla questione, ossia nella ricerca "a tentativi" della soluzione (ricerca che a sua volta alimenta l'insoddisfazione avvertita).
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Considerando la fantasia impiegata nell'elaborazione degli enigmi, spinta fino ad eccessi discutibili, l'eventualità di fermarsi in un punto particolarmente ostico non si verifica di rado. A prevenire crisi di nervi é incaricato un sistema di suggerimenti, da consultare unicamente se si é tanto disperati da sacrificare il gusto di riuscire da soli, pur di disincagliarsi dal problema. Un espediente azzeccato, che però copre solo una piccola parte dei dilemmi incontrati. Fermo restando la frustrazione eccessiva, va sottolineato che bloccarsi in corso d'avventura é un dazio che non ci si può astenere dal pagare: uno scorrimento liscio e senza intoppi azzererebbe infatti il livello di sfida insito in Secret Files, una cura peggiore della malattia.
Un'interessante aggiunta, tuttavia messa in pratica durante ristrette fasi del gioco, prevede l'utilizzo congiunto dei due protagonisti, situati in luoghi diversi ma comunicanti, nella facoltà quindi di scambiarsi liberamente gli oggetti. Un'idea destinata ad ampliare la portata degli enigmi, a cui fortunatamente non s'accompagna un corrispettivo aumento di difficoltà. Riguardo la grafica, si é già accennato alla presenza degli sfondi 2D. Anche i pochi pollici del touch screen bastano per apprezzarne la cura, nello specifico i dettagli e le colorazioni. I personaggi (ed alcuni oggetti) sono invece rappresentati tridimensionalmente, con risultati altalenanti. Infatti, i modelli non convincono e osservando Nina in movimento, ella appare avulsa dallo scenario retrostante. Il sonoro é caratterizzato da un repertorio di musiche appropriate, anche se un po' limitato. Per concludere, Secret Files 2 é una canonica avventura punta e clicca, che ripete fedelmente il canovaccio affermatosi su PC tempo addietro. Il pennino si comporta bene nella circostanza, ma non offre molto in termini di novità. L'esperienza é da considerarsi positiva, anche se si avverte la mancanza di un tocco di classe, qualcosa in grado di assicurare un maggior coinvolgimento del giocatore.
Secret Files 2: Puritas Cordis
6
Voto
Redazione
Secret Files 2: Puritas Cordis
Non si può certo dire che Secret Files 2 rinverdisca i fasti delle gloriose avventure grafiche di una volta. Il videogame dei Deep Silver ripropone in tono minore un'esperienza che, in siffatta forma, non può far a meno d'avere un retrogusto stantio. I dialoghi infatti non si fregiano di quella pungente brillantezza che incollerebbe il giocatore fino all'ultima riga di testo; gli enigmi sbandano pericolosamente fra il risolvimento intelligente e quello "a tentativi", dettato più dalla frustrazione che da altro. Ma non si fraintenda la critica: siamo comunque di fronte ad un titolo dignitoso, per quanto distante dai modelli d'eccellenza.