Section 8

di Alessandro Cossu
C'E'SEMPRE UNA RIVOLTA DA SEDARE.

I signori della TimeGate Studios, sono saliti alla ribalta delle cronache ludiche qualche stagione fa, per la realizzazione delle due controverse ma gradevoli espansioni di quel piccolo capolavoro ludico che risponde al nome di F.E.A.R. Oggi, grazie alla distribuzione di Halifax, possiamo testare un nuovo titolo multipiattaforma, “Section 8”, gioco di natura smaccatamente multigiocatore ma che vanta anche una campagna in singolo. E'bene precisare subito un dettaglio cruciale : questo sparatutto in prima persona non vanta alcuna innovazione, nessuna idea brillante e punta tutto sul multiplayer cooperativo: acquistarlo per giocare in singolo sarebbe davvero uno spreco di denaro. Tuttavia, prima di lanciarci in qualsivoglia tipo di considerazione, partiamo dall'inizio, che é sempre la cosa migliore.



Dopo la breve installazione (una volta tanto!), ci troveremo faccia a faccia con il menù, localizzato in Italiano, che ci permetterà di settare i consueti parametri, quali audio,video,comandi et similia. Affrontando la campagna in singolo, verremo a conoscenza di come, in un lontano futuro, gli uomini abbiano conquistato grandi zone dello spazio; come spesso accade, tanto nei videogames quanto nei film, c'e' sempre qualcuno che si ribella, per un motivo o per un altro - e in questo gioco, il motivo vero non si conoscerà mai - al governo terrestre e iniziano battaglie di vario genere e natura su svariati mondi. Così, come é altrettanto ovvio che sia, viene costituita una squadra elitaria di soldati super fichi, e tale team viene presto denominato “Section 8”, ovvero ottavo gruppo di fanteria. In realtà, stando sempre alla trama del gioco, questi soldati non sono poi così speciali : sono invece dei pazzi guerrafondai che non temono nulla e nessuno e per questo impiegati nelle situazioni più estreme...e non c'e' nulla di più estremo, a quanto pare, della battaglia contro “L'Armata di Orione”, un vastissimo gruppo di rivoltosi deciso a rovesciare il governo.

Ecco : dopo questa abbuffata di storie trite e ritrite in decine e decine di titoli, siamo pronti a cominciare; come preannunciato, ci troviamo di fronte ad un classico FPS, nei panni di un soldato senza nome armato di una tuta iper-tecnologica che ricorda da vicino le vestigia di Capitan Protone (cfr. Star Trek Voyager, “La Sposa di Chaotica), il quale, coadiuvato dalla sua squadra con una IA veramente ai minimi storici, dovrà sotto i nostri comandi, di volta in volta, ripulire un area dai nemici, hackerare un computer, far saltare una installazione e alla via così fino all'inevitabile fine. Al termine di ogni missione che ci vedrà gai vincitori, vedremo apparire dal nulla una sorta di macchinario (ne vedete uno nelle foto qui in giro) che ci permetterà di cambiare o potenziare le nostre armi, personalizzare la tutina e altre amenità.




In buona sostanza, trama e story-line finiscono qui. Section 8, difatti, é fondamentalmente un titolo pensato quasi esclusivamente per giocare online o in LAN. Fino a trentadue giocatori, divisi in due squadre, potranno sfidarsi nelle classiche modalità (più una serie di sotto-obiettivi), come la cattura ed il controllo di posizioni strategiche che permetteranno l'accumulo di punti e la conseguente vittoria; forse, la sola aggiunta consistente, é quella di potersi lanciare dall'alto sul campo di battaglia, cercando magari di essere paracadutati dietro le linee nemiche. Questo, invero, é il solo componente vagamente tattico (!) dell'intero gioco, nato e pensato per gli amanti del frag a tutti i costi e senza limiti. Certo, sono state incluse alcune features interessanti, come l'utilizzo di un JetPack per salti prolungati o la possibilità di eseguire una breve “corsa” (durante la quale la visuale passa alla terza persona) e di travolgere tutti i personaggi che incontriamo, ma nel complesso non c'e' davvero nulla che non si sia già visto e anche in una veste decisamente migliore.

In effetti, il comparto video di Section 8 non ci ha colpito sotto nessun aspetto : le texture paiono slavate e il conteggio dei poligoni é sempre piuttosto basso - immaginiamo per ottenere e mantenere un net-code stabile. E'vero,si, che alcune locations riescono ad essere anche relativamente evocative, ma nel complesso ci troviamo di fronte a banalissime arene da ripulire a fondo; non va meglio sul fronte audio, dove a fronte di musiche tutto sommato non sgradevoli, troviamo un campionamento minimale e minimalista dei sound-fx, cosa questa che riduce non poco il già scarso feeling con le armi disponibili.

Il sistema di controllo, non sempre preciso nell'incarnazione per la Scatola X di madre Microsoft, é decisamente migliore su Personal Computer,ma nulla che faccia gridare al miracolo. E, in tutta onestà, ci pare davvero poco.