SEGA Mega Drive Collection

di Bizio Cirillo
Un po' di storia
Nei primi anni 80 il concetto di divertimento elettronico ed in particolare quello domestico era senz'ombra di dubbio molto diverso da quello attuale. Considerando i noti limiti tecnici in materia, realizzare un videogame non significava infatti "abbagliare" il giocatore con milioni di poligoni ed effetti speciali degni del miglior film di Star Wars, quanto riuscire a stimolarne la fantasia al punto da oltrepassare le barriere "sensoriali" erette da un comparto grafico ed un sistema di gioco il più delle volte elementare.


Con l'inizio degli anni 90 e l'avvento della generazione di console a 16 Bit (dal SEGA Mega Drive al Super Nintendo passando per il Neo Geo), il concetto stesso di divertimento applicato ad un videogioco trovava però la sua definitiva dimensione, capace come era finalmente- di trasporre "in realtà" ciò che la generazione precedente offriva invece in via del tutto teorica.
Per SEGA, o almeno per la sua divisione hardware, gli anni novanta hanno rappresentato sia il periodo migliore che l'inizio del lento ed inesorabile declino. Dopo i buoni presupposti del Master System, il colosso nipponico lanciava nel 1989 (data per il Giappone) il Mega Drive, la rivoluzionaria console a 16 Bit capace di spazzare via dal mercato il TurboGrafx-16 della NEC (uscito quattro mesi prima) e di assurgere al ruolo di miglior sistema di gioco presente nel mondo, almeno fino al debutto del Super Nintendo (1991).
Il resto della storia la conosciamo un po' tutti: con l'uscita dello SNES e nel tentativo di contrastarne l'ascesa la casa di Sonic presentava il SEGA-CD (1993), la prima periferica in grado di utilizzare supporti ottici. Il fallimento del progetto SEGA-CD (costi troppo elevati e parco giochi ridotto complessivamente ad appena 100 titoli) ed il successivo flop del 32X (uscito praticamente in contemporanea al lancio del Saturn) segnavano il definitivo declino del Mega Drive, la cui avventura si chiudeva ufficialmente nel 1997.
Nonostante una fine non troppo onorevole, in oltre otto anni di onorata carriera il piccolo gioiello di casa SEGA era stato comunque capace di lasciare il segno, accumulando nel tempo un patrimonio di milioni di clienti sparsi in tutto il mondo ma soprattutto un parco titoli talmente vasto ed importante che anche un mercato in continua evoluzione come questo non poteva non riconsiderare.



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Il gioco
Per quanti non hanno avuto modo di vivere gli anni d'oro della casa nipponica, SEGA Mega Drive Collection rappresenta un'occasione più unica che rara per toccare con mano alcuni fra i titoli che hanno segnato il passato recente della storia dei videogames.
La raccolta propone nello specifico ben ventotto classici a 16 Bit, fra i quali spiccano sia gli smash hit come Sonic, Phantasy Star (II, III e IV), Shinobi III, GoldenAxe (l'intera saga) ed Altered Beast (che accompagnò il debutto del Mega Drive in Giappone), che alcune perle "minori" come Vectorman (1 e 2) e Comix Zone. Ai titoli sopraccitati si aggiungono poi le versioni arcade di , Altered Beast, Future SPY, Tac/Scan, Zaxxon e Zektor, inseriti per l'occasione sotto forma di extra sbloccabili. Che si tratti di una corsa nel colorato mondo di Sonic o di una battaglia all'ultimo sangue nelle arcaiche ambientazioni di Golden Axe, SEGA MEga Drive Collection riesce nell'intento di offrire al giocatore una versione del gioco del tutto identica a quella ammirata qualche lustro fa, tanto nella "consueta" presentazione (schermata con logo SEGA accompagnata nel caso di Sonic da relativo jingle) e nelle sincopate colonne sonore offerte attraverso l'audio stereo a 6 canali, che nell'impostazione di gioco vera e propria, con particolare riguardo per la mappatura e la risposta ai comandi dei principali tasti di azione.

Un bastimento carico carico di ...extra!
Se dal punto di vista generale il team di sviluppo ha dovuto semplicemente allinearsi ad un'impostazione di per se piuttosto scontata, sotto il profilo contenutistico i ragazzi di Digital Eclipse hanno saputo fare le cose in grande, inserendo nello specifico una quantità spropositata di extra capaci da soli di giustificare il prezzo modico- di questa raccolta ma soprattutto di differenziarla dalla miriade di emulatori gratuiti in circolazione.
Contrariamente ad altri titoli sulla stessa falsariga, Mega Drive Collection può infatti contare su schede informative ricche di curiosità inerenti il periodo del lancio e le novità introdotte dal gioco selezionato, interviste agli sviluppatori ed ai doppiatori (nipponici), e più in generale una vasta selezione di trucchi ed escamotage per ottenere alcuni simpatici benefici in game.


In sintesi
In un periodo in cui il fenomeno del retrogaming sta vivendo una seconda giovinezza, fa piacere constatare come anche gli utenti non in possesso di una console di nuova generazione o di una connessione a banda larga abbiano la possibilità di approfondire aspetti più e meno ludici di questa particolare fetta di mercato. Un must per tutti i vecchi appassionati del marchio SEGA per quanti intendano rivivere un periodo storico della storia dei videogames.