Sentinel: il regno delle illusioni
di
Fabio Trifoni
Nel 2004 i ragazzi della Detalion ci deliziarono con Schizm2, ora ci riprovano con Sentinel, un gioco dai connotati grafici simili a quelli del precedente prodotto, ma profondamente diverso sotto tutti gli altri aspetti di gameplay. Il nostro giovane ego virtuale (il cui nome è Beni) è solito frequentare le tombe della civiltà perduta Tastan, situate vicino al suo villaggio, dove si narra di un immenso tesoro nascosto. Un losco contrabbandiere di nome Dobe, ovviamente interessato al ritrovamento di questo immenso tesoro, gli rapisce la sorella e lo costringe ad entrare nella più pericolosa tomba della civiltà scomparsa, la Tomba 35, da dove nessuno è mai uscito vivo, per aver prova che il leggendario tesoro esiste veramente. A guardia della tomba c' è una presenza femminile eterea: la sentinella Dormeuse, la quale ci apparirà in più occasioni durante il nostro viaggio attraverso i sette mondi perduti di Tastan, sia per favorire la nostra ricerca del leggendario tesoro, sia, a volte, per complicarla. In Sentinel ci troviamo di fronte ad un'avventura grafica con la classica interfaccia "punta-e-clicca", ma la prima cosa che desta subito la nostra attenzione è la completa assenza di un inventario. Non ci sono oggetti da cercare o da assemblare. Ci sono solo delle pietre simili a dei cristalli che andranno a posizionarsi automaticamente nel momento in cui si giungerà alla soluzione di un determinato enigma.
A compensare però la mancata raccolta di oggetti c'è la grande quantità di indizi da annotare: si dovranno ascoltare e riprodurre suoni, interpretare e azionare strani strumenti ma soprattutto c'è da "camminare" moltissimo. Per giungere al compimento di un puzzle, una volta che ne è stato compreso il senso, si deve fare un notevole andirivieni tra le varie locazioni esplorate in precedenza per provare e verificare l'azione dei vari indizi trovati. Tutto questo però, a lungo andare può risultare ripetitivo e snervante anche perché quando ci si trova ad esplorare mondi dove è difficile trovare dei punti di riferimento, dato l'elevato dettaglio grafico delle singole locazioni, si perde facilmente l'orientamento rischiando così di girare in tondo per decine di minuti e di passare troppo tempo alla soluzione di enigmi ben strutturati ma forse un tantino troppo complessi soprattutto per i neofiti delle avventure grafiche.
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Il nostro viaggio virtuale è caratterizzato da meravigliosi scenari pre-renderizzati esplorabili a 360° tutti completamente diversi fra loro. Il motore grafico, potenziato dal Jupiter engine di LithTech e sviluppato dai ragazzi della Detalion, è caratterizzato soprattutto dalla maniacale cura dei particolari che porta il giocatore ad immergersi totalmente nell' ambiente che sta esplorando. Il mondo innevato, ad esempio è di un realismo incredibile dove la neve calpestata durante il nostro passaggio è curata in maniera pressoché perfetta. Le interazioni con i personaggi sono relegate alla sola scena iniziale (il dialogo con il contrabbandiere che ha rapito nostra sorella) e con la sentinella Dormeuse, la quale (c'è da segnalarlo) ha le movenze di una modella durante una sfilata. Il comparto sonoro, per contro, è praticamente è inesistente. Sono presenti solamente i suoni d'ambiente, contestuale rispetto al mondo che si sta esplorando e altri relativi alle macchine che azioneremo, ma il prodotto della Detalion è privo di una vera e propria colonna sonora o di musiche di atmosfera.
A conti fatti il risultato che si ottiene dal prodotto della Detalion è un titolo gradevole e giocabile fino in fondo, fosse solo per riuscire a vedere tutti i mondi della civiltà scomparsa di Tastan. Un gioco di grande impatto grafico e pieno di puzzle più o meno complessi , che sicuramente può fare la felicità degli appassionati del genere, ma il cui story-board risulta alquanto scarno quasi solo a giustificare il susseguirsi dei numerosi enigmi a volte decisamente troppo complessi. Non per tutti.
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A compensare però la mancata raccolta di oggetti c'è la grande quantità di indizi da annotare: si dovranno ascoltare e riprodurre suoni, interpretare e azionare strani strumenti ma soprattutto c'è da "camminare" moltissimo. Per giungere al compimento di un puzzle, una volta che ne è stato compreso il senso, si deve fare un notevole andirivieni tra le varie locazioni esplorate in precedenza per provare e verificare l'azione dei vari indizi trovati. Tutto questo però, a lungo andare può risultare ripetitivo e snervante anche perché quando ci si trova ad esplorare mondi dove è difficile trovare dei punti di riferimento, dato l'elevato dettaglio grafico delle singole locazioni, si perde facilmente l'orientamento rischiando così di girare in tondo per decine di minuti e di passare troppo tempo alla soluzione di enigmi ben strutturati ma forse un tantino troppo complessi soprattutto per i neofiti delle avventure grafiche.
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Il nostro viaggio virtuale è caratterizzato da meravigliosi scenari pre-renderizzati esplorabili a 360° tutti completamente diversi fra loro. Il motore grafico, potenziato dal Jupiter engine di LithTech e sviluppato dai ragazzi della Detalion, è caratterizzato soprattutto dalla maniacale cura dei particolari che porta il giocatore ad immergersi totalmente nell' ambiente che sta esplorando. Il mondo innevato, ad esempio è di un realismo incredibile dove la neve calpestata durante il nostro passaggio è curata in maniera pressoché perfetta. Le interazioni con i personaggi sono relegate alla sola scena iniziale (il dialogo con il contrabbandiere che ha rapito nostra sorella) e con la sentinella Dormeuse, la quale (c'è da segnalarlo) ha le movenze di una modella durante una sfilata. Il comparto sonoro, per contro, è praticamente è inesistente. Sono presenti solamente i suoni d'ambiente, contestuale rispetto al mondo che si sta esplorando e altri relativi alle macchine che azioneremo, ma il prodotto della Detalion è privo di una vera e propria colonna sonora o di musiche di atmosfera.
A conti fatti il risultato che si ottiene dal prodotto della Detalion è un titolo gradevole e giocabile fino in fondo, fosse solo per riuscire a vedere tutti i mondi della civiltà scomparsa di Tastan. Un gioco di grande impatto grafico e pieno di puzzle più o meno complessi , che sicuramente può fare la felicità degli appassionati del genere, ma il cui story-board risulta alquanto scarno quasi solo a giustificare il susseguirsi dei numerosi enigmi a volte decisamente troppo complessi. Non per tutti.
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Sentinel: il regno delle illusioni
7
Voto
Redazione
Sentinel: il regno delle illusioni
I ragazzi della Detalion ritornano, dopo Schizm 2, con un prodotto di ottima fattura sotto l' aspetto grafico ma con dei "nei" che non lo possono classificare come un must del genere. A partire dalla completa assenza di musiche d' atmosfera fino ad arrivare alla eccessiva difficoltà di alcuni enigmi, il tutto poggiato su di uno story-board che si poteva sicuramente curare meglio. Nonostante tutto però il risultato finale è un titolo gradevole che riuscirà, però, ad appassionare solo i veri amanti delle avventure grafiche a scapito dei neofiti del genere.