Settlers IV
di
Redazione Gamesurf
Le truppe, ad eccezione dei sacerdoti, possono essere assoldate in tre possibili livelli: più è alto il livello, più è alta la qualità delle armi (e quindi più costosa) e più fruttifero è l'addestramento (che dura comunque giusto il tempo di prendere l'arma e recarsi in caserma). Il livello delle truppe non aumenta col passare del tempo o delle battaglie: non esiste cioè la cosiddetta "esperienza". Tradotto in soldoni, se volete delle truppe più forti dovrete spendere i rarissimi lingotti d'oro.
Oltre alle truppe, potrete costruire delle macchine da guerra, la cui caratteristica non sarà quella di conquistare le fortezze nemiche, ma bensì di distruggerle. Se questo comporta lo svantaggio di non poter "tenere la posizione" una volta sfondate le difese nemiche, comporta anche il vantaggio che gli assalti falliti risulteranno comunque più debilitanti, dato che il nemico non dovrà soltanto rimpinguare le sue fila, ma anche ricostruire le strutture perdute.
Gli assalti sono comunque piuttosto realistici, se non altro perché s'impiega mezz'ora a organizzarli e poi esauriscono la loro carica in appena cinque minuti. Gestire le truppe in battaglia è semplice anche grazie all'ormai immancabile opzione di "raggruppamento" delle truppe tramite la quale sarà possibile richiamarle con la semplice pressione di un tasto. Un po' più complessa è la gestione degli incantesimi dei sacerdoti, ma coi tempi che corrono non è niente di terrificante (rimaniamo comunque nel campo del "Punta & Clikka").
In difesa, invece, gli affari si complicano un po'... se non altro per l'ottima IA del nemico, che effettuerà attacchi da diversi fronti, spesso contemporaneamente e raramente uguali tra loro, obbligandovi a rivedere costantemente la vostra strategia. Credetemi: per essere un gioco in cui la guerra occupa l'ultimo gradino evolutivo, è incredibile quanto la faccenda sia competitiva, pur non essendo "mostruosamente" difficile... diciamo che l'avversario vi lascerà molto spesso una via di fuga più che onorevole, tranne quando le vostre forze saranno proprio annientate.
STRUTTURA DEL GIOCO: MAGIA
Se la battaglia è l'ultimo gradino della scala evolutiva del gioco, la magia rappresenta lo sgabello poggiatovi sopra per arrivare, per dirla alla Mike Bongiorno, "sempre più in alto".
La magia in The Setter IV è privilegio degli elitari sacerdoti, i quali consumeranno Mana per eseguire i loro miracoli. Il Mana (o la Mana, come dicono alcuni...) è l'unica risorsa non presente in natura, non visibilmente concreta, e probabilmente la più preziosa. Per ottenerlo è necessario offrire bevande alcoliche ai santuari degli dei; resta palese che dette bevande andranno prodotte: per i romani, che producono Vino, è sufficiente un vigneto, ma per le altre due razze, che pretendono di offrire Idromele e Tequila, sarà necessario, oltre al centro di produzione, un opportuno raffinatore per convertire il miele e le agavi.
La maggior parte degli incantesimi è comune alle tre razze, ma come al solito non mancano le eccezioni e i poteri speciali (bellissimo l'incantesimo "conversione dei barbari" dei sacerdoti Romani!!!). Alcuni incantesimi saranno di utilità "civile", creando o trasformando risorse, ma la maggior parte è studiata per essere usata in battaglia, con effetti offensivi e difensivi a dir poco dirompenti.
MODALITA' DI GIOCO: SINGLEPLAYER
Le modalità principali di gioco sono le due "campagne": la "Campagna delle tre Razze" e la "Campagna della Tribù Oscura".11
Beh, a dirla proprio tutta tutta, la campagna delle tre Razze è in realtà composta da tre mini-campagne, una per ogni razza, di tre scenari ciascuna. Insomma: piccole campagne autoconclusive per stabilire con quale razza vi trovate meglio, ed in effetti per prepararvi attivamente al MultiPlayer.
Oltre alle truppe, potrete costruire delle macchine da guerra, la cui caratteristica non sarà quella di conquistare le fortezze nemiche, ma bensì di distruggerle. Se questo comporta lo svantaggio di non poter "tenere la posizione" una volta sfondate le difese nemiche, comporta anche il vantaggio che gli assalti falliti risulteranno comunque più debilitanti, dato che il nemico non dovrà soltanto rimpinguare le sue fila, ma anche ricostruire le strutture perdute.
Gli assalti sono comunque piuttosto realistici, se non altro perché s'impiega mezz'ora a organizzarli e poi esauriscono la loro carica in appena cinque minuti. Gestire le truppe in battaglia è semplice anche grazie all'ormai immancabile opzione di "raggruppamento" delle truppe tramite la quale sarà possibile richiamarle con la semplice pressione di un tasto. Un po' più complessa è la gestione degli incantesimi dei sacerdoti, ma coi tempi che corrono non è niente di terrificante (rimaniamo comunque nel campo del "Punta & Clikka").
In difesa, invece, gli affari si complicano un po'... se non altro per l'ottima IA del nemico, che effettuerà attacchi da diversi fronti, spesso contemporaneamente e raramente uguali tra loro, obbligandovi a rivedere costantemente la vostra strategia. Credetemi: per essere un gioco in cui la guerra occupa l'ultimo gradino evolutivo, è incredibile quanto la faccenda sia competitiva, pur non essendo "mostruosamente" difficile... diciamo che l'avversario vi lascerà molto spesso una via di fuga più che onorevole, tranne quando le vostre forze saranno proprio annientate.
STRUTTURA DEL GIOCO: MAGIA
Se la battaglia è l'ultimo gradino della scala evolutiva del gioco, la magia rappresenta lo sgabello poggiatovi sopra per arrivare, per dirla alla Mike Bongiorno, "sempre più in alto".
La magia in The Setter IV è privilegio degli elitari sacerdoti, i quali consumeranno Mana per eseguire i loro miracoli. Il Mana (o la Mana, come dicono alcuni...) è l'unica risorsa non presente in natura, non visibilmente concreta, e probabilmente la più preziosa. Per ottenerlo è necessario offrire bevande alcoliche ai santuari degli dei; resta palese che dette bevande andranno prodotte: per i romani, che producono Vino, è sufficiente un vigneto, ma per le altre due razze, che pretendono di offrire Idromele e Tequila, sarà necessario, oltre al centro di produzione, un opportuno raffinatore per convertire il miele e le agavi.
La maggior parte degli incantesimi è comune alle tre razze, ma come al solito non mancano le eccezioni e i poteri speciali (bellissimo l'incantesimo "conversione dei barbari" dei sacerdoti Romani!!!). Alcuni incantesimi saranno di utilità "civile", creando o trasformando risorse, ma la maggior parte è studiata per essere usata in battaglia, con effetti offensivi e difensivi a dir poco dirompenti.
MODALITA' DI GIOCO: SINGLEPLAYER
Le modalità principali di gioco sono le due "campagne": la "Campagna delle tre Razze" e la "Campagna della Tribù Oscura".11
Beh, a dirla proprio tutta tutta, la campagna delle tre Razze è in realtà composta da tre mini-campagne, una per ogni razza, di tre scenari ciascuna. Insomma: piccole campagne autoconclusive per stabilire con quale razza vi trovate meglio, ed in effetti per prepararvi attivamente al MultiPlayer.
Settlers IV
Settlers IV
The Setter IV è quello che sono solito definire un gioco "maiuscolo". Credo di non esagerare se affermo che nel suo campo non ha, al momento, rivali. La molteplicità delle strutture, delle occupazioni che possono intraprendere i coloni, delle risorse da sfruttare e degli strumenti da produrre o procurarsi lo rende il titolo più completo (e complesso) presente sul mercato. Se non fosse che i due titoli sono sostanzialmente diversi per scopo e sistema di gioco, potrebbe anche competere col bellissimo Black & White per quanto concerne la giocabilità. Insomma: mi è piaciuto veramente tanto.
Bellissimo, ma soprattutto divertente.
Bellissimo, ma soprattutto divertente.