Shadow Company
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Se vogliamo guardarla diversamente, Shadow Company lascia comunque molta più libertà al giocatore di finire la missione come cavolo gli pare, rispetto, per l'appunto, a Commandos, dove basta uno sbaglio per rovinare tutto. Tornando al lato dei pregi non si può non apprezzare l'ottima implementazione tattica degli avvallamenti del terreno e della vegetazione, così come é bello vedere che nello scenario di gioco é possibile far saltare praticamente tutto in aria (meglio se a colpi di carrarmato...). Tra le abilità dei mercenari, oltre ai diversi gradi di bravura nell'uso delle armi, c'é ancora da segnalare la possibilità di guidare dei veicoli (e spesso le missioni lo richiederanno), e quella di strisciare sul terreno per farsi notare il meno possibile. A questo proposito, un'apposita barra luminosa, nell'interfaccia, si occupa di segnalare "quanto" ogni mercenario si sta rendendo visibile al nemico; inutile sottolineare l'importanza strategica di questa soluzione, che permette al giocatore, in ogni momento, di trovare la posizione ideale per ogni mercenario (la posizione ideale é ovviamente quella da cui si può prendere la mira comodamente senza essere visti...)
La grafica, come era facile capire dall'iniziale paragone con Mith, é interamente poligonale e sfrutta l'accelerazione hardware delle schede video compatibili Direct 3D; per i computer più "dotati" é così possibile far girare il gioco a 800x600 e 32 bit da colore, ma attenzione ad un bug che ho notato (ma credo verrà corretto con una patch), che potrebbe causarvi non pochi dolori: una volta iniziato il gioco ad una determinata risoluzione video, non sarà più possibile cambiarla, pena l'incompatibilità dei salvataggi precedenti. A parte questo inspiegabile difetto, Shadow Company sfoggia una grafica veramente pulita ed essenziale, ma allo stesso tempo evocativa e ricca di fascino. L'ora del giorno (o della notte) in cui si svolgono le missioni é sempre ben caratterizzata da variopinti cromatismi del cielo, così come sono ben implementate, anche tatticamente, le condizione di luce ed ombra e gli eventuali bagliori (e fragori) degli spari. Purtroppo la grafica 3D porta con sé anche qualche inevitabile complicazione, prima fra tutte il fatto che la visuale, non potendo essere fissa, va spostata manualmente agendo sulla tastiera, cosa tutt'altro che facile, soprattutto per via della quantità di movimenti che si possono (e spesso si devono) effettuare: oltre al basilare avanti-indietro e destra-sinistra é infatti possibile regolare l'altezza, l'inclinazione e la rotazione su due assi diversi in entrambi i sensi. E' facile immaginare come nei momenti più concitati fare ciò richieda quantomeno una certa perizia. Tornando alla grafica in senso stretto, c'é ancora da notare il dettaglio delle texture, veramente essenziali nella caratterizzazione degli scenari, ma anche, purtroppo, il bassissimo numero di poligoni che compongono i personaggi. Da segnalare, inoltre, come il sonoro, sebbene davvero essenziale (per non dire striminzito) rappresenti un ulteriore elemento tattico da considerare, in special modo nell'uso di armi non dotate di silenziatore (che sono la maggioranza) e nell'uso delle granate: troppo baccano non é mai positivo, soprattutto quando si é in sei mercenari contro una trentina di ribelli armati fino ai denti
La grafica, come era facile capire dall'iniziale paragone con Mith, é interamente poligonale e sfrutta l'accelerazione hardware delle schede video compatibili Direct 3D; per i computer più "dotati" é così possibile far girare il gioco a 800x600 e 32 bit da colore, ma attenzione ad un bug che ho notato (ma credo verrà corretto con una patch), che potrebbe causarvi non pochi dolori: una volta iniziato il gioco ad una determinata risoluzione video, non sarà più possibile cambiarla, pena l'incompatibilità dei salvataggi precedenti. A parte questo inspiegabile difetto, Shadow Company sfoggia una grafica veramente pulita ed essenziale, ma allo stesso tempo evocativa e ricca di fascino. L'ora del giorno (o della notte) in cui si svolgono le missioni é sempre ben caratterizzata da variopinti cromatismi del cielo, così come sono ben implementate, anche tatticamente, le condizione di luce ed ombra e gli eventuali bagliori (e fragori) degli spari. Purtroppo la grafica 3D porta con sé anche qualche inevitabile complicazione, prima fra tutte il fatto che la visuale, non potendo essere fissa, va spostata manualmente agendo sulla tastiera, cosa tutt'altro che facile, soprattutto per via della quantità di movimenti che si possono (e spesso si devono) effettuare: oltre al basilare avanti-indietro e destra-sinistra é infatti possibile regolare l'altezza, l'inclinazione e la rotazione su due assi diversi in entrambi i sensi. E' facile immaginare come nei momenti più concitati fare ciò richieda quantomeno una certa perizia. Tornando alla grafica in senso stretto, c'é ancora da notare il dettaglio delle texture, veramente essenziali nella caratterizzazione degli scenari, ma anche, purtroppo, il bassissimo numero di poligoni che compongono i personaggi. Da segnalare, inoltre, come il sonoro, sebbene davvero essenziale (per non dire striminzito) rappresenti un ulteriore elemento tattico da considerare, in special modo nell'uso di armi non dotate di silenziatore (che sono la maggioranza) e nell'uso delle granate: troppo baccano non é mai positivo, soprattutto quando si é in sei mercenari contro una trentina di ribelli armati fino ai denti