Shadow Hearts: Covenant
CUORI DI TENEBRA TRA FANTASIA E REALTA'
Sono passati solo 6 mesi da quando Yuri Hyuga, l'Harmonizer ("uomo che può fondersi con gli Spiriti") che ha sconfitto il Dio della Distruzione evocato dal losco cardinale Albert Simon, è giunto al villaggio francese di Domremy portando in braccio il freddo corpo della sua amata Alice, e l'Europa è flagellata dalla Grande Guerra. Dalla Germania, un manipolo di soldati del Kaiser è mandato a conquistare il paese solo per essere trucidato dalla Fusione con lo Spirito preferito dal ragazzo: si salva solo il comandante del drappello, la bella Tenente Karin Koenig, che viene in seguito incaricata dal suo generale di sconfiggere il demone con l'aiuto del giovane cardinale Nicholai Conrad e di una misteriosa reliquia chiamata "Radice Sacra". La missione ha successo, salvo poi scoprire che Nicholai non è quello che dice di essere, e che il bene non sta necessariamente dalla parte di chi veste abiti talari...
Riassunta in poche frasi e con il minimo possibile di spoiler, questa è la vicenda narrata nelle prime battute di gioco di "Shadow Hearts: Covenant", il gioco che riprende la storia di quello "Shadow Hearts" che pur essendo un titolo veramente accattivante non ha avuto, a suo tempo, una grandissima fortuna. Si tratta di un tipico gioco di ruolo alla giapponese (JRPG) in cui vi troverete pertanto a impersonare un gruppo di personaggi, il più delle volte guidati da Yuri o Karin (ma non mancheranno le eccezioni) impegnati nella loro lotta contro il male, le sue oscure creature e le sue eminenze grigie. Nella fattispecie, la trama di questo SHC, così come quelle del suo predecessore e di Koudelka (altro JRPG realizzato della Aruze, ma per PS1), sarà strettamente legata ad eventi storici del mondo reale, per quanto un apposito disclaimer all'apertura del gioco ci metta in guardia sul fatto che comunque i fatti narrati non corrispondono assolutamente a verità. Non stupitevi, pertanto, di poter visitare luoghi come Parigi o Cannes in Francia, Firenze nella nostra bella Italia o San Pietroburgo in Russia, e non storcete il naso quando le troverete piuttosto diverse da come le conoscete, così come non saranno pochi i personaggi storici realmente esistiti che gli sviluppatori si sono divertiti ad usurpare: è una vicenda di fantasia, e come tale va presa.
COSA DIFFERENZIA IL GIOCO
Per quanto la trama e l'ambientazione siano elementi fondamentali per stabilire il successo di un JRPG, non sono certamente gli unici: la sfida si svolge anche e soprattutto nel settore del cosiddetto "Sistema", ovvero tutta quella serie di parametri numerici e meccaniche di acquisizione poteri che costituiscono la vera nervatura della progressione. Da questo punto di vista SHC si avvale di un'evoluzione del sistema del primo SH integrandola con elementi "presi in prestito" da altri giochi più blasonati, come per esempio alcuni Final Fantasy. L'elemento caratteristico fondamentale è il cosiddetto "Anello del Giudizio" che comparirà ogni qualvolta tenterete di eseguire un'azione che comporta un rischio di insuccesso, come ad esempio quando attaccate un avversario in combattimento. L' "anello" è in effetti un disco in cui alcuni settori sono evidenziati e su cui gira un cursore: sarà vostro compito quello di fermare il cursore in corrispondenza di questi settori per determinare la riuscita o il fallimento dell'azione. Gli utilizzi dell'Anello del Giudizio non si limiteranno solo al combattimento, essendo usato ad esempio per contrattare coi commercianti, o per vincere alla lotteria, e altro ancora.
Per quanto riguarda i poteri dei personaggi, è stato creato un sistema ibrido livelli-poteri-oggetti. In pratica ogni personaggio guadagnando esperienza incrementerà il suo livello e con esso incrementerà le sue di caratteristiche di forza, destrezza, potenza magica, ecc, ma questo non avrà ulteriori effetti sulle sue capacità speciali: ciascun singolo personaggio avrà infatti un proprio peculiare sistema per ottenere nuovi poteri speciali, anche se ovviamente gli sviluppatori hanno fatto in modo che i poteri di rango più elevato siano disponibili solo andando avanti nella trama del gioco. Per fare qualche esempio, Yuri potrà potenziare i propri poteri di "Fusione con gli spiriti" convogliando le anime dei nemici sconfitti, Karin imparerà nuove tecniche di spada da dei trattati che deve ricercare, il lupo Blanca sconfiggendo altri lupi e il burattinaio Geppetto (che fantasia...) scegliendo da un apposito sarto nuovi abiti per la sua bambola. Inoltre, saranno presenti nel gioco degli oggetti, chiamati "Crest", che una volta equipaggiati garantiranno al personaggio l'utilizzo di determinati poteri (FFVII docet). Questo sistema fa si che la strategia di "stare fermi a fare livelli", per quanto talvolta utile a prescindere per migliorare il rendimento del gruppo, non sia appagante quanto proseguire nella trama in modo da sbloccare nuovi poteri o trovare nuovi Crest.
Sono passati solo 6 mesi da quando Yuri Hyuga, l'Harmonizer ("uomo che può fondersi con gli Spiriti") che ha sconfitto il Dio della Distruzione evocato dal losco cardinale Albert Simon, è giunto al villaggio francese di Domremy portando in braccio il freddo corpo della sua amata Alice, e l'Europa è flagellata dalla Grande Guerra. Dalla Germania, un manipolo di soldati del Kaiser è mandato a conquistare il paese solo per essere trucidato dalla Fusione con lo Spirito preferito dal ragazzo: si salva solo il comandante del drappello, la bella Tenente Karin Koenig, che viene in seguito incaricata dal suo generale di sconfiggere il demone con l'aiuto del giovane cardinale Nicholai Conrad e di una misteriosa reliquia chiamata "Radice Sacra". La missione ha successo, salvo poi scoprire che Nicholai non è quello che dice di essere, e che il bene non sta necessariamente dalla parte di chi veste abiti talari...
Riassunta in poche frasi e con il minimo possibile di spoiler, questa è la vicenda narrata nelle prime battute di gioco di "Shadow Hearts: Covenant", il gioco che riprende la storia di quello "Shadow Hearts" che pur essendo un titolo veramente accattivante non ha avuto, a suo tempo, una grandissima fortuna. Si tratta di un tipico gioco di ruolo alla giapponese (JRPG) in cui vi troverete pertanto a impersonare un gruppo di personaggi, il più delle volte guidati da Yuri o Karin (ma non mancheranno le eccezioni) impegnati nella loro lotta contro il male, le sue oscure creature e le sue eminenze grigie. Nella fattispecie, la trama di questo SHC, così come quelle del suo predecessore e di Koudelka (altro JRPG realizzato della Aruze, ma per PS1), sarà strettamente legata ad eventi storici del mondo reale, per quanto un apposito disclaimer all'apertura del gioco ci metta in guardia sul fatto che comunque i fatti narrati non corrispondono assolutamente a verità. Non stupitevi, pertanto, di poter visitare luoghi come Parigi o Cannes in Francia, Firenze nella nostra bella Italia o San Pietroburgo in Russia, e non storcete il naso quando le troverete piuttosto diverse da come le conoscete, così come non saranno pochi i personaggi storici realmente esistiti che gli sviluppatori si sono divertiti ad usurpare: è una vicenda di fantasia, e come tale va presa.
COSA DIFFERENZIA IL GIOCO
Per quanto la trama e l'ambientazione siano elementi fondamentali per stabilire il successo di un JRPG, non sono certamente gli unici: la sfida si svolge anche e soprattutto nel settore del cosiddetto "Sistema", ovvero tutta quella serie di parametri numerici e meccaniche di acquisizione poteri che costituiscono la vera nervatura della progressione. Da questo punto di vista SHC si avvale di un'evoluzione del sistema del primo SH integrandola con elementi "presi in prestito" da altri giochi più blasonati, come per esempio alcuni Final Fantasy. L'elemento caratteristico fondamentale è il cosiddetto "Anello del Giudizio" che comparirà ogni qualvolta tenterete di eseguire un'azione che comporta un rischio di insuccesso, come ad esempio quando attaccate un avversario in combattimento. L' "anello" è in effetti un disco in cui alcuni settori sono evidenziati e su cui gira un cursore: sarà vostro compito quello di fermare il cursore in corrispondenza di questi settori per determinare la riuscita o il fallimento dell'azione. Gli utilizzi dell'Anello del Giudizio non si limiteranno solo al combattimento, essendo usato ad esempio per contrattare coi commercianti, o per vincere alla lotteria, e altro ancora.
Per quanto riguarda i poteri dei personaggi, è stato creato un sistema ibrido livelli-poteri-oggetti. In pratica ogni personaggio guadagnando esperienza incrementerà il suo livello e con esso incrementerà le sue di caratteristiche di forza, destrezza, potenza magica, ecc, ma questo non avrà ulteriori effetti sulle sue capacità speciali: ciascun singolo personaggio avrà infatti un proprio peculiare sistema per ottenere nuovi poteri speciali, anche se ovviamente gli sviluppatori hanno fatto in modo che i poteri di rango più elevato siano disponibili solo andando avanti nella trama del gioco. Per fare qualche esempio, Yuri potrà potenziare i propri poteri di "Fusione con gli spiriti" convogliando le anime dei nemici sconfitti, Karin imparerà nuove tecniche di spada da dei trattati che deve ricercare, il lupo Blanca sconfiggendo altri lupi e il burattinaio Geppetto (che fantasia...) scegliendo da un apposito sarto nuovi abiti per la sua bambola. Inoltre, saranno presenti nel gioco degli oggetti, chiamati "Crest", che una volta equipaggiati garantiranno al personaggio l'utilizzo di determinati poteri (FFVII docet). Questo sistema fa si che la strategia di "stare fermi a fare livelli", per quanto talvolta utile a prescindere per migliorare il rendimento del gruppo, non sia appagante quanto proseguire nella trama in modo da sbloccare nuovi poteri o trovare nuovi Crest.
Shadow Hearts: Covenant
8.5
Voto
Redazione
Shadow Hearts: Covenant
Per chi ha giocato ed apprezzato il primo "Shadow Hearts", questo seguito è indubbiamente un titolo da non perdere per nessun motivo. Per chi non avesse, invece, mai avuto la fortuna di giocare il primo capitolo della saga Aruze (anche se in effetti le origini vanno ricercate in Koudelka per PS1) si pone un dubbio amletico: se è infatti vero che "Shadow Hearts: Covenant" sia un gioco veramente bello, con una realizzazione tecnica di tutto rispetto (salvo qualche leggerezza qua e là), un Battle System completo e una trama in molti suoi aspetti sicuramente originale, è anche vero che la vicenda pone irrimediabilmente le basi nel primo capitolo, e che il non averlo giocato, oltre a far perdere parte del fascino della trama e dell'ambientazione, potrebbe portare anche a non capire pienamente certi risvolti e i ruoli rivestiti da alcuni personaggi. Alla fine, il consiglio per tutti gli amanti dei JRPG è quello di rivoltare siti, giornali e cassoni dei grandi magazzini alla disperata ricerca del primo Shadow Hearts, per poi giocarci dietro questo meraviglioso secondo capitolo.