Shadow of Memories
di
Di miglior impatto l'accuratezza degli interni, di qualità contrapposta agli edifici esterni, e il personale stile grafico voluto da Junko Kawana sia per i personaggi, longilinei e cerulei, sia per le diverse epoche di Lebensbaum, caratterizzate da un colore predominante ricordante da vicino quegli anni: avremo così tinte rimandanti alle pagine ingiallite di un vecchio libro per il borgo del tardo '500, il bianco e nero delle prime pellicole cinematografiche nella Germania di inizio Novecento e il colore sbiadito delle fotografie di vent'anni or sono per il passato recente del borgo tedesco
Ottima é l'ombra dinamica proiettata da Eike sul terreno, ma a tratti insicura é la gestione delle telecamere per gli esterni, obbligando quasi sempre alla pressione del tasto R2 per allineare correttamente la visuale; le cose migliorano un po' nelle scene al chiuso, anche se alcune inquadrature sono un po' impallate e non sempre ottimali. Sempre all'interno degli edifici é possibile passare a una visuale in prima persona, utile per ammirare alcune buone texture a corredo, ma priva di un qualsiasi ruolo chiave, data l'esiguità degli oggetti con cui interagire
Molto buoni si rivelano i filmati d'intermezzo creati con il medesimo motore del gioco, anche se l'aliasing non scompare nemmeno in tali frangenti; ottima é anche la qualità delle animazioni facciali, ben sincronizzate col parlato. D'atmosfera il reparto sonoro, costituito da un background musicale inquietante e mai noioso e da un doppiaggio (inglese) sufficientemente ispirato. Peccato per la pacchianità dei sottotitoli italiani, a volte un po' troppo "caserecci" e confusi
VITA BREVE
Il fattore longevità merita un discorso a parte: innanzi tutto, é bene chiarirlo, Shadow of Memories dura indiscutibilmente pochissimo. Quattro ore di gioco saranno sufficienti per osservare uno dei cinque finali disponibili. Finali multipli, quindi? Ebbene, sì: rigiocando determinati spezzoni d'avventura e operando un paio di risposte o decisioni diverse, la scena finale cambierà di conseguenza, mostrando conclusioni a volte anche profondamente deludenti o differenti fra loro
Ottima é l'ombra dinamica proiettata da Eike sul terreno, ma a tratti insicura é la gestione delle telecamere per gli esterni, obbligando quasi sempre alla pressione del tasto R2 per allineare correttamente la visuale; le cose migliorano un po' nelle scene al chiuso, anche se alcune inquadrature sono un po' impallate e non sempre ottimali. Sempre all'interno degli edifici é possibile passare a una visuale in prima persona, utile per ammirare alcune buone texture a corredo, ma priva di un qualsiasi ruolo chiave, data l'esiguità degli oggetti con cui interagire
Molto buoni si rivelano i filmati d'intermezzo creati con il medesimo motore del gioco, anche se l'aliasing non scompare nemmeno in tali frangenti; ottima é anche la qualità delle animazioni facciali, ben sincronizzate col parlato. D'atmosfera il reparto sonoro, costituito da un background musicale inquietante e mai noioso e da un doppiaggio (inglese) sufficientemente ispirato. Peccato per la pacchianità dei sottotitoli italiani, a volte un po' troppo "caserecci" e confusi
VITA BREVE
Il fattore longevità merita un discorso a parte: innanzi tutto, é bene chiarirlo, Shadow of Memories dura indiscutibilmente pochissimo. Quattro ore di gioco saranno sufficienti per osservare uno dei cinque finali disponibili. Finali multipli, quindi? Ebbene, sì: rigiocando determinati spezzoni d'avventura e operando un paio di risposte o decisioni diverse, la scena finale cambierà di conseguenza, mostrando conclusioni a volte anche profondamente deludenti o differenti fra loro