Shadows Hearts
di
Redazione Gamesurf
Spesso si pensa che gli RPG trovino maggior fortuna su piattaforme come il PC, considerate più adatte a giochi in cui è la riflessione a farla da padrone e non l'azione che è quello che i possessori di console dovrebbero cercare. In realtà le cose stanno diversamente e la serie di Final Fantasy, che ha prosperato sulle console, è lì a dimostrarlo. Per cui non c'è da stupirsi se nuovi titoli RPG arrivano su PS2 e se addirittura cercano di cambiare qualche assodata regola del genere come Shadow Hearts.
SH è ambientato nei primi anni del 1900 e il protagonista si chiama Yuri Hyuga, un bizzarro personaggio che ha la capacità di fondersi con i demoni che sconfigge per poi assumerne la forma e le relative abilità magiche. Il rovescio della medaglia è costituito dal disturbo mentale cui tale prerogativa si accompagna, e dalla necessità di preservare la propria integrità.
In parole povere il tutto si traduce nell'obbligo di compiere un periodico viaggio mentale all'interno di un cimitero ultraterreno e di sconfiggere i demoni che affliggono Yuri.
Ovviamente più frequente è l'uso di queste abilità di trasformazione più numerosi saranno questi combattimenti per "depurare" la mente.
Yuri finirà per essere coinvolto in una serie di eventi che lo porteranno in Cina dove una strana ragazza, che non ha mai visto prima, deve essere salvata dalle grinfie di uno stregone vecchio di qualche centinaio d'anni. Naturalmente, dopo aver liberato la ragazza i due dovranno affrontare una serie d'avventure e potranno raccogliere intorno a sé potenziali alleati per poter fermare i malvagi disegni dello stregone.
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Se fin qui la storia non sembra particolarmente originale è sotto l'aspetto del gameplay che le cose si diversificano dai soliti clichè. Andiamo con ordine.
SH è un RPG che condivide con altri titoli molti aspetti soliti del genere. Caratteristiche come il passaggio di livello, l'uso di oggetti e i combattimenti randomizzati sono ben presenti al suo interno. Questo rappresenta un solido substrato talmente apprezzato che forse non è possibile farne a meno. Ogni personaggio ha la sua dotazione di punti ferita, punti magici (il mana) e dei punti che ne definiscono l'equilibrio.
Questi ultimi sono una prima novità: poiché all'interno del gioco si ha a che fare con forze arcane e demoniache, ogni personaggio deve fare i conti anche con la sua capacità di sopportare questi strani fenomeni. Personaggi più avvezzi all'occulto saranno più resistenti mentre quelli più normali ne saranno più colpiti. In poche parole durante i combattimenti la barra di questi punti si accorcia gradualmente in base ai parametri appena detti e, una volta consumata, provoca la caduta del personaggio in uno stato di confusione.
I personaggi sono identificati anche attraverso la loro appartenenza ad una classe che ne determina la potenza contro i nemici. Ad esempio, se qualcuno con classe acqua attacca un mostro di classe fuoco, il suo attacco sarà molto più efficace. Putroppo, e questa è una grave mancanza, non è possibile stabilire in anticipo a quale classe appartiene un mostro se non dopo averlo battuto per cui bisogna andare un po' a tentativi.
Il movimento nelle varie aree è tutto in tempo reale e in questi momenti si può interagire con gli NPC e con altri oggetti. Il combattimento è invece gestito da un sistema a turni, in cui si può scegliere se attaccare normalmente o con un attacco speciale, difendersi e scambiare la posizione all'interno del gruppo o perfino fuggire se la situazione volge al peggio.
Shadows Hearts
Shadows Hearts
Shadow Hearts è un titolo che farà la gioia di chi vuole tanti combattimenti e un sistema di controllo diverso dal solito, oppure che non piacerà a chi considera l'introduzione dell'elemento azione in un RPG come la peggiore delle sventure. Al di là dei gusti personali va detto che troppo spesso ci si adagia su standard triti e ritriti. Ben vengano dunque tutte le idee nuove.