Shaun Palmer's Pro Snowboarder
di
THIS IS NOT
Tutto come Tony Hawk, quindi? Resa finale compresa? Non esattamente. Uno degli aspetti senz'altro più apprezzati dell'intera produzione dedicata al famoso skater é facilmente riconducibile all'illuminato design delle piste e dei circuiti: forse non vastissimi, ma incredibilmente compressi (soprattutto nelle sezioni al chiuso) e con un'alta concentrazione di rampe o appigli su cui sbizzarrirsi. Giocando a Tony Hawk's Pro Skater é possibile inanellare anche lunghe sequenze di trick senza fermarsi per un secondo, con grande appagamento sia dal lato del punteggio che della gratificazione personale unita al divertimento. Le piste di Shaun Palmer's Pro Snowboarder sono invece lunghe, molto simili ad una pista da sci, certamente disseminate di tubi e dossi su cui dare libero sfogo al proprio talento, ma la cui distanza l'uno dall'altro tende a diluire il ritmo dell'azione. In aggiunta, il tutto scorre via piuttosto lento anche e soprattutto a causa della mancanza di una reale sensazione di velocità
Discutibile anche la distribuzione dei target secondari e, forse, la loro eccessiva numerosità in relazione al tipo di sport affrontato: uno skateboard permette sempre e comunque di ritornare sui propri passi, con l'ovvia conseguenze che il giocatore può organizzarsi e scegliere in quale ordine affrontare i propri obiettivi sparsi per l'ambientazione. Cosa ben più ardua, anche per le leggi della fisica, é tornare sui propri passi con una tavola da snowboard che, per sua natura, é creata per affrontare impervie discese ma non equipaggiata di propulsori per risalire la china: l'unica ma decisiva ripercussione é che ogni livello dovrà quindi essere affrontato sempre in modo piuttosto lineare e, in caso ci si scordasse qualche pezzo per strada, la sola alternativa sarà quella di affrontare nuovamente l'intera pista. Un po' frustrante
Sorvolando sulle solite e inevitabile opzioni di gioco per questo genere di prodotti (carriera e freestyle, come ovvio), é doveroso menzionare un'interessante modalità multiplayer che si affianca a quelle più comuni del testa a testa o del comporre per primi, tramite il ritrovamento delle giuste lettere, una determinata parola: all'interno di una speciale modalità "split-screen", il concorrente che riuscirà ad effettuare con successo più tricks durante la gara, conquisterà una sempre maggiore fetta di schermo, relegando il povero avversario in una porzione video progressivamente più ristretta e difficoltosa. Una guerra a colpi di trick, quindi
Tutto come Tony Hawk, quindi? Resa finale compresa? Non esattamente. Uno degli aspetti senz'altro più apprezzati dell'intera produzione dedicata al famoso skater é facilmente riconducibile all'illuminato design delle piste e dei circuiti: forse non vastissimi, ma incredibilmente compressi (soprattutto nelle sezioni al chiuso) e con un'alta concentrazione di rampe o appigli su cui sbizzarrirsi. Giocando a Tony Hawk's Pro Skater é possibile inanellare anche lunghe sequenze di trick senza fermarsi per un secondo, con grande appagamento sia dal lato del punteggio che della gratificazione personale unita al divertimento. Le piste di Shaun Palmer's Pro Snowboarder sono invece lunghe, molto simili ad una pista da sci, certamente disseminate di tubi e dossi su cui dare libero sfogo al proprio talento, ma la cui distanza l'uno dall'altro tende a diluire il ritmo dell'azione. In aggiunta, il tutto scorre via piuttosto lento anche e soprattutto a causa della mancanza di una reale sensazione di velocità
Discutibile anche la distribuzione dei target secondari e, forse, la loro eccessiva numerosità in relazione al tipo di sport affrontato: uno skateboard permette sempre e comunque di ritornare sui propri passi, con l'ovvia conseguenze che il giocatore può organizzarsi e scegliere in quale ordine affrontare i propri obiettivi sparsi per l'ambientazione. Cosa ben più ardua, anche per le leggi della fisica, é tornare sui propri passi con una tavola da snowboard che, per sua natura, é creata per affrontare impervie discese ma non equipaggiata di propulsori per risalire la china: l'unica ma decisiva ripercussione é che ogni livello dovrà quindi essere affrontato sempre in modo piuttosto lineare e, in caso ci si scordasse qualche pezzo per strada, la sola alternativa sarà quella di affrontare nuovamente l'intera pista. Un po' frustrante
Sorvolando sulle solite e inevitabile opzioni di gioco per questo genere di prodotti (carriera e freestyle, come ovvio), é doveroso menzionare un'interessante modalità multiplayer che si affianca a quelle più comuni del testa a testa o del comporre per primi, tramite il ritrovamento delle giuste lettere, una determinata parola: all'interno di una speciale modalità "split-screen", il concorrente che riuscirà ad effettuare con successo più tricks durante la gara, conquisterà una sempre maggiore fetta di schermo, relegando il povero avversario in una porzione video progressivamente più ristretta e difficoltosa. Una guerra a colpi di trick, quindi