Shaun White Skateboarding
In un mondo simile al nostro, l'ossessivo “Ministero” ha imposto alla popolazione uno standard grigio e piatto in cui tutti vestono, agiscono e pensano allo stesso modo. A contrastare questa dominazione psicologica pensano gli Skater, coloro in grado di sentire e sfruttare il potere del “Flow”, capitananti da Shaun White. Quando il capelluto atleta viene catturato, il suo Skateboard finisce in mano di un funzionario del Ministero il quale, leggendovi sopra la scritta “Chi sei tu?” si risveglia dal sonno iponotico e comincia a sentire il Flow. A quel punto inizia la sua missione per liberare il mondo, e soprattutto Shaun, dalle grinfie del Ministero.
Primo plauso agli sviluppatori per aver saputo creare in Shaun White Skateboarding un'ambientazione fantapolitica Orwelliana che trasmette al gioco una certa personalità e uno scopo: stiamo naturalmente sempre parlando di un titolo di Skateboarding, ma in questa avventura avremo la responsabilità di portare colore, vita e libertà al mondo a colpi di tavola. Basterà saltellare qua e là per la città perché il grigio venga sostituito dal colore e dai graffiti e perché piazze piatte e vuote si riempiano di rampe su cui skatare. Man mano che si eseguono trick come salti, giravolte, grab o si “grinda” sulle ringhiere, accumuleremo anche punti nell'indicatore di “Flow”, e al raggiungimento di determinate soglie saremo in grado di dis-influenzare, e quindi sbloccare, strutture prima inaccessibili.
Occhio però che il Flow diminuisce col tempo, obbligandovi a operare continue evoluzioni per mantenere elevato l'indicatore, che comunque si azzera quando precipitate in mare o da grandi altezze. L'altro potere degli Skater é quello di creare, in alcuni punti precisi, dei binari o delle strade sospese, in modo da raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili: più si prosegue nell'avventura, maggiori saranno i poteri di questo tipo disponibili (ad esempio, inizialmente i “rail” saranno preimpostati, ma più avanti imparerete a deformarli a piacere).
La realizzazione degli ambienti é uno dei punti di forza di SWSk: tutti i quartieri della città sono piuttosto vasti e, sebbene al vostro ingresso saranno grigi e tristi, esploderanno letteralmente di colore dopo il vostro passaggio rivelandosi ricchi di elementi con cui interagire (soprattutto ringhiere e rampe) e soprattutto pieni di textures colorate e fantasiose. Peccato che non si possa dire altrettanto dei modelli dei personaggi, tutti realizzati in maniera piuttosto approssimativa, ed anche se c'é una vasta scelta di capi di abbigliamento per il vostro alter-ego, arricchibile svolgendo missioni, il risultato é comunque piuttosto poverello.
La colonna sonora é un altro elemento di punta, visto che si avvale di un gran numero di brani alla moda degli Skater, a partire dall'Hip-Pop, passando per l'Heavy Metal, fino al Death Metal: una ricca selezione che non mancherà di tenere compagnia durante le passeggiate cittadine in skate. Buoni gli effetti sonori, mentre per i doppiaggi c'é da fare un appunto: le voci impegnate, tutte in Italiano, sono di base piuttosto buone, ma per la traduzione dei testi in slang si é adoperato un gergo non sempre “recente”, e comunque inadatto ai personaggi: il risultato é perlomeno grottesco (non si possono sentire termini come “simpa” in bocca a una persona sui cinquant'anni...).
Il sistema di gioco purtroppo non é dei migliori: di base utilizzerete l'analogico sinistro per direzionare lo skate e un tasto per il salto, ma il problema é che entrambi gli analogici sono deputati, in determinate situazioni, all'esecuzione di trick, con o senza l'ausilio dei tasti dorsali. Il risultato é che spesse volte cercate di ottenere un cambio di direzione e ottenete un trick o viceversa, senza contare che il controllo della telecamera risulta un po' erratico. Alla fine ci si rende conto che i trick di base sono più che sufficienti per superare i vari ostacoli che la trama ci pone davanti, e che l'acquisizione e l'utilizzo di quelli avanzati é solo un esercizio di stile.
Insomma, quello che sulla carta era un titolo di Skateboarding che avrebbe dovuto insidiare il maestro del genere (Tony Hawk) risulta invece essere una sorta di action-platform-game dalla struttura open world e un minimo di personalità, se non nella trama e nei personaggi stereotipati, perlomeno nell'ambientazione fantapolitica. A questo punto bruciare le tappe per finire la trama é questione di cinque-sei ore, dopo le quali rimarrà solo la caccia dei tesori extra e una manciata di modalità MultiPlayer parimenti approssimative. Shaun White Skateboarding non é un gioco del tutto “brutto”, ma sicuramente manca di profondità e spessore - e questo nonostante implementi la grafica in 3D stereoscopico. Per chi cerca qualcosa di un po' differente ma senza troppe pretese...
Primo plauso agli sviluppatori per aver saputo creare in Shaun White Skateboarding un'ambientazione fantapolitica Orwelliana che trasmette al gioco una certa personalità e uno scopo: stiamo naturalmente sempre parlando di un titolo di Skateboarding, ma in questa avventura avremo la responsabilità di portare colore, vita e libertà al mondo a colpi di tavola. Basterà saltellare qua e là per la città perché il grigio venga sostituito dal colore e dai graffiti e perché piazze piatte e vuote si riempiano di rampe su cui skatare. Man mano che si eseguono trick come salti, giravolte, grab o si “grinda” sulle ringhiere, accumuleremo anche punti nell'indicatore di “Flow”, e al raggiungimento di determinate soglie saremo in grado di dis-influenzare, e quindi sbloccare, strutture prima inaccessibili.
Occhio però che il Flow diminuisce col tempo, obbligandovi a operare continue evoluzioni per mantenere elevato l'indicatore, che comunque si azzera quando precipitate in mare o da grandi altezze. L'altro potere degli Skater é quello di creare, in alcuni punti precisi, dei binari o delle strade sospese, in modo da raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili: più si prosegue nell'avventura, maggiori saranno i poteri di questo tipo disponibili (ad esempio, inizialmente i “rail” saranno preimpostati, ma più avanti imparerete a deformarli a piacere).
La realizzazione degli ambienti é uno dei punti di forza di SWSk: tutti i quartieri della città sono piuttosto vasti e, sebbene al vostro ingresso saranno grigi e tristi, esploderanno letteralmente di colore dopo il vostro passaggio rivelandosi ricchi di elementi con cui interagire (soprattutto ringhiere e rampe) e soprattutto pieni di textures colorate e fantasiose. Peccato che non si possa dire altrettanto dei modelli dei personaggi, tutti realizzati in maniera piuttosto approssimativa, ed anche se c'é una vasta scelta di capi di abbigliamento per il vostro alter-ego, arricchibile svolgendo missioni, il risultato é comunque piuttosto poverello.
La colonna sonora é un altro elemento di punta, visto che si avvale di un gran numero di brani alla moda degli Skater, a partire dall'Hip-Pop, passando per l'Heavy Metal, fino al Death Metal: una ricca selezione che non mancherà di tenere compagnia durante le passeggiate cittadine in skate. Buoni gli effetti sonori, mentre per i doppiaggi c'é da fare un appunto: le voci impegnate, tutte in Italiano, sono di base piuttosto buone, ma per la traduzione dei testi in slang si é adoperato un gergo non sempre “recente”, e comunque inadatto ai personaggi: il risultato é perlomeno grottesco (non si possono sentire termini come “simpa” in bocca a una persona sui cinquant'anni...).
Il sistema di gioco purtroppo non é dei migliori: di base utilizzerete l'analogico sinistro per direzionare lo skate e un tasto per il salto, ma il problema é che entrambi gli analogici sono deputati, in determinate situazioni, all'esecuzione di trick, con o senza l'ausilio dei tasti dorsali. Il risultato é che spesse volte cercate di ottenere un cambio di direzione e ottenete un trick o viceversa, senza contare che il controllo della telecamera risulta un po' erratico. Alla fine ci si rende conto che i trick di base sono più che sufficienti per superare i vari ostacoli che la trama ci pone davanti, e che l'acquisizione e l'utilizzo di quelli avanzati é solo un esercizio di stile.
Insomma, quello che sulla carta era un titolo di Skateboarding che avrebbe dovuto insidiare il maestro del genere (Tony Hawk) risulta invece essere una sorta di action-platform-game dalla struttura open world e un minimo di personalità, se non nella trama e nei personaggi stereotipati, perlomeno nell'ambientazione fantapolitica. A questo punto bruciare le tappe per finire la trama é questione di cinque-sei ore, dopo le quali rimarrà solo la caccia dei tesori extra e una manciata di modalità MultiPlayer parimenti approssimative. Shaun White Skateboarding non é un gioco del tutto “brutto”, ma sicuramente manca di profondità e spessore - e questo nonostante implementi la grafica in 3D stereoscopico. Per chi cerca qualcosa di un po' differente ma senza troppe pretese...
Shaun White Skateboarding
5.5
Voto
Redazione
Shaun White Skateboarding
Shaun White passa dallo Snowboard allo Skateboard, ma nel cambio ci perde: per quanto alla base ci sia un'ambientazione fantapolitica che riesce a dare al gioco una certa personalità - e soprattutto uno scopo - la struttura sovrastante é piuttosto poverella, trasformando l'esperienza di un presunto sport-game in un action con poco mordente e che ha un certo spessore solo nell'impatto - ma solo l'impatto - grafico e nella colonna sonora. Può divertire, ma non a lungo...