Sheep

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Sheep appare fin da subito immediato: il giocatore assume il controllo di un pastore il cui compito sarà quello di proteggere il gregge dalle mille e più insidie sparse per i livelli dai cattivoni di turno. Semplice? Nemmeno per idea
Saranno anche discendenti di una razza avanzatissima, ma le pecore con le quali ci troveremo a interagire nel gioco saranno di quelle che già conosciamo: di una stupidità imbarazzante! E pensare che qualcuno ha anche pensato di clonarle! Ogni gregge, infatti, si muove sparpagliandosi a seconda delle situazioni che si troverà ad affrontare e basterà veramente pochissimo per spaventare le piccole bestiole con il devastante effetto di farle sparpagliare per il livello o, ancora peggio, di mandarle in bocca a qualche letale pericolo. Seguire i movimenti del gregge, quindi, rappresenterà spesso un'impresa improba: dopo lunghissimi minuti di preparazione un qualunque evento potrebbe spingere il gregge esattamente sotto quel pentolone d'olio bollente che ci eravamo premurati di evitare
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Alè, è già carneficina...

E' in questi casi che il sentimento preponderante diventerà l'odio: odio per delle creature troppo maledettamente stupide per restare al mondo. Se all'inizio del gioco vi troverete a seguire con fervente partecipazione le vicende del gregge, cercando di salvare sempre e comunque ogni esemplare presente sul livello, ben presto comincerete a inveire contro lo schermo, sognando di avere uno spiedo, un falò e una pecora a portata di mano, con il solo risultato di ottenere una camicia di forza e il conseguente ricovero in manicomio (per non parlare delle proteste del popolo vegetariano)
DISSEMINANDO, DISSEMINANDO
Gli sviluppatori hanno studiato una curva di apprendimento piuttosto dolce, proponendo livelli decisamente abbordabili all'inizio dell'avventura per poi crescere in difficoltà in maniera sostanziale già dal settimo-ottavo livello. In ogni caso non sono stati disseminati solo pericoli e trabocchetti nei vari percorsi di Sheep: di quando in quando troveremo teletrasporti e particolari portali che ci permetteranno di trasformare le pecore in modo da permetterci di affrontare in maniera diversa alcuni ostacoli. Per esempio, in un livello del secondo mondo potremo decidere se guidare il gregge attraverso una pericolosa strettoia disseminata di lanciafiamme oppure di dotare, grazie a uno di questi portali, tutte le pecore di un bouncing ball che permetterà agli stupidi ovini di attraversare un passaggio altrimenti impraticabile. Avanzando di livello in livello troveremo trasformazioni sempre più divertenti, come quella che dota ogni pecora di corna e che ci permette di abbattere una staccionata
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Sheep è un gioco divertentissimo e appassionante. Uno di quei titoli che sono capaci di coinvolgere il giocatore in maniera totale, al punto di rischiare di stancare fin troppo presto a causa di un gameplay per forza di cose non troppo vario. Sicuramente un altro grande nemico di Sheep è la frustrazione che attanaglierà il giocatore non appena cominceranno ad arrivare i primi insuccessi: la frustrazione sarà grande e, molto probabilmente, porterà all'abbandono progressivo del gioco. Analogamente a quanto avveniva con un grande titolo del passato, quel Cannon Fodder che presto vedrà nuova luce su Game Boy Color, anche Sheep, in realtà, non è un gioco che si può smettere di giocare tanto facilmente. Anche nei momenti più bui, infatti, saremo a spremerci il cervello per capire come superare quel maledetto livello e, immancabilmente, infileremo nuovamente il disco nel lettore per affrontare, una sfida per volta, la grande saga delle pecore.
Forse dal punto di vista tecnico si poteva osare qualcosa di più, magari implementando risoluzioni maggiormente dettagliate e, ma questo interessa relativamente al lettore, permettendo a chi scrive di scattare fotografie migliori: in pratica il nostro software di acquisizione si è sempre rifiutato di prendere immagini da Sheep, impedendoci di documentare in maniera estremamente più dettagliata le diverse ambientazioni del gioco.