Shenmue

Shenmue
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Con quanto appena detto s'intende sottolineare la natura non commerciale (per quanto possibile) di Shenmue... C'è di che strabuzzare gli occhi: Shenmue, titolo che doveva e deve forzatamente rialzare parte dei conti in rosso dell'eterna perdente (economicamente) Sega, è un titolo tanto votato alla violenta commercializzazione quanto Kid A (sempre Radiohead). Eppure sia Kid A che Shenmue sono schizzati in vetta alle classifiche: semplice potere dell'hype, compera irrefrenabile di un qualcosa smodatamente atteso o giusta ricompensa di un titolo esuberante e difficilmente rinchiudibile (come natura) all'interno di un qualche progetto ben definito dal punto di vista commerciale? Tutto questo e nulla di tutto ciò.

Richiami redazionali in questa capigliatura "sbarazzina"
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Nulla... Nozomi = nulla di nulla...
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Altro che disoccupazione, giocare per credere
Altro che disoccupazione, giocare per credere

Sicuramente Shenmue ha venduto quello che finora ha venduto in occidente grazie all'hype, all'attesa nevrotica che si è creata attorno al prodotto. Ma se le vendite dovessero continuare a confermarsi stabilmente nelle prime posizioni (eventualità alla quale crediamo in modo piuttosto debole), ci sarebbe evidentemente da rivedere la questione dal punto di vista di un apprezzamento universale di un gioco e quindi, inevitabilmente, si parlerebbe di mercato maturato e cresciuto anche come aspettative e... come richieste all'industria. Nonostante tutto, comunque, rimane da consapevolezza che Shenmue è un prodotto atipico: definendolo "prodotto" abbiamo comunque incluso la dimensione puramente commerciale che alberga tranquillamente anche (anche) in Shenmue, tale da renderla si una realizzazione peculiare e interessante, personale e quanto mai astratta (per quanto realistica, strambo no?), ma anche rivolta comunque ai giocatori. Per volerla dire con le parole di Massimo Guarini (Game Designer Ubi Studios Italia con cui abbiamo recentemente avuto modo di scambiare due chiacchiere), "esistono comunque dei limiti, perché si tratta effettivamente di un prodotto, di un gioco finito che deve anche fornire al giocatore quello che [perlomeno in parte] si aspetta. Insomma, una sequenza di tasti da premere" in un qualche modo, in un qualche tempo, in un qualche luogo, aggiungeremmo noi.

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Ma effettivamente, se Shenmue è un titolo meno commerciale del normale (per metterla giù tranquillamente), sicuramente è vendibile tanto quanto un qualsiasi altro prodotto, anzi... Decisamente di più viste le vendite effettive e le strategie di marketing Sega che hanno reso l'opera di Suzuki un perno imprescindibile per l'organizzazione della Settimana Bianca delle alte sfere Sega nel periodo natalizio. Non per nulla la Sega stessa spaccia Shenmue (nel suo sito ufficiale come un picchiaduro (!!!), o perlomeno ricorre in maniera decisamente frequente quanto preoccupante la descrizione delle fasi di lotta. Questo per dire quanto facilmente sia inquadrabile Shenmue.
Shenmue
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Shenmue

Non possiamo istintivamente consigliarvi Shenmue. Possiamo però consigliarvi senza remore di leggere quanto più potete dei nostri diari giornalieri dedicati al mondo di Ryo Hazuki e Yokosuka, solo così potrete farvi una mezza idea su quanto aspettarsi dal titolo di Suzuki. Non vorremmo, sinceramente, decantare le lodi, peraltro giuste, di un titolo che qualcuno (troppi) potrebbero immediatamente pensare come un nuovo grande colosso dei GdR nipponici sulla falsariga di un Final Fantasy, non sarebbe giusto. Quello che comprate con Shenmue è invece un'esperienza in un mondo estremamente lontano dal nostro, assolutamente caratteristico e infinitamente curato. Il gioco, la parte più giocosa di Shenmue, è invece un progetto in divenire, un fanciullo in crescita. Sotto questo punto di vista va ricordato come questo sia effettivamente il primo dei (speriamo) 16 capitoli che comporranno quella che a oggi appare come una promettentissima e leggendaria saga. La sensazione più netta che si ha durante l'intera esperienza in Yokosuka è che effettivamente queste siano le basi (anche leggermente azzoppate da qualche decisione di marketing un pelo troppo invadente) di un grattacielo che per ora riusciamo solo a intuire. E' il gioco che fa per voi? Potrebbe, come non potrebbe. E' un'emozione e uno stato d'animo e come tali varia, da persona a persona. Nonostante questo il valore complessivo di un titolo simile rimane innegabile e se oggi stiamo discutendo sul futuro dei video-"giochi" e sulle loro potenziali espansioni e incarnazioni, lo dobbiamo in gran parte a Shenmue. Scusate se è poco.

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