Shenmue II

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

La differenza sta nei particolari.
In Shenmue troverete qualsiasi vino, ma mai uno qualunque. Difatti la cura per i particolari rasenta il maniacale: questi non sono però incredibili per fattura, quanto per qualità, o particolarità. I particolari rilevanti non sono le verdure che potete trovare dal fruttivendolo, bensì gli oggetti tipicamente orientali, le melodie che differenziano i vari quartieri o il comportamento dei personaggi primari, tutti caratterizzati splendidamente. Ma sono anche le piccolezze che fanno la differenza, che lasciano sbalorditi e fanno riflettere sul lavoro profuso dai programmatori: gli elementi su schermo sono in numero spropositato, così come alcune scene in cui capiterà di trovare un numero molto elevato di personaggi che svolgono la loro azione. Inoltrarsi curiosi e attenti per le strade ad arcate i cui grossi pilastri sono interamente rivestiti di insegne rosse e gialle, soffermarsi sulle soglie delle innumerevoli botteghe che vendono ogni tipo di merce, andare nelle vie clandestine. Entrare nelle viuzze trasversali, più strette e senza negozi di lusso per vedere i marciapiedi ricolmi di frutti e ortaggi in vendita. Questo è quello che rende Shenmue un gioco mastondotico, completo e immenso.

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Grafica
Direi che ora ho terminato con le divagazioni che avevo in serbo. Passiamo a quelle in croato. In un'avventura che, è bene dirlo, è una conversione pura del titolo per Dreamcast, le differenze con la versione per la piattaforma SEGA non sono molte, ma sono comunque apprezzabili. Il comparto grafico pur mantenendo le stesse caratteristiche è stato rifinito e adattato alle maggiori potenzialità della macchina Microsoft. L'engine grafico è lo stesso che aveva impressionato l'utenza SEGA quasi un anno e mezzo fa, ma grazie all'utilizzo del Full-Antialiasing si è riuscito a levigare le scalettature, ad addolcire le forme e a renderle più morbide e visivamente attraenti. Inoltre sono stati eliminati i peraltro sporadici rallentamenti che apparivano, nella versione Dreamcast, soprattutto nelle situazioni più intricate, specie con molti personaggi in movimento su schermo. Ora tutto fila liscio e fluido in maniera perfettamente costante: in definitiva, un motore grafico che un anno e mezzo fa sbalordiva ma che tuttora stupisce, per una cura del particolare quasi maniacale, rifinito e adattato per una macchina come l'Xbox, senz'altro più prestante.
Due altre aggiunte sono state fatte per questa nuova versione, e cioè la possibilità di scattare fotografie da rivedere poi in un album personalizzato e l'introduzione dei filtri di colore, ognuno dei quali garantisce un'atmosfera differente, un punto di vista affascinante per dare ulteriore enfasi all'avventura.

Il comparto sonoro è anch'esso di qualità eccellente. Migliaia di suoni, voci e sottofondi che ne rendono la colonna sonora davvero indimenticabile. Inoltre, rispetto alla versione Dreamcast nella quale il parlato era tutto in giapponese con i soli sottotitoli inglesi, in questa versione Xbox avremo il piacere di ascoltare i dialoghi completamente proferiti in lingua inglese con gli immancabili sottotitoli anch'essi di idioma d'oltremanica. Era quantomeno ipotizzabile l'impossibilità di tradurre una così grande opera in italiano, vuoi per la mole incredibile di parlato e scritto presente, vuoi per la relativa importanza del mercato italiano nello scacchiere videoludico europeo.

Se ancora ci fossero dei dubbi per quanto riguarda l'obbligato acquisto di questo che fa parte a pieno titolo dell'olimpo dei capolavori, ricordo che la longevità del suddetto gioco si attesta su livelli ottimi. Infatti solo giocando per arrivare spediti al termine non ci si mette meno di una trentina di ore. Ma questo, come abbiamo detto è un gioco zeppo di sotto-attività, con una possibilità di divagazione incredibile e prima di aver compiuto tutte le azioni possibili e aver raccolto tutti gli oggetti ne passerà di tempo. Un tale diceva che forse si ama davvero solo nel ricordo: anche Shenmue a un anno di distanza sicuramente ci appare migliore di quello che effettivamente era, e forse questa sorta di miticizzazione è data soprattutto dal passare del tempo, ma secondo noi non è così: Shenmue è stato un gioco che ha segnato un genere, che ha lasciato un marchio indelebile nella mente di tutti i videogiocatori, marchio che i vari Gran Turismo, Iss pro, Metal Gear Solid e così via dicendo, non lasceranno mai.

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