Sherlock Holmes: The Devil's Daughter
Dopo una serie corposa di casi singolari e particolari, il personaggio inventato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle compie la sua ottava fatica videoludica, investigando su persone scomparse, statue azteche assassine e personaggi celati alle apparenze che continuano a mettere i bastoni tra le ruote del nostro amato Sherlock Holmes. The Devil's Daughter, titolo ispirato liberamente dalla formula di Crime & Punishment, arriva sul mercato multipiattaforma con nuovi casi da risolvere ed alcune piccole, ma considerevoli, meccaniche reinventate per aggiornare lo stile di gioco. Saremo abbastanza intelligenti da risolvere il caso?
Gli sviluppatori della software house Frogware Studios hanno lavorato a fondo su questo nuovo capitolo del brand, introducendo i vari personaggi dell'opera lasciando liberamente spazio non solo, dunque, al duetto Holmes e Watson, ma anche ad una serie di comparse minori che riusciranno ad essere contraddistinti da caratteristiche peculiari che il giocatore dovrà studiare, nel modo giusto, al fine di risolvere il caso.
Come ben sapete l'umore di Sherlock Holmes é variabile come il tempo londinese e l'unico fattore che sembra allietarlo é quello di ricevere nuovi incarichi da chiunque bussi alla porta del 221b di Baker Street riportando delle esperienze tanto bizzarre, quanto particolari. All'inizio ogni richiesta d'aiuto sembra rappresentare una storia a sé stante, ma vi accorgerete ben presto che un piccolo filo conduttore riguardante l'intimo del buon Holmes legherà come un invisibile collante una trama ben più fitta e misteriosa.
Non ci saranno colpi di scena particolari, se é questo che volete sapere, ma possiamo soltanto dirvi che la piccola Kate rappresenta soltanto la punta di un iceberg imponente e pericoloso nascosto sotto il livello del mare.
Lasciati dunque da parte possibili spoiler riguardanti la trama, possiamo tranquillamente passare al gameplay del titolo, sottolineando come il medesimo si riveli molto più accurato dei precedenti capitoli. La scelta innanzitutto di dialoghi più dettagliati comporta una maggiore immedesimazione da parte del giocatore che si trova a seguire le vicende dell'investigatore, mentre l'inserimento di ambienti di gioco esplorabili leggermente più ampi regala qualche breve momento di svago facendoci respirare un po' più dell'aria londinese del tempo. Dimenticatevi il termine free-roaming, é bene dirlo, ma più che altro pensate a delle mini aree urbane inventate per supportare dei piccoli mini-game, come la ricerca di una casa ad un preciso civico di una precisa strada.
Ma il nostro Holmes é in grado di fare ben altro, ed infatti non sarà difficile trovarci ad esplorare templi aztechi dimenticati con l'uso della nostra immaginazione, mentre allo stesso tempo cercheremo di superare delle piattaforme pericolose nemmeno fossimo il più avventuroso degli archeologi. Potremo fare cose anche più tranquille, come giocare partite di bocce, seguire gli indiziati in alcune fasi semi-stealth, risolvere enigmi e disinnescare bombe fai-da-te lanciate nella nostra casa nel cuore della notte. Se però non vi sentirete in grado di cimentarvi in queste prove, vi basterà premere un tasto per saltare la scena ed arrivare subito al sodo.
Queste piccole novità lasciano il giusto spazio alle formule ben sfruttate dei capitoli precedenti, pertanto troveremo sempre utile la possibilità di utilizzare l'intuito di Holmes per cogliere particolari non visibili ad altri, oppure di re-immaginare la scena di un crimine con la giusta prospettiva, al fine di sbloccare qualche indizio in più per fare nuove deduzioni sul caso. Queste fasi spostano il focus sul pannello mentale del detective, dove sarà opportuno unire i vari indizi per giungere ad una conclusione. Anche se le fasi di gioco possano comunque sembrare relativamente filoguidate, potrete comunque giungere a conclusioni diverse facendo delle scelte morali che influenzeranno il corso della vostra avventura.
Interessante notare come le risposte aperte dei dialoghi vengano questa volta fissate senza un punto di ritorno, particolare che vi obbligherà ad essere più oculati nelle osservazioni dei personaggi con cui andrete ad interagire, al fine di cogliere più indizi relativi al suo stato d'animo od alla sua recente storia. Resta comunque innegabile la capacità degli sviluppatori di rendere il reperimento di tali risorse non sempre evidente, fattore che complica lievemente le conclusioni sulla chiusura del caso, che non sempre vi lascerà sicuri al 100% delle scelte effettuate.
Se da un lato abbiamo notato una particolare cura rinnovata nei dettagli dell'ambientazione di gioco, grazie ad una vastità di arredi ed oggetti particolari che rendono più viva la scena in cui ci muoviamo, dall'altra parte abbiamo constatato come il motore grafico Unreal Engine 3 sia stato utilizzato grossolanamente, senza quindi sfruttarlo al meglio delle sue capacità.
Anche le texture non sembrano convincere del tutto, riportando diversi eventi di screen tearing durante le fasi più concitate dove vengono interessati oggetti dinamici ed effetti di rifrazione più consistenti nelle aree aperte.
Lasciato alle spalle il comparto grafico, possiamo tranquillamente approvare, invece, quello sonoro, che propone un'ottima colonna sonora ricca di pathos, capace di accompagnarvi durante il corso dei vostri casi, insieme ad un preciso e puntuale doppiaggio in lingua anglosassone.
Una deduzione giusta ne suggerisce invariabilmente altre
Gli sviluppatori della software house Frogware Studios hanno lavorato a fondo su questo nuovo capitolo del brand, introducendo i vari personaggi dell'opera lasciando liberamente spazio non solo, dunque, al duetto Holmes e Watson, ma anche ad una serie di comparse minori che riusciranno ad essere contraddistinti da caratteristiche peculiari che il giocatore dovrà studiare, nel modo giusto, al fine di risolvere il caso.
Come ben sapete l'umore di Sherlock Holmes é variabile come il tempo londinese e l'unico fattore che sembra allietarlo é quello di ricevere nuovi incarichi da chiunque bussi alla porta del 221b di Baker Street riportando delle esperienze tanto bizzarre, quanto particolari. All'inizio ogni richiesta d'aiuto sembra rappresentare una storia a sé stante, ma vi accorgerete ben presto che un piccolo filo conduttore riguardante l'intimo del buon Holmes legherà come un invisibile collante una trama ben più fitta e misteriosa.
Non ci saranno colpi di scena particolari, se é questo che volete sapere, ma possiamo soltanto dirvi che la piccola Kate rappresenta soltanto la punta di un iceberg imponente e pericoloso nascosto sotto il livello del mare.
Lasciati dunque da parte possibili spoiler riguardanti la trama, possiamo tranquillamente passare al gameplay del titolo, sottolineando come il medesimo si riveli molto più accurato dei precedenti capitoli. La scelta innanzitutto di dialoghi più dettagliati comporta una maggiore immedesimazione da parte del giocatore che si trova a seguire le vicende dell'investigatore, mentre l'inserimento di ambienti di gioco esplorabili leggermente più ampi regala qualche breve momento di svago facendoci respirare un po' più dell'aria londinese del tempo. Dimenticatevi il termine free-roaming, é bene dirlo, ma più che altro pensate a delle mini aree urbane inventate per supportare dei piccoli mini-game, come la ricerca di una casa ad un preciso civico di una precisa strada.
Ma il nostro Holmes é in grado di fare ben altro, ed infatti non sarà difficile trovarci ad esplorare templi aztechi dimenticati con l'uso della nostra immaginazione, mentre allo stesso tempo cercheremo di superare delle piattaforme pericolose nemmeno fossimo il più avventuroso degli archeologi. Potremo fare cose anche più tranquille, come giocare partite di bocce, seguire gli indiziati in alcune fasi semi-stealth, risolvere enigmi e disinnescare bombe fai-da-te lanciate nella nostra casa nel cuore della notte. Se però non vi sentirete in grado di cimentarvi in queste prove, vi basterà premere un tasto per saltare la scena ed arrivare subito al sodo.
Queste piccole novità lasciano il giusto spazio alle formule ben sfruttate dei capitoli precedenti, pertanto troveremo sempre utile la possibilità di utilizzare l'intuito di Holmes per cogliere particolari non visibili ad altri, oppure di re-immaginare la scena di un crimine con la giusta prospettiva, al fine di sbloccare qualche indizio in più per fare nuove deduzioni sul caso. Queste fasi spostano il focus sul pannello mentale del detective, dove sarà opportuno unire i vari indizi per giungere ad una conclusione. Anche se le fasi di gioco possano comunque sembrare relativamente filoguidate, potrete comunque giungere a conclusioni diverse facendo delle scelte morali che influenzeranno il corso della vostra avventura.
Interessante notare come le risposte aperte dei dialoghi vengano questa volta fissate senza un punto di ritorno, particolare che vi obbligherà ad essere più oculati nelle osservazioni dei personaggi con cui andrete ad interagire, al fine di cogliere più indizi relativi al suo stato d'animo od alla sua recente storia. Resta comunque innegabile la capacità degli sviluppatori di rendere il reperimento di tali risorse non sempre evidente, fattore che complica lievemente le conclusioni sulla chiusura del caso, che non sempre vi lascerà sicuri al 100% delle scelte effettuate.
Il tocco supremo dell'artista é sapere quando fermarsi
Se da un lato abbiamo notato una particolare cura rinnovata nei dettagli dell'ambientazione di gioco, grazie ad una vastità di arredi ed oggetti particolari che rendono più viva la scena in cui ci muoviamo, dall'altra parte abbiamo constatato come il motore grafico Unreal Engine 3 sia stato utilizzato grossolanamente, senza quindi sfruttarlo al meglio delle sue capacità.
Anche le texture non sembrano convincere del tutto, riportando diversi eventi di screen tearing durante le fasi più concitate dove vengono interessati oggetti dinamici ed effetti di rifrazione più consistenti nelle aree aperte.
Lasciato alle spalle il comparto grafico, possiamo tranquillamente approvare, invece, quello sonoro, che propone un'ottima colonna sonora ricca di pathos, capace di accompagnarvi durante il corso dei vostri casi, insieme ad un preciso e puntuale doppiaggio in lingua anglosassone.
Sherlock Holmes: The Devil's Daughter
8
Voto
Redazione
Sherlock Holmes: The Devil's Daughter
Questo nuovo capitolo di Sherlock Holmes é stato in grado di rapirci con il giusto mordente, regalandoci una serie di casi risolvibili con la giusta tempistica (almeno una quindicina di ore) che sapranno stuzzicare la vostra immaginazione. Il personaggio inventato da Doyle ravviva l'animo curioso di ognuno di noi, pertanto l'acquisto dell'opera é sicuramente consigliato a tutti coloro che vorranno cimentarsi in un'avventura esplorativa con visuale in terza persona, una buona spremuta di meningi e tanti mini giochi in pieno stile Sherlock Holmes.