Shin Megami Tensei: Lucifer's Call

di Tommaso Alisonno
La grafica di gioco è realizzata in maniera ibrida, con gli ambienti colorati in maniera piuttosto pastellosa ma con illuminazione classica, e coi modelli invece realizzati direttamente in cell shading: il risultato è piuttosto buono, specie considerando il fatto che era sicuramente nelle intenzioni degli sviluppatori il realizzare un impatto grafico il più vicino possibile allo stile dei Manga. Ogni animazione, per quanto fluida e ben realizzata, è infatti studiata per terminare in pose "da vignetta" che trasformano ogni azione in una vera e propria tavola da fumetto, con movimenti frenetici e pause studiate. Veramente ottimi gli effetti di luci colorate applicate sulle textures, che sono più curate di quanto a prima vista non possa sembrare. Viceversa, avremmo preferito una maggiore cura nei modelli 3D, che sono piuttosto semplici salvo alcuni casi isolati come ad esempio le espressioni dei visi, e soprattutto un'implementazione delle ombre più profonda del vecchio alone circolare posto sotto il modello.
Per quanto concerne il sonoro, la prima cosa che si nota, o che per meglio dire NON si nota, sono i doppiaggi: questi sono difatti completamente assenti e tutti i dialoghi si svolgono esclusivamente sottoforma di testi. Va bene voler dare l'idea di un fumetto, ma l'immagine di una ragazza che muove le labbra con sotto il testo del messaggio non nobilita affatto un videogioco del 2005. Per il resto, il comparto delle musiche è piuttosto ben realizzato, con temi di genere Hard-Rock tendente talvolta al Grunge ma più spesso all'Heavy Metal nelle battaglie e musiche di atmosfera piuttosto gradevoli nelle altre situazioni.


La giocabilità è un parametro piuttosto intricato in Lucifer's Call. La trama è inizialmente piuttosto chiusa, complice la lunga introduzione ed una prima parte di gioco in cui poco si può fare se non quello che ci viene più o meno esplicitamente detto di fare. I seguito, però, quando cominciano i dubbi e le scelte, le possibilità si aprono non poco, e prima di riuscire a rendersene effettivamente conto ci si ritrova ad essere padroni, è il caso di dirlo, del proprio destino. Da questo punto di vista, si può dire che la trama sia costrittiva quel tanto che basta per farci abituare alle sottigliezze dell'ambientazione, e che in seguito sia discretamente libera. Il sistema di combattimento è semplice, perché è diviso in turni e la selezione delle azioni da compiere avviene tramite classico menù, ma al tempo stesso delicato: è necessario imparare al più presto le debolezze dei vari tipi di mostri in modo da poterle sfruttare contro di loro, e parimenti è indispensabile imparare i loro poteri speciali in modo da non impedire che colpiscano i nostri mostri che ne sono afflitti. Infatti, quando un mostro viene colpita da un attacco elementale che gli causa "debolezza" (ad esempio, un Jack Frost colpito da "Agi", un incantesimo di fuoco), l'attaccante riceve un round di attacco supplementare, mentre viceversa attacchi su bersagli immuni ("Bufu" contro il già citato Jack Frost) ne faranno perdere uno. In linea di massima, possiamo dire che la difficoltà di combattimento è decisamente da non sottovalutarsi, giacché ci vuole un buon lavoro strategico per utilizzare il mostro giusto al momento giusto e che al livello di difficoltà "normale" (l'altro è il "difficile") il Game Over è tutt'altro che un'ipotesi remota.
D'altro canto, una fetta non irrilevante del tempo di gioco si consuma "cacciando" mostri per le Fusioni o cercando di potenziare i propri, così come talvolta gli scontri sono talmente frequenti da essere quasi noiosi, specie considerando il fatto che in certe aree i savepoint scarseggiano. Questo difetto si controbilancia con un aumento della longevità (dopotutto non stiamo parlando di tempo perso, ma di tempo che comunque si traduce in un proficuo potenziamento delle proprie truppe), che ricordiamo è anche garantita dalla possibilità di rigiocarlo per raggiungere un finale differente da quello già raggiunto (è auspicabile che Bene e Male non siano le uniche gradazioni di colore raggiungibili). Insomma, Questo episodio di Shin Megami Tensei, il primo a sbarcare in Europa, non mancherà di fare la gioia degli appassionati di JRPG, soprattutto di quelli più navigati che non temono una storia lunga ed intricata ed un sistema di combattimenti dalla difficoltà delicata; d'altro canto, forse non sarà particolarmente adatto ai neofiti a causa della sua peculiarità. Dategli un'occhiata solo nel primo caso.

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