Ship Simulator
di
L'idea della VStep che ha portato alla realizzazione di Ship Simulator è tanto semplice quanto interessante: realizzare un simulatore dedicato al mondo della navigazione civile. Chi non ha mai desiderato scoprire cosa si provi a pilotare un piroscafo? Ok, forse non è proprio il sogno nel cassetto della maggior parte delle persone, ma è innegabile che una proposta del genere non possa lasciare indifferenti e stimoli almeno una certa curiosità.
Ship Simulator mette a disposizione dei giocatori otto tipi differenti di imbarcazione partendo dal piccolo, ma veloce motoscafo da corsa e arrivando all'immenso Titanic, passando per rimorchiatori, porta container, lussuosissimi yacht e acqua-taxi. Il gioco consiste nello svolgere diverse missioni che trovano ambientazione nelle più tipiche situazioni della navigazione: il percorso di una data rotta, la manovra di attracco al porto, la consegna di un certo carico e simili, oltre a considerare qualche circostanza particolare come il salvataggio di un naufrago o l'effettuare salti e acrobazie con il motoscafo da velocità.
Insomma, l'idea base di Ship Simulator è senz'altro valida: permettere al giocatore di impadronirsi delle tecniche di pilotaggio e di applicarle attraverso compiti concreti, senza limitarsi alla navigazione fine a se stessa. Ci si può ritrovare a navigare tranquillamente su rotte lunghe e sgombere, a percorrere tratti di porto molto trafficati prestando attenzione ad evitare le collisioni, a manovrare con precisione millimetrica per attraccare una nave da qualche migliaio di tonnellate, oppure ad applicarsi in una aggressiva guida sportiva con tanto di salti acrobatici.
I comandi per il governo delle imbarcazioni sono semplificati al massimo e sono praticamente identici per tutte le imbarcazioni: il timone, la manetta del motore (o dei motori se sono più di uno) e, nel caso sia presente, il propulsore di prua, usato per le manovre a bassa velocità delle navi più grandi.
Più una nave e grande e pesante maggiore è la sua inerzia e, di conseguenza, diventa più difficoltoso manovrarla perché i comandi rispondono in ritardo ed ogni movimento è estremamente lento. In questo il gioco si rivela molto realistico e a furia di raschiare le fiancate contro le banchine o di affondare le altre barche ormeggiate ci si rende conto di quali capacità siano necessarie per pilotare una barca.
Attraverso il timone, come è facile intuire, si gestisce la direzione della barca, ma trattandosi di un corpo galleggiante questo ha effetto praticamente solo se la barca è in movimento e, in molti casi, solo se le eliche sono in funzione (a seconda della tipologia della barca). Se non si ha confidenza con le barche in generale questo sarà un concetto da apprendere bene prima di muoversi con una certa sicurezza, specialmente nelle manovre di attracco. Una classica situazione da incidente è quella in cui ci si accorge che la barca è troppo veloce, si arrestano i motori per farla rallentare e ci si rende conto di puntare inevitabilmente contro la banchina nonostante il timone sia completamente girato.
Il controllo del motore permette di gestire la spinta data alla barca dai propulsori e, cosa importante, può comandare anche la retromarcia, utilissima sia nelle manovre che nel controllo della nave. Le barche, infatti, non hanno freni e l'unico modo per rallentarle è sfruttare l'attrito dell'acqua e la marcia indietro. Alcune barche molto grandi e pesanti hanno un elica montata sulla prua, posizionata in senso longitudinale che permette di far quasi ruotare su se stessa la barca, ma il suo effetto è efficace solo quando la barca è praticamente ferma.
Insomma, il governo di una nave non è affatto semplice in quanto occorre tenere conto del comportamento dello scafo sull'acqua, dell'inerzia, dei motori, del timone, della velocità della barca e di come tutti questi elementi influiscano sui ritardi nella risposta ai comandi. E' comunque una gran soddisfazione e fonte di divertimento accumulare pratica ed esperienza fino a riuscire ad ormeggiare perfettamente una chiatta carica di container con manovre calcolate al centimetro.
Le missioni a disposizione sono quaranta e vengono sbloccate mano a mano che si compiono correttamente le precedenti, aumentando di difficoltà gradatamente. Un particolare editor, incluso nel gioco, permette di creare le proprie missioni a piacimento e l'esportazione e l'importazione sono facilitate al fine di favorire lo scambio fra gli utenti ed aumentare la longevità del titolo.
Le ambientazioni sono tre e la prima è quella del porto di Rotterdam, il più grande d'Europa. Il traffico è intensissimo ed è soprattutto di tipo commerciale. La struttura è riprodotta in tutta la sua completezza: un dedalo di moli e banchine trafficatissimi che richiede molta attenzione e rispetto delle regole della navigazione per non causare incidenti.
Allo stesso modo è proposto il porto di Amburgo, in Germania, secondo in Europa come numero di container gestiti e nono nel mondo. La sua estensione è davvero incredibile (74kmq) ed anche in questo caso muoversi richiede una certa destrezza, specialmente con le imbarcazioni più grandi e cariche di merce.
Ship Simulator mette a disposizione dei giocatori otto tipi differenti di imbarcazione partendo dal piccolo, ma veloce motoscafo da corsa e arrivando all'immenso Titanic, passando per rimorchiatori, porta container, lussuosissimi yacht e acqua-taxi. Il gioco consiste nello svolgere diverse missioni che trovano ambientazione nelle più tipiche situazioni della navigazione: il percorso di una data rotta, la manovra di attracco al porto, la consegna di un certo carico e simili, oltre a considerare qualche circostanza particolare come il salvataggio di un naufrago o l'effettuare salti e acrobazie con il motoscafo da velocità.
Insomma, l'idea base di Ship Simulator è senz'altro valida: permettere al giocatore di impadronirsi delle tecniche di pilotaggio e di applicarle attraverso compiti concreti, senza limitarsi alla navigazione fine a se stessa. Ci si può ritrovare a navigare tranquillamente su rotte lunghe e sgombere, a percorrere tratti di porto molto trafficati prestando attenzione ad evitare le collisioni, a manovrare con precisione millimetrica per attraccare una nave da qualche migliaio di tonnellate, oppure ad applicarsi in una aggressiva guida sportiva con tanto di salti acrobatici.
I comandi per il governo delle imbarcazioni sono semplificati al massimo e sono praticamente identici per tutte le imbarcazioni: il timone, la manetta del motore (o dei motori se sono più di uno) e, nel caso sia presente, il propulsore di prua, usato per le manovre a bassa velocità delle navi più grandi.
Più una nave e grande e pesante maggiore è la sua inerzia e, di conseguenza, diventa più difficoltoso manovrarla perché i comandi rispondono in ritardo ed ogni movimento è estremamente lento. In questo il gioco si rivela molto realistico e a furia di raschiare le fiancate contro le banchine o di affondare le altre barche ormeggiate ci si rende conto di quali capacità siano necessarie per pilotare una barca.
Attraverso il timone, come è facile intuire, si gestisce la direzione della barca, ma trattandosi di un corpo galleggiante questo ha effetto praticamente solo se la barca è in movimento e, in molti casi, solo se le eliche sono in funzione (a seconda della tipologia della barca). Se non si ha confidenza con le barche in generale questo sarà un concetto da apprendere bene prima di muoversi con una certa sicurezza, specialmente nelle manovre di attracco. Una classica situazione da incidente è quella in cui ci si accorge che la barca è troppo veloce, si arrestano i motori per farla rallentare e ci si rende conto di puntare inevitabilmente contro la banchina nonostante il timone sia completamente girato.
Il controllo del motore permette di gestire la spinta data alla barca dai propulsori e, cosa importante, può comandare anche la retromarcia, utilissima sia nelle manovre che nel controllo della nave. Le barche, infatti, non hanno freni e l'unico modo per rallentarle è sfruttare l'attrito dell'acqua e la marcia indietro. Alcune barche molto grandi e pesanti hanno un elica montata sulla prua, posizionata in senso longitudinale che permette di far quasi ruotare su se stessa la barca, ma il suo effetto è efficace solo quando la barca è praticamente ferma.
Insomma, il governo di una nave non è affatto semplice in quanto occorre tenere conto del comportamento dello scafo sull'acqua, dell'inerzia, dei motori, del timone, della velocità della barca e di come tutti questi elementi influiscano sui ritardi nella risposta ai comandi. E' comunque una gran soddisfazione e fonte di divertimento accumulare pratica ed esperienza fino a riuscire ad ormeggiare perfettamente una chiatta carica di container con manovre calcolate al centimetro.
Le missioni a disposizione sono quaranta e vengono sbloccate mano a mano che si compiono correttamente le precedenti, aumentando di difficoltà gradatamente. Un particolare editor, incluso nel gioco, permette di creare le proprie missioni a piacimento e l'esportazione e l'importazione sono facilitate al fine di favorire lo scambio fra gli utenti ed aumentare la longevità del titolo.
Le ambientazioni sono tre e la prima è quella del porto di Rotterdam, il più grande d'Europa. Il traffico è intensissimo ed è soprattutto di tipo commerciale. La struttura è riprodotta in tutta la sua completezza: un dedalo di moli e banchine trafficatissimi che richiede molta attenzione e rispetto delle regole della navigazione per non causare incidenti.
Allo stesso modo è proposto il porto di Amburgo, in Germania, secondo in Europa come numero di container gestiti e nono nel mondo. La sua estensione è davvero incredibile (74kmq) ed anche in questo caso muoversi richiede una certa destrezza, specialmente con le imbarcazioni più grandi e cariche di merce.