Ship Simulator
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Per chi invece volesse navigare in tranquillità e su un mare pulito e cristallino ecco l'arcipelago di Ko Phi Phi in Thailandia famoso per le sue splendide acque e per le stupende spiagge.
Sul sito ufficiale del gioco è possibile scaricare gratuitamente la patch 1.4 che include anche un nuovo scenario: quello del porto di New York.
Le missioni comportano diversi compiti da svolgere, alcuni senza limite di tempo mentre altri devono essere svolti necessariamente entro un certo intervallo prestabilito. Tutte le missioni comportano un limite economico di danni che non può essere assolutamente superato. In caso di collisioni o incidenti, infatti, verrà calcolato il costo delle riparazioni in tempo reale e una sorta di bolletta apparirà sullo schermo informando il giocatore.
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Gli incidenti in mare, infatti, possono essere molto frequenti se non si ha una padronanza assoluta della barca e sono ancora più probabili in aree trafficate come i porti. Oltre agli ostacoli fissi come le banchine, le rocce o le barche ormeggiate bisogna tenere conto del traffico e delle imbarcazioni in movimento. In questo Ship simulator rivela una delle sue pecche maggiori e cioè la completa assenza di intelligenza artificiale nella gestione del traffico. Le barche controllate dal computer, infatti, hanno una determinata rotta e la seguono a tutti i costi, senza considerare minimamente le circostanze. Se, per esempio, il giocatore incrocia la rotta di un'altra barca rischiando un impatto, il computer non tenta minimamente di evitare lo scontro, neanche se dovesse dare la precedenza, ma continuerà imperterrito la sua corsa. Se lo scontro poi dovesse realmente avvenire si noterà come la barca del computer continui ostinatamente a spingere e a dirigersi verso il suo punto d'arrivo anche mentre affonda. Le rotte, inoltre, sono tutte preimpostate così che ripetendo lo stesso scenario per si incontrino esattamente le stesse imbarcazioni negli stessi punti ed allo stesso momento. Questo fatto toglie non solo realismo e credibilità al gioco, ma soprattutto diventa frustrante quando ci si ritrova a ripete una stessa missione più e più volte semplicemente perché si finisce per scontrarsi sempre con la solita barca che non rispetta la precedenza. A questo punto le partite si riducono ad uno studio a memoria delle traiettorie delle altre barche e ad un incastro dei tempi perché si sa già quando e dove passare. Il bello di un simulatore del genere dovrebbe essere invece quello di proporre situazioni sempre diverse e dinamiche, che si sviluppino in tempo reale e a seconda del comportamento del giocatore. Solo in questo modo, infatti, sarebbe possibile simulare una di navigazione realistica nella quale gli eventi siano conseguenza diretta delle scelte del giocatore. A questo difetto si accompagna una notevole ripetitività delle missioni che per quanto numerose e personalizzabili offrono comunque sempre gli stessi tre o quattro compiti e alla lunga (ma neanche tanto) annoiano.
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E sono proprio questi i limiti di Ship Simulator, tutti incentrati nella godibilità del gioco. Dopo i primi approcci nei quali si prende confidenza con il sistema, con il metodo di controllo e con le navi stesse, infatti, mancano gli stimoli a proseguire e, soprattutto, ci si sente immersi in un mondo "finto", quasi fosse la scenografia di cartapesta di un film. Questa superficialità si riscontra anche nei dettagli come ad esempio la mancanza assoluta di animazioni .Ad esempio per quanto riguarda il salvataggio di un uomo in mare dato che è sufficiente raggiungere il punto in cui si trova il naufrago per portare a termine la missione, senza che si assista al suo recupero o che almeno lo si veda salire sulla barca, sparisce all'improvviso e basta. Idem si può dire per le operazioni di carico e scarico delle merci o di passeggeri dalle banchine.
Per quanto riguarda la realizzazione tecnica il motore grafico di Ship Simulator non si può certo giudicare come un capolavoro anche se svolge il suo compito con dignità. Le ambientazioni sono molto vaste e ricche di oggetti, ma il difetto principale consiste nella carenza di dettaglio e di definizione. L'unico effetto di particolare interesse è quello relativo ai riflessi dell'acqua che in alcuni casi aggiunge molto realismo alle scene, ma che richiede molte risorse e non può essere sfruttato da qualsiasi computer senza sacrificare la fluidità. Allo stesso modo la ricostruzione delle cabine di pilotaggio sembra essere stata progettata in grande stile (con la riproduzione delle console, i sedili, la strumentazione), ma poi realizzata superficialmente con texture sgranate e ripetitive. Esattamente come per la giocabilità: le premesse per un buon prodotto ci sono, ma manca quello sforzo finale che avrebbe potuto fare la differenza.
Un'altra buona idea, ma realizzata sempre in maniera mediocre, è quella di dare la possibilità al giocatore di visitare la nave Titanic come se fosse un passeggero. L'enorme e tristemente famoso transatlantico, infatti, è perfettamente riprodotto ed è possibile muoversi al suo interno come se ci si trovasse in un qualsiasi gioco a visuale in prima persona. Peccato solo che i movimenti risultino un po' rigidi e che, ogni tanto, si finisca per passare attraverso i muri o il pavimento sfruttando le fessure fra i poligoni che strutturano le pareti. Ancora una volta mancano i particolari: nelle sale del Titanic non c'è ombra di elementi d'arredo, tappeti, lampade o persone. Sui ponti mancano i salvagente e le tipiche sedie a sdraio delle navi da crociera. Ancora una volta si ha l'impressione di avere a che fare con un prodotto partito con i migliori propositi e poi finito di fretta e furia. Un vero peccato.
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Sul sito ufficiale del gioco è possibile scaricare gratuitamente la patch 1.4 che include anche un nuovo scenario: quello del porto di New York.
Le missioni comportano diversi compiti da svolgere, alcuni senza limite di tempo mentre altri devono essere svolti necessariamente entro un certo intervallo prestabilito. Tutte le missioni comportano un limite economico di danni che non può essere assolutamente superato. In caso di collisioni o incidenti, infatti, verrà calcolato il costo delle riparazioni in tempo reale e una sorta di bolletta apparirà sullo schermo informando il giocatore.
Gli incidenti in mare, infatti, possono essere molto frequenti se non si ha una padronanza assoluta della barca e sono ancora più probabili in aree trafficate come i porti. Oltre agli ostacoli fissi come le banchine, le rocce o le barche ormeggiate bisogna tenere conto del traffico e delle imbarcazioni in movimento. In questo Ship simulator rivela una delle sue pecche maggiori e cioè la completa assenza di intelligenza artificiale nella gestione del traffico. Le barche controllate dal computer, infatti, hanno una determinata rotta e la seguono a tutti i costi, senza considerare minimamente le circostanze. Se, per esempio, il giocatore incrocia la rotta di un'altra barca rischiando un impatto, il computer non tenta minimamente di evitare lo scontro, neanche se dovesse dare la precedenza, ma continuerà imperterrito la sua corsa. Se lo scontro poi dovesse realmente avvenire si noterà come la barca del computer continui ostinatamente a spingere e a dirigersi verso il suo punto d'arrivo anche mentre affonda. Le rotte, inoltre, sono tutte preimpostate così che ripetendo lo stesso scenario per si incontrino esattamente le stesse imbarcazioni negli stessi punti ed allo stesso momento. Questo fatto toglie non solo realismo e credibilità al gioco, ma soprattutto diventa frustrante quando ci si ritrova a ripete una stessa missione più e più volte semplicemente perché si finisce per scontrarsi sempre con la solita barca che non rispetta la precedenza. A questo punto le partite si riducono ad uno studio a memoria delle traiettorie delle altre barche e ad un incastro dei tempi perché si sa già quando e dove passare. Il bello di un simulatore del genere dovrebbe essere invece quello di proporre situazioni sempre diverse e dinamiche, che si sviluppino in tempo reale e a seconda del comportamento del giocatore. Solo in questo modo, infatti, sarebbe possibile simulare una di navigazione realistica nella quale gli eventi siano conseguenza diretta delle scelte del giocatore. A questo difetto si accompagna una notevole ripetitività delle missioni che per quanto numerose e personalizzabili offrono comunque sempre gli stessi tre o quattro compiti e alla lunga (ma neanche tanto) annoiano.
E sono proprio questi i limiti di Ship Simulator, tutti incentrati nella godibilità del gioco. Dopo i primi approcci nei quali si prende confidenza con il sistema, con il metodo di controllo e con le navi stesse, infatti, mancano gli stimoli a proseguire e, soprattutto, ci si sente immersi in un mondo "finto", quasi fosse la scenografia di cartapesta di un film. Questa superficialità si riscontra anche nei dettagli come ad esempio la mancanza assoluta di animazioni .Ad esempio per quanto riguarda il salvataggio di un uomo in mare dato che è sufficiente raggiungere il punto in cui si trova il naufrago per portare a termine la missione, senza che si assista al suo recupero o che almeno lo si veda salire sulla barca, sparisce all'improvviso e basta. Idem si può dire per le operazioni di carico e scarico delle merci o di passeggeri dalle banchine.
Per quanto riguarda la realizzazione tecnica il motore grafico di Ship Simulator non si può certo giudicare come un capolavoro anche se svolge il suo compito con dignità. Le ambientazioni sono molto vaste e ricche di oggetti, ma il difetto principale consiste nella carenza di dettaglio e di definizione. L'unico effetto di particolare interesse è quello relativo ai riflessi dell'acqua che in alcuni casi aggiunge molto realismo alle scene, ma che richiede molte risorse e non può essere sfruttato da qualsiasi computer senza sacrificare la fluidità. Allo stesso modo la ricostruzione delle cabine di pilotaggio sembra essere stata progettata in grande stile (con la riproduzione delle console, i sedili, la strumentazione), ma poi realizzata superficialmente con texture sgranate e ripetitive. Esattamente come per la giocabilità: le premesse per un buon prodotto ci sono, ma manca quello sforzo finale che avrebbe potuto fare la differenza.
Un'altra buona idea, ma realizzata sempre in maniera mediocre, è quella di dare la possibilità al giocatore di visitare la nave Titanic come se fosse un passeggero. L'enorme e tristemente famoso transatlantico, infatti, è perfettamente riprodotto ed è possibile muoversi al suo interno come se ci si trovasse in un qualsiasi gioco a visuale in prima persona. Peccato solo che i movimenti risultino un po' rigidi e che, ogni tanto, si finisca per passare attraverso i muri o il pavimento sfruttando le fessure fra i poligoni che strutturano le pareti. Ancora una volta mancano i particolari: nelle sale del Titanic non c'è ombra di elementi d'arredo, tappeti, lampade o persone. Sui ponti mancano i salvagente e le tipiche sedie a sdraio delle navi da crociera. Ancora una volta si ha l'impressione di avere a che fare con un prodotto partito con i migliori propositi e poi finito di fretta e furia. Un vero peccato.