Shogun 2: Total War
di
Marco Modugno
1545. Il Giappone feudale é diviso in centinaia di clan rivali, ciascuno aggrappato alla sua sfera d'influenza, retti dai daimyo, inflessibili signori locali al comando di temibili eserciti privati. L'era Sengoku Jidai si concluderà solo sessant'anni più tardi, con la sopravvivenza di un pugno di clan, i più forti, e l'affermazione di un nuovo Shogun, signore della guerra al comando dell'esercito imperiale, pressoché onnipotente. Il vostro obiettivo é ambizioso: diventare quell'uomo, lo Shogun, aprendovi la strada fino al vertice della piramide di comando a colpi di alleanze, campagne militari, assedi, conquiste, accurata gestione delle risorse a partire da quelle umane, all'inizio limitate.
La grandezza di un titolo della serie che é diventata, negli anni, paradigma della strategia militare videoludica, si rivela fin dalle prime battute, quando venite chiamati a vestire il kimono di seta pregiata di un daimyo di secondo piano, al comando di un piccolo clan periferico, animato da un disegno di grandezza che potrebbe condurvi in alto, fino a sedere nel palazzo imperiale di Kyoto, sul più importante dei troni del Sol Levante.
Pensato per gli appassionati di storia del Giappone feudale, ai quali é dedicata la maniacale ricostruzione di ambientazioni, edifici, armamenti e insegne militari, Shogun 2 si offre anche al grande e spesso annoiato pubblico degli appassionati diRTS come un magnifico, ineguagliabile affresco di un'epoca di onore, di cavalleria e di sangue, di eroismo e tradimenti, di colpi di scena, cambi di fronte e grandi battaglie, nella quale si sono formate le basi filosofiche, politiche e militari delGiappone moderno. UnPaese che, proprio in questi giorni, sta lottando con stoicismo degno della fama dei suoi samurai contro un nemico, il terremoto,che a chiunque altro parrebbe invincibile. Proprio per la sua magnificenza, per il livello di dettaglio in ogni aspetto, per l'apparente semplicità del suo sistema di controllo e gestione, della cui complessità e allo stesso tempo immersività ci si accorge un po' alla volta, per le sue eccellenti caratteristiche tecniche, per la sua capacità di avvincere il giocatore, non necessariamente edotto in partenza sulle vicende storiche trattate, catturandolo per ore ed ore, il gioco della Creative Assembly merita molto più di un'occhiata curiosa, di una mezz'oretta di prova, di una partitina veloce d'assaggio.
Come tutte le cose belle, il titolo SEGA si guadagna fin dal primo avvio, una volta conclusa la corposa installazione e una letta accurata del manuale, l'attenzione dell'utente, neofita o appassionato che sia, catturato dalla magia che l'ambientazione orientale, solo all'apparenza ostica, riesce immediatamente a suscitare. La missione più difficile, in effetti, era proprio questa, cioé di catturare il maggior numero di utenti possibile, coinvolgendoli in un'ambientazione quasi inedita, sconosciuta ai più, e tenendoli attaccati a mouse e tastiera per mesi a venire.
L'obiettivo, in questo caso, appare centrato in pieno, attraverso un aspetto grafico volutamente accattivante e un sistema di controllo e gestione tutt'altro che cervellotico. Unico aspetto elitario del gioco resta, ahimé, quello dell'hardware, visto che, come avevamo rilevato in sede di preview, per godervi appieno la magnificenza delle texture e dei milioni di poligoni animati della sua grafica, Shogun 2 chiede in cambio processore e scheda grafica adeguati. Il gioco però, é il caso di dirlo, val bene qualche banco di RAM in più.
Si comincia nel 1545, dicevo prima, con la scelta tra uno dei nove clan messi a disposizione per la campagna single player, della quale potete stabilire difficoltà e durata. L'obiettivo é la conquista di 25, 40 o addirittura 60 province, se mirate al dominio totale. Si finisce, inderogabilmente, nel 1600, data in cui si conclude storicamente il Sengoku Jidai (tranne che con la campagna più breve, che chiude i battenti cinque lustri prima). Ciascuna fazione possiede speciali prerogative, in grado di aiutarvi negli aspetti militari ogestionali del gioco. A voi la scelta se puntare ad una politica diplomatica più spinta, o prediligere sempre e comunque l'opzione armata. In questo vi forniranno sostegno le scelte ad albero della via del Chi (pace e diplomazia) o del Bushido (guerra!), che dovrete selezionare all'inizio di ciascun turno, sbloccando progressivamente nuove strutture, poteri o unità. Inevitabile, comunque, anche per i più pacifisti, lo scontro con il nemico, ragion per cui sarà bene fin da subito studiare accuratamente il territorio di partenza (mare e montagne possono fornire una barriera quasi invalicabile contro attacchi alle spalle) ed iniziare l'arruolamento di un'adeguata forza armata.
Nella migliore tradizione dell'RTS contemporaneo, le vostre unità accumuleranno esperienza partecipando a battaglie e assedi, e la cosa bella é che tali miglioramenti si riverbereranno anche sul loro aspetto, curato in ogni dettaglio al punto di farvi venire la tentazione di zoomare spesso al massimo per guardarle muovere da vicino. Occhio a non esagerare, però, perché si rischia di perdere di vista l'aspetto tattico generale della battaglia, che a differenza della fase strategica avviene in tempo reale e, dato il numero d'unità coinvolte, richiede attenzione costante per non volgersi a nostro sfavore in un batter d'occhio. La gestione delle telecamere, quasi sempre impeccabile, aiutaa non perdersi, coadiuvata da un sistema di controllo punta e clicca immediato e intuitivo quanto basta.
La grandezza di un titolo della serie che é diventata, negli anni, paradigma della strategia militare videoludica, si rivela fin dalle prime battute, quando venite chiamati a vestire il kimono di seta pregiata di un daimyo di secondo piano, al comando di un piccolo clan periferico, animato da un disegno di grandezza che potrebbe condurvi in alto, fino a sedere nel palazzo imperiale di Kyoto, sul più importante dei troni del Sol Levante.
Pensato per gli appassionati di storia del Giappone feudale, ai quali é dedicata la maniacale ricostruzione di ambientazioni, edifici, armamenti e insegne militari, Shogun 2 si offre anche al grande e spesso annoiato pubblico degli appassionati diRTS come un magnifico, ineguagliabile affresco di un'epoca di onore, di cavalleria e di sangue, di eroismo e tradimenti, di colpi di scena, cambi di fronte e grandi battaglie, nella quale si sono formate le basi filosofiche, politiche e militari delGiappone moderno. UnPaese che, proprio in questi giorni, sta lottando con stoicismo degno della fama dei suoi samurai contro un nemico, il terremoto,che a chiunque altro parrebbe invincibile. Proprio per la sua magnificenza, per il livello di dettaglio in ogni aspetto, per l'apparente semplicità del suo sistema di controllo e gestione, della cui complessità e allo stesso tempo immersività ci si accorge un po' alla volta, per le sue eccellenti caratteristiche tecniche, per la sua capacità di avvincere il giocatore, non necessariamente edotto in partenza sulle vicende storiche trattate, catturandolo per ore ed ore, il gioco della Creative Assembly merita molto più di un'occhiata curiosa, di una mezz'oretta di prova, di una partitina veloce d'assaggio.
Come tutte le cose belle, il titolo SEGA si guadagna fin dal primo avvio, una volta conclusa la corposa installazione e una letta accurata del manuale, l'attenzione dell'utente, neofita o appassionato che sia, catturato dalla magia che l'ambientazione orientale, solo all'apparenza ostica, riesce immediatamente a suscitare. La missione più difficile, in effetti, era proprio questa, cioé di catturare il maggior numero di utenti possibile, coinvolgendoli in un'ambientazione quasi inedita, sconosciuta ai più, e tenendoli attaccati a mouse e tastiera per mesi a venire.
L'obiettivo, in questo caso, appare centrato in pieno, attraverso un aspetto grafico volutamente accattivante e un sistema di controllo e gestione tutt'altro che cervellotico. Unico aspetto elitario del gioco resta, ahimé, quello dell'hardware, visto che, come avevamo rilevato in sede di preview, per godervi appieno la magnificenza delle texture e dei milioni di poligoni animati della sua grafica, Shogun 2 chiede in cambio processore e scheda grafica adeguati. Il gioco però, é il caso di dirlo, val bene qualche banco di RAM in più.
Si comincia nel 1545, dicevo prima, con la scelta tra uno dei nove clan messi a disposizione per la campagna single player, della quale potete stabilire difficoltà e durata. L'obiettivo é la conquista di 25, 40 o addirittura 60 province, se mirate al dominio totale. Si finisce, inderogabilmente, nel 1600, data in cui si conclude storicamente il Sengoku Jidai (tranne che con la campagna più breve, che chiude i battenti cinque lustri prima). Ciascuna fazione possiede speciali prerogative, in grado di aiutarvi negli aspetti militari ogestionali del gioco. A voi la scelta se puntare ad una politica diplomatica più spinta, o prediligere sempre e comunque l'opzione armata. In questo vi forniranno sostegno le scelte ad albero della via del Chi (pace e diplomazia) o del Bushido (guerra!), che dovrete selezionare all'inizio di ciascun turno, sbloccando progressivamente nuove strutture, poteri o unità. Inevitabile, comunque, anche per i più pacifisti, lo scontro con il nemico, ragion per cui sarà bene fin da subito studiare accuratamente il territorio di partenza (mare e montagne possono fornire una barriera quasi invalicabile contro attacchi alle spalle) ed iniziare l'arruolamento di un'adeguata forza armata.
Nella migliore tradizione dell'RTS contemporaneo, le vostre unità accumuleranno esperienza partecipando a battaglie e assedi, e la cosa bella é che tali miglioramenti si riverbereranno anche sul loro aspetto, curato in ogni dettaglio al punto di farvi venire la tentazione di zoomare spesso al massimo per guardarle muovere da vicino. Occhio a non esagerare, però, perché si rischia di perdere di vista l'aspetto tattico generale della battaglia, che a differenza della fase strategica avviene in tempo reale e, dato il numero d'unità coinvolte, richiede attenzione costante per non volgersi a nostro sfavore in un batter d'occhio. La gestione delle telecamere, quasi sempre impeccabile, aiutaa non perdersi, coadiuvata da un sistema di controllo punta e clicca immediato e intuitivo quanto basta.
Shogun 2: Total War
9
Voto
Redazione
Shogun 2: Total War
Creative Assembly sposta una buona spanna più in alto l'asticella della qualità, regalandoci il più bel capitolo della serie Total War che si sia mai visto. Gettati dietro le spalle i colori sgargianti delle divise dell'era napoleonica e i campi di battaglia insanguinati dell'Europa centrale, si torna in Giappone, nell'era Sengoku, per una lotta senza quartiere tra feudatari che ambiscono alla carica di shogun, signore della guerra imperiale. L'atmosfera del Sol Levante, quella vera, torna sui nostri monitor, ad anni di distanza dal primo indimenticato Shogun,più vivida e realistica che mai, anche grazie ad un motore grafico esigente ma decisamente performante. Con buona pace di chi pensa al Giappone come ad un minestrone di robottoni, manga erotici, karate, sushi e Dragonball... Banzai!