ShootMania: Storm
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Il casato Nadeo, che tutti noi conosciamo per il noto titolo “multiplayer only” TrackMania, sembra aver tratto dalle sue precedenti esperienze due elementi fondamentali che, se congiunti, riescono a produrre una miscela esplosiva capace di convogliare a sé non solo il giocatore medio o addirittura il novizio del settore, ma anche il tipico hardcore gamer accanito voglioso di sfide sempre più al limite della ragione. In ShootMania, nuovo titolo fsp targato appunto Nadeo, ciò che spicca fin dal primo momento sono Semplicità e Dinamicità.
Semplicità per il pratico, quanto utile, Mania Planetovvero il software interamente dedicato a gestire la piattaforma dei giochi Nadeo. Quest'ultimo ci permette, subito dopo un processo di creazione di un account che utilizzeremo a 360 per gestire i giochi scaricabili, di ricercare subito un server in cui giocare e divertirci, tra l'altro gestendo in completa autonomia tutti gli aggiornamenti utili e necessari per farci stare al passo coi tempi, senza dover muovere un dito.
La stessa semplicità si trasporta all'interno del gioco proponendo un gameplay fresco e diretto, che ci mette a disposizione le già note configurazioni di tasti per il movimento su tastiera (W, S, A, D) perfettamente combinati ai tasti del mous, che utilizzeremo a sinistra per sparare e a destra per .. saltare. Avete capito benissimo! Ciò che ritorna a gran voce (..ed i ragazzi hardcore di cui parlavamo già avranno capito) é una cosetta simpatica chiamata “bunny hop” che avevamo visto e praticato moltissimo tempo fa nei meandri di Quake. In poche parole il proverbiale “saltello del coniglio” ci permette di utilizzare il salto come espediente per evitare il solito e astioso “camperaggio”, acquistando velocità ad ogni balzo così da adottare nuove strategie, come quella magari di saltare a zig-zag per evitare i colpi.
Continuando sulla cresta dell'onda, non possiamo esimerci dal sottolineare che la stessa semplicità si ripropone anche nell'interfaccia, visto che le uniche cose che potremo vedere sul nostro diversamente ampio schermo saranno le uniche veramente utili, ossia un piccolo pannello dedicato alla chat direttamente in basso a sinistra e una serie di barre luminose, tre per l'esattezza, poste al centro così da valorizzare la carica della nostra arma, la vita del nostro alter-ego digitale e ultimo, ma non per importanza, la resistenza di quest'ultimo che si consumerà ad ogni salto effettuato.
Un gioco quindi così semplice riesce, come stavamo spiegando sopra, ad accattivarsi una larga fetta di videogiocatori che parte dal novizio sino ad arrivare alla sua espansione massima (lvl cap), ovvero l'hardcore gamer esperto. Il novizio, infatti, non dovrà perdere tempo ad imparare combinazioni di tasti particolari o scegliere armi utili per ogni occasione, mentre il “nerd” di turno (passatemi il termine, é un complimento!) cercherà di cogliere ogni modalità di gioco come una sfida, sfruttando con oculata perfezione il fantomatico salto della quaglia (pardon, coniglio) per dirigere le proprie partite verso la vittoria. Ciò che conta, ricordatelo bene, sarà una buona dose di riflessi!
Tornando ai punti del simposio, ci mancava la Dinamicità. Questa parte determina in parallelo anche la longevità, visto che la difficoltà viene determinata non solo dal livello dei nostri avversari, ma anche dalla dimensione delle mappe che giocheremo ed ovviamente dalle modalità ad esse abbinate. Entrando (facendo poco rumore) nello specifico sicuramente la prima che vi consigliamo per approcciare al gioco, anche per capirne al volo gli schemi, é la Royal ovvero il classico ed inflazionato deathmatch a più giocatori, che però in ShootMania vede in aggiunta un pilone centrale, attivabile durante la partita, che non fa altro che creare un tornado che via via restringerà il campo di gioco fino a renderlo angusto e claustrofobico. La modalità Elité ha riscosso molto successo nei Beta Test e consiste in una partita 3vs3 dove si sfidano una squadra attaccante per la conquista di un punto (o bandiera se vi piace di più) difesa ovviamente dalla squadra avversaria. Uno degli attaccanti sarà munito di un arma più potente, tale Railgun, che sarà molto più potente del lancia sassi a impulsi standard, elevando quindi la partita anche ad un livello tattico non indifferente. Vi é poi una modalità nominata Joust, che porta il giocatore a sfidarsi in uno scontro 1vs1, una modalità Time Attack ed una Siege.
A concludere un quadro già abbastanza completo interviene l'ottima grafica, decisamente adatta ad un titolo da giocare completamente in multiplayer e non eccessivamente pesante da sopportare per la maggior parte delle configurazioni PC standard. Un buon comparto sonoro riesce a regalarci qualche musica d'accompagnamento, senza comunque eccellere particolarmente in qualsivoglia tema vocativo ricco di pathos, insomma diciamo che si poteva fare decisamente di più.
In conclusione, i ragazzi della Nadeo hanno colto appieno (e di nuovo aggiungeremmo) l'essenza che deve carpire un titolo videoludico per essere annoverato nell'olimpo dei “multiplayer only”, aggiungendo quel briciolo di freschezza e semplicità (ridotta all'osso) a delle modalità già ampiamente conosciute e navigate.
Semplicità per il pratico, quanto utile, Mania Planetovvero il software interamente dedicato a gestire la piattaforma dei giochi Nadeo. Quest'ultimo ci permette, subito dopo un processo di creazione di un account che utilizzeremo a 360 per gestire i giochi scaricabili, di ricercare subito un server in cui giocare e divertirci, tra l'altro gestendo in completa autonomia tutti gli aggiornamenti utili e necessari per farci stare al passo coi tempi, senza dover muovere un dito.
La stessa semplicità si trasporta all'interno del gioco proponendo un gameplay fresco e diretto, che ci mette a disposizione le già note configurazioni di tasti per il movimento su tastiera (W, S, A, D) perfettamente combinati ai tasti del mous, che utilizzeremo a sinistra per sparare e a destra per .. saltare. Avete capito benissimo! Ciò che ritorna a gran voce (..ed i ragazzi hardcore di cui parlavamo già avranno capito) é una cosetta simpatica chiamata “bunny hop” che avevamo visto e praticato moltissimo tempo fa nei meandri di Quake. In poche parole il proverbiale “saltello del coniglio” ci permette di utilizzare il salto come espediente per evitare il solito e astioso “camperaggio”, acquistando velocità ad ogni balzo così da adottare nuove strategie, come quella magari di saltare a zig-zag per evitare i colpi.
Continuando sulla cresta dell'onda, non possiamo esimerci dal sottolineare che la stessa semplicità si ripropone anche nell'interfaccia, visto che le uniche cose che potremo vedere sul nostro diversamente ampio schermo saranno le uniche veramente utili, ossia un piccolo pannello dedicato alla chat direttamente in basso a sinistra e una serie di barre luminose, tre per l'esattezza, poste al centro così da valorizzare la carica della nostra arma, la vita del nostro alter-ego digitale e ultimo, ma non per importanza, la resistenza di quest'ultimo che si consumerà ad ogni salto effettuato.
Un gioco quindi così semplice riesce, come stavamo spiegando sopra, ad accattivarsi una larga fetta di videogiocatori che parte dal novizio sino ad arrivare alla sua espansione massima (lvl cap), ovvero l'hardcore gamer esperto. Il novizio, infatti, non dovrà perdere tempo ad imparare combinazioni di tasti particolari o scegliere armi utili per ogni occasione, mentre il “nerd” di turno (passatemi il termine, é un complimento!) cercherà di cogliere ogni modalità di gioco come una sfida, sfruttando con oculata perfezione il fantomatico salto della quaglia (pardon, coniglio) per dirigere le proprie partite verso la vittoria. Ciò che conta, ricordatelo bene, sarà una buona dose di riflessi!
Tornando ai punti del simposio, ci mancava la Dinamicità. Questa parte determina in parallelo anche la longevità, visto che la difficoltà viene determinata non solo dal livello dei nostri avversari, ma anche dalla dimensione delle mappe che giocheremo ed ovviamente dalle modalità ad esse abbinate. Entrando (facendo poco rumore) nello specifico sicuramente la prima che vi consigliamo per approcciare al gioco, anche per capirne al volo gli schemi, é la Royal ovvero il classico ed inflazionato deathmatch a più giocatori, che però in ShootMania vede in aggiunta un pilone centrale, attivabile durante la partita, che non fa altro che creare un tornado che via via restringerà il campo di gioco fino a renderlo angusto e claustrofobico. La modalità Elité ha riscosso molto successo nei Beta Test e consiste in una partita 3vs3 dove si sfidano una squadra attaccante per la conquista di un punto (o bandiera se vi piace di più) difesa ovviamente dalla squadra avversaria. Uno degli attaccanti sarà munito di un arma più potente, tale Railgun, che sarà molto più potente del lancia sassi a impulsi standard, elevando quindi la partita anche ad un livello tattico non indifferente. Vi é poi una modalità nominata Joust, che porta il giocatore a sfidarsi in uno scontro 1vs1, una modalità Time Attack ed una Siege.
A concludere un quadro già abbastanza completo interviene l'ottima grafica, decisamente adatta ad un titolo da giocare completamente in multiplayer e non eccessivamente pesante da sopportare per la maggior parte delle configurazioni PC standard. Un buon comparto sonoro riesce a regalarci qualche musica d'accompagnamento, senza comunque eccellere particolarmente in qualsivoglia tema vocativo ricco di pathos, insomma diciamo che si poteva fare decisamente di più.
In conclusione, i ragazzi della Nadeo hanno colto appieno (e di nuovo aggiungeremmo) l'essenza che deve carpire un titolo videoludico per essere annoverato nell'olimpo dei “multiplayer only”, aggiungendo quel briciolo di freschezza e semplicità (ridotta all'osso) a delle modalità già ampiamente conosciute e navigate.