Sid Meier's Civilization III
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Trovarsi oggi, nel novembre 2001, a parlare di Civilization III é un'esperienza alquanto particolare: ci troviamo di fronte all'erede ufficiale di un gioco, l'originale Civilization, che nonostante i dieci anni di età viene ricordato da tutti gli appassionati come uno dei caposaldi del videogioco in ambiente PC; addirittura molti giocatori lo considerano, non a torto, come il gioco che ha fatto la storia. Civilization sta di diritto in quell'olimpo di giochi per PC in cui solo pochi hanno diritto di sedere, assieme ai Monkey Island, agli Ultima VII, agli XCOM e pochissimi altri e che forse in quell'olimpo ricopre il ruolo di Zeus. E' quindi con grande gioia, eccitazione, ammirazione e un po' di timore reverenziale che ci apprestiamo a parlare del terzo capitolo di questa gloriosa serie... e scusate l'introduzione pomposa, ma non ci si poteva proprio trattenere
COSA E' CIVILIZATION?
Due parole introduttive per quei pochi che non sapessero proprio di cosa si sta parlando (i più informati possono passare direttamente al prossimo paragrafo). Civilization é un gioco strategico in cui si controlla una civiltà e la si fa evolvere dall'età della pietra fino all'era contemporanea, guidandola in qualità di sovrano unico e onnipotente. L'evoluzione della civiltà é simulata in diversi aspetti: esplorazione del territorio, colonizzazione dello stesso ed espansione territoriale, amministrazione risorse locali, miglioramento strutture locali e delle zone circostanti, relazioni con gli altri popoli incontrati (diplomatiche e commerciali), guerra e costruzione di unità militari, evoluzione tecnologica, amministrazione politica dello stato e distribuzione delle risorse. Tutto questo sfocia in una simulazione quanto mai ricca, dettagliata, eterogenea e che consente sviluppi di gioco sempre diversi. Civilization é uno dei giochi che più causano dipendenza che siano mai stati creati, e la sindrome del "ancora un turno poi vado a dormire" colpirà presto il giocatore
TERZO CAPITOLO
Arriva il terzo capitolo, carico carico di novità. La prima cosa che colpirà chiunque abbia giocato uno dei due vecchi Civilization non é tanto l'aspetto grafico rinnovato, quanto le numerose differenze in molti concetti di gioco rispetto ai vecchi titoli che erano invece molto più simili fra loro. Sono stati introdotti numerosi concetti quali la cultura, le tradable resources, la rete commerciale, le unità speciali, le armate, le meraviglie minori, i diversi tipi di vittoria oppure ancora avremo i worker, un nuovo modo di supportare le unità, la unità di attacco a distanza, un nuovo modello di utilizzo dei mezzi aerei e altro ancora. Insomma parecchie modifiche al gameplay (e non solo, come spesso accade nei seguiti di giochi particolarmente apprezzati, qualche unità in più da controllare) rendono il gioco un bel po' diverso dal precedente capitolo della serie. La prima partita, possiamo scommetterci, riserverà qualche sorpresa al giocatore esperto che si pone con superficialità di fronte alla nuova sfida: le vecchie tattiche, applicabili con semplicità e disinvoltura ora non andranno più bene. Consigliamo a chiunque di cominciare a giocarci a uno o due livelli di difficoltà in meno rispetto a quello cui si era abituati con il secondo episodio: servirà a capire cosa si ha di fronte senza essere massacrati dagli avversari
COSA E' CIVILIZATION?
Due parole introduttive per quei pochi che non sapessero proprio di cosa si sta parlando (i più informati possono passare direttamente al prossimo paragrafo). Civilization é un gioco strategico in cui si controlla una civiltà e la si fa evolvere dall'età della pietra fino all'era contemporanea, guidandola in qualità di sovrano unico e onnipotente. L'evoluzione della civiltà é simulata in diversi aspetti: esplorazione del territorio, colonizzazione dello stesso ed espansione territoriale, amministrazione risorse locali, miglioramento strutture locali e delle zone circostanti, relazioni con gli altri popoli incontrati (diplomatiche e commerciali), guerra e costruzione di unità militari, evoluzione tecnologica, amministrazione politica dello stato e distribuzione delle risorse. Tutto questo sfocia in una simulazione quanto mai ricca, dettagliata, eterogenea e che consente sviluppi di gioco sempre diversi. Civilization é uno dei giochi che più causano dipendenza che siano mai stati creati, e la sindrome del "ancora un turno poi vado a dormire" colpirà presto il giocatore
TERZO CAPITOLO
Arriva il terzo capitolo, carico carico di novità. La prima cosa che colpirà chiunque abbia giocato uno dei due vecchi Civilization non é tanto l'aspetto grafico rinnovato, quanto le numerose differenze in molti concetti di gioco rispetto ai vecchi titoli che erano invece molto più simili fra loro. Sono stati introdotti numerosi concetti quali la cultura, le tradable resources, la rete commerciale, le unità speciali, le armate, le meraviglie minori, i diversi tipi di vittoria oppure ancora avremo i worker, un nuovo modo di supportare le unità, la unità di attacco a distanza, un nuovo modello di utilizzo dei mezzi aerei e altro ancora. Insomma parecchie modifiche al gameplay (e non solo, come spesso accade nei seguiti di giochi particolarmente apprezzati, qualche unità in più da controllare) rendono il gioco un bel po' diverso dal precedente capitolo della serie. La prima partita, possiamo scommetterci, riserverà qualche sorpresa al giocatore esperto che si pone con superficialità di fronte alla nuova sfida: le vecchie tattiche, applicabili con semplicità e disinvoltura ora non andranno più bene. Consigliamo a chiunque di cominciare a giocarci a uno o due livelli di difficoltà in meno rispetto a quello cui si era abituati con il secondo episodio: servirà a capire cosa si ha di fronte senza essere massacrati dagli avversari