Sid Meier's Civilization III

di Redazione Gamesurf
Durante la nostra storia sicuramente scopriremo nuove forme di governo che più si adattano alle diverse situazioni: ognuna avrà vantaggi e svantaggi e bisognerà essere molto cauti a scegliere perché cambiare all'improvviso costa parecchi anni di anarchia in cui lo stato e le città saranno assolutamente improduttive. Per la buona gestione dello stato ci sono altre due cose da tenere in considerazione: la felicità dei cittadini e la loro onestà. Per la prima sarà sufficiente destreggiarsi con le solite costruzioni apposite (templi, cattedrali, colossei) e avere le risorse adatte, la seconda invece é una delle più grandi piaghe di Civilization III: le città che stanno lontano dalla capitale soffriranno anche sotto i governi più liberali di un altissimo livello di corruzione e l'unica cosa che si potrà fare sarà costruire Edifici di Giustizia (che serviranno a poco in realtà) oppure dare molte risorse alle Luxuries. L'unico rimedio veramente efficace é il Forbidden Palace, una meraviglia minore, che fungerà da secondo palazzo, peccato se ne possa costruire solo uno, per di più una volta sola!

DIPLOMAZIA, SPIONAGGIO E COMMERCIO
Ecco due aspetti che sono stati completamente stravolti e ripensati. Prima di tutto, entrambe le questioni saranno gestite a livello di stato e non più di unità. Niente più Caravan e Diplomat, ora per commerciare con gli altri abitanti del pianeta semplicemente si dovrà contattare il loro sovrano utilizzando la stessa interfaccia che si usa per la diplomazia. Da questa schermata é possibile gestire quindi il commercio, lo scambio di risorse, di tecnologie e di mappe. Sempre da qui sarà possibile gestire rapporti diplomatici, che si arricchiscono dei patti di Permesso di Transito e Trattato di Mutua Protezione. La schermata funziona come una bilancia: ognuno metterà sul piatto quello che vuole, fino a che non si trova un accordo. Spesso il computer accetterà solo accordi a suo vantaggio, soprattutto se si tratta di scambio di tecnologie o risorse, per non parlare dell'importanza che dà alle mappe del pianeta. In realtà quindi stabilire accordi vantaggiosi non sempre sarà possibile, tranne nei casi in cui si stia contrattando la pace con un nemico oramai alle corde: in questo caso anche chiedendo diverse tecnologie o parecchio denaro il patto sarà accettato. Va però detto che i nostri avversari ragionano un po' meglio di prima: non tentano di entrare in guerre assurde e accetteranno la pace a qualunque condizione se sono in netta difficoltà. L'impressione é che si voglia dare ampio spazio a che vuole giocare da pacifista (accentuata dalle nuove forme di vittoria, diplomatica e culturale, ma non solo) e le possibilità sembrano esserci tutte, difficilmente saremo attaccati per primi. Ciò nonostante questo potrà accadere: nella nostra seconda partita, in un clima mondiale di pace e prosperità, verso la fine del 1600 i Francesi, la più grande potenza mondiale, ha deciso inspiegabilmente di muoverci guerra (loro stavano in Europa e la nostra civiltà in Sudamerica). Da lì si é scatenata una guerra mondiale che in pochi anni ha coinvolto tutti gli stati esistenti