Sid Meier's Civilization Revolution

di Fabio Fundoni
Un turno più snello
Chi ha detto che la strategia non é adatta alle console? Chi ha detto che senza il mouse, i meccanismi a turni diventano farraginosi? A dire la verità, sono voci ormai assodate, che sentiamo ripetere ciclicamente, ogni volta che si affaccia un nuovo tentativo di portare qualche titolo strategico nel mondo dei gamepad. Non che si possa negare l'evidenza, visto che ben pochi giochi hanno saputo migrare dal pc senza perdere parte del proprio fascino, se non smarrirlo completamente. Ma quel geniaccio di Sid Meier, ha deciso di provare a sfatare anche questo tabù. Non un programmatore qualsiasi, ma proprio quel Sid capace di creare alcuni tra i titoli più amati della storia della strategia su personal computer, tra cui naturalmente spicca la saga immortale di Civilization. Un concept decisamente semplice: impersona un leader storico e porta alla vittoria il tuo popolo, sconfiggendo tutte le altre civiltà, militarmente, politicamente, culturalmente o economicamente.

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Qui finiva la semplicità e iniziava uno stile di gioco capace di donare un'esperienza profonda ed appagante, dove si fondevano decine e decine d'opzioni per arrivare alla dominazione globale. Un enorme mondo in cui ogni casella andava studiata a dovere, per sfruttarne le qualità e muovervi le proprie unità, dalle truppe militari a quelle civili. Successo planetario, acclamato da pubblico e critica, ma davvero troppi fattori da mettere in campo, per ripetersi allo stesso livello su console. Come fare dunque? Basta prendere lo spirito del gioco, liberarlo delle cose meno indispensabili e renderlo più snello, in modo da accorciare le sessioni e dare meno dati da elaborare alla macchina che, nonostante sia una piattaforma di nuova generazione, non ha un'architettura adatta a simili operazioni di calcolo. Un semplice moto commerciale? Opera di “taglia e cuci” senza cognizione di causa? Lo ammettiamo, ai tempi dell'annuncio di questo Civilization Revolution, in molti avevamo temuto che il gameplay che ci ha fatto passare notti insonni davanti al monitor fosse in pericolo. Eppure ci aveva subito rassicurato Meier, affermando che Civilization Revolution era un gioco che aveva sempre sognato di creare...

Conquista il mondo, ma sbrigati!
Velocizza, ma con giudizio. Questo é il motto che sembra aver guidato il team Firaxis durante lo sviluppo della nuova interpretazione di Civilization. Per cominciare, saremo chiamati a decidere che leader impersonare, ognuno naturalmente legato al popolo che ne ha accompagnato le gesta. Il mondo (generato a random ogni partita), sarà conquistabile nei panni di un nutrito numero di personaggi, tra cui fanno capolino, ad esempio, Giulio Cesare, Cleopatra, la regina Vittoria, e persino il mite Gandhi. Non sarà una decisione da prendere a caso, visto che ogni civiltà sarà delineata da diversi bonus, da soppesare a dovere prima di gettarsi nella mischia. Una volta selezionata la nostra bandiera, cominceremo a dover gestire l'impero ( ma con il passare del tempo, potremmo decidere magari di passare ad una repubblica o quant'altro). Fulcri strategici saranno le città fondabili con l'ausilio dei coloni, luoghi in cui, in base a come vorremo impostare la produzione, potremo creare edifici, oro, cultura, scienza o altre truppe da sfruttare.

Per fortuna non saremo del tutto soli nella nostra impresa, perché accanto a noi avremo perennemente dei consiglieri a darci utili pareri sulle tecnologie da ricercare (vitali per accedere a qualsiasi produzione), sulla gestione dei centri abitati e per i rapporti con l'estero. Ebbene si, naturalmente non saremo gli unici a calcare la terra (rappresentata da una superficie suddivisa in quadrati) e, ben presto, dovremo confrontarci con altri leader ambiziosi quanto noi, se non di più. Pace o guerra? Mettere in cantiere fruttuosi rapporti commerciali o lanciare le nostre armate per distruggere un futuro possibile nemico? A noi deciderlo o, quantomeno, a noi decidere come rapportarci con questi vicini spesso bizzosi e capricciosi.


Si snodano in questa maniera le nostre partite, cercando di capire la migliore tecnologia da ricercare e di capire il valore effettivo di chi ci sta intorno, per rapportarci nel modo più fruttuoso possibile. Le cose da fare e da creare sono davvero molto, anche se non paragonabili a quelle del filone originale su pc, tutte rivolte a raggiungere una delle possibili vittorie. Per portare il nostro nome sul tetto del mondo, dovremo annichilire gli avversari, usando metodi più o meno convenzionali. Si va dalla conquista militare, espugnando le capitali altrui, a quella tecnologica, raggiungendo con una colonia spaziale la stella di Alpha Centauri, senza scordare la supremazia economica, conseguibile dando vita ad una banca internazionale, o quella culturale, ottenibile raggruppando sotto il nostro comando un gran numero di grandi scienziati, che convinceranno tutti della nostra supremazia, facendoci avere il controllo delle Nazioni Unite.

Un nuovo modo di guardare il pianeta
Per portare a compimento una partita a Civilization Revolution, non saremo impegnati per più di qualche ora, esperienza decisamente breve ma ripetibile all'infinito, grazie alle molteplici combinazioni da sperimentare. L'elasticità e la velocità di gioco, hanno finalmente fatto diventare anche le console un terreno fertile per il marchio di Meier, rendendo il titolo adattabile persino alle partite online, nonostante quest'ultime possano tirarsi per le lunghe in alcune occasioni, facendo sentire la mancanza della possibilità di salvare le partite in rete. Sia chiaro, il passaggio non é stato indolore; chi ha giocato i precedenti episodi non farà assolutamente fatica a notare tutte le features mancanti, che lasciano un po' disorientato l'utente di vecchia data. Ma il nuovo “Civ” riesce a passare a pieni voti la prova sul campo. Impersonare Napoleone o chi per lui, é dannatamente divertente, nonostante siano evidenti alcuni difetti di gioventù per il nuovo approccio ideato dagli sviluppatori.

Tecnicamente il prodotto si presenta come piacevole, con una grafica colorata e molto fumettosa, nonostante alcune incertezze ravvisabili in frequenti scatti delle animazioni, comunque apprezzabili anche a fronte di modelli poligonali particolareggiati in modo gradevole. Molto particolare il sonoro, dove spesso ci troveremo a non ascoltare alcun tema musicale, ma saremo accompagnati da frequenti effetti sonori, come i passi delle truppe, l'acclamare del popolo o i rumori del combattimento. Questi fattori bastano a rendere estremamente “viva” l'azione, accompagnandoci per le nostre battaglie, a parte qualche raro caso dove sentiremo la mancanza di un tema in sottofondo. Spendiamo con piacere qualche parola anche per le voci dei condottieri avversari e dei nostri ministri, rese con frasi incomprensibili ma molto espressive, che paiono rubate ad un cartoon. Certo, talvolta si ripetono cadendo in una certa monotonia, ma l'effetto generale é davvero piacevole e divertente.

Insomma, Sid Meier ha indovinato ancora una volta il modo per regalarci tantissime ore di divertimento, in una continua sfida con una complessa intelligenza artificiale, dove i livelli di difficoltà offrono intrattenimento sia per i neofiti che per i più audaci. Altrettanto godibile é il gioco online dotato persino, oltre alle classiche battaglie tra amici, della possibilità di mettersi alla prova ogni settimana in una partita di default identica per tutti i giocatori, in modo da determinare il migliore. I difetti presenti non inficiano il valore finale del prodotto, anche se lo rendono poco adatto ai puristi del genere. Per il futuro ci auguriamo ulteriori limate, come l'inserimento della possibilità di continuare a giocare anche dopo la vittoria, opzione che, in passato, ci aveva permesso di godere al meglio di tutte le evoluzioni delle civiltà, da quelle medievali sino alle tecnologie futuristiche. Un altro turno, e poi smettiamo? Certo, Firaxis ci ha nuovamente sorpreso!

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