Sid Meier's Starships
Dopo aver viaggiato nello spazio, un po' di tempo fa, in compagnia dei ragazzi di Sid Meier, pensavamo che la permanenza sarebbe durata il tempo giusto a farci assaporare un contesto diverso, ovviamente dallo stesso gusto strategico costantemente in linea con il brand che ha reso famosa la gang di sviluppatori sopracitati. Successivamente, veloci come un salto nell'iperspazio, sono giunte le voci che rivelavano un nuovo titolo, sviluppato sempre dalla stessa casa videoludica Firaxis Games, questa volta incentrato più su un sistema di conquista tattica snella e dinamica, non più quindi asservita ad una serie di regole a tratti capziose che avrebbero potuto allontanare giocatori meno avvezzi al genere proposto.
Ecco quindi spuntare, sul mercato di Steam, Sid Meier's: Starship, titolo decisamente ambiguo che non ci ha in verità regalato emozioni esclusive, ma cerchiamo di capire insieme perché.
Dal momento che si comincia a parlare di spazio profondo, si percepisce quasi una sensazione di infinito indescrivibile, che difficilmente potrebbe essere rappresentata in termini videoludici con la giusta verve (tranne forse per Elite: Dangerous). Fatto sta che, ancora prima di prendere in mano il nuovo Starship, le aspettative erano decisamente importanti ma, allo stesso tempo, un po' fuorvianti, visto che credevamo faticosamente possibile veder presentare, alla casa videoludica, qualcosa in più di Beyond Earth.
vimager1, 2, 3
Ed in effetti, già lanciato il gioco, ci siamo accorti che erano moltissime le contraddizioni presenti, prima fra tutte la mancanza un effettiva modalità multigiocatore, unita ad una modalità a singolo meno diversificata ed ampliata di come pensavamo. Infatti, se così possiamo definirla, nella campagna proposta avremo la possibilità di interpretare i vecchi volti già visti nel precedente capitolo, senza però atterrare in nessun modo su alcun pianeta, ma compiendo più una gestione della conquista dei corpi celesti semplicemente da una mappa tattica, con elementi interattivi che vi suggeriranno quale mossa, più azzeccata, possiate compiere tra un turno e l'altro.
Cominciando da una flotta di tre astronavi più o meno performanti, cominceremo a viaggiare di pianeta in pianeta, conquistando più che altro l'influenza sui coloni che li abitano così da produrre risorse di gioco spendibili in modi diversi. Torneranno quindi a primeggiare le scorte di cibo, metalli, scienza ed energia che saranno corrispettivamente utilizzati per: costruire città ed aumentare la popolazione dei pianeti con il cibo, costruire potenziamenti e strutture (come anche le meraviglie) con i metalli, ricercare nuove tecnologie con la scienza e potenziare il nostro assetto militare grazie all'energia.
Il campo di battaglia sarà invece una mappa a caselle in pieno stile Civ, dove le nostre astronavi dovranno muoversi per dare battaglia agli avversari presenti. Una volta raggiunta la posizione ideale per colpire, che si traduce in scontri lineari dove bisognerà fare attenzione agli asteroidi di mezzo, le mappe si risolveranno sempre con la distruzione delle navi nemiche con qualsiasi mezzo possibile. Ci sono elementi particolari come buchi neri che ci teletrasportano in altre posizioni, ma niente che possa far gridare al miracolo.
Il tutto sembrava inizialmente interessante, i pianeti conquistabili hanno diverse conformazioni che li rendono più propensi a produrre una risorsa piuttosto che un'altra, le ricerche possibili sono più ristrette ma comunque alternabili a seconda del vostro approccio con il gioco, sennonché però, andando avanti con la nostra traversata spaziale, ci siamo resi conto di quanto il titolo fosse a tratti piatto ed alla lunga monotono, con missioni via via prontamente ridondanti. Anche le astronavi, che sono potenziabili da un punto di vista prettamente ingegneristico con un buon sistema di distribuzione punti, non si diversificano in nulla più, appiattendo anche in questo senso la giocabilità in termini di personalizzazione.
Anche graficamente il titolo non eccelle per nulla, proponendo una proposta terra-terra (detto così, sembra quasi un eufemismo) certamente non in linea con gli standard odierni, ma più dedicata alla snellezza e fruibilità piuttosto che alla sua caratterizzazione in termini visivi. Lo stesso comparto viene accompagnato nella sua discesa dalla colonna sonora, che a lungo andare ripropone musiche sempre uguali e ripetitive, elemento che non ci ha permesso di soddisfare i nostri sensi durante la nostra run del gioco.
Per quanto riguarda, invece, una possibile rigiocabilità del titolo, sono presenti effettivamente diverse difficoltà, che logicamente renderanno molto più complessa la gestione dei confini del nostro impero galattico. Gli avversari potranno darci del filo da torcere se non vengono controllati, ma un ottimo sistema per metterli alle strette sarà quello di conquistare i pianeti più lontani che gli stessi cercano di gestire, così da eliminare una buona parte dell'influenza guadagnata durante i turni, che viene tradotta in meno risorse che potrebbero potenzialmente spendere contro di noi.
In soldoni, simpatica l'idea di fare uscire questo piccolo spin-off, se così può essere definito, ad un prezzo decisamente competitivo su PC ma probabilmente gli appassionati del genere potrebbero non trovarsi pienamente soddisfatti dall'offerta.
Ecco quindi spuntare, sul mercato di Steam, Sid Meier's: Starship, titolo decisamente ambiguo che non ci ha in verità regalato emozioni esclusive, ma cerchiamo di capire insieme perché.
Quando lo spazio si restringe un po' troppo
Dal momento che si comincia a parlare di spazio profondo, si percepisce quasi una sensazione di infinito indescrivibile, che difficilmente potrebbe essere rappresentata in termini videoludici con la giusta verve (tranne forse per Elite: Dangerous). Fatto sta che, ancora prima di prendere in mano il nuovo Starship, le aspettative erano decisamente importanti ma, allo stesso tempo, un po' fuorvianti, visto che credevamo faticosamente possibile veder presentare, alla casa videoludica, qualcosa in più di Beyond Earth.
vimager1, 2, 3
Ed in effetti, già lanciato il gioco, ci siamo accorti che erano moltissime le contraddizioni presenti, prima fra tutte la mancanza un effettiva modalità multigiocatore, unita ad una modalità a singolo meno diversificata ed ampliata di come pensavamo. Infatti, se così possiamo definirla, nella campagna proposta avremo la possibilità di interpretare i vecchi volti già visti nel precedente capitolo, senza però atterrare in nessun modo su alcun pianeta, ma compiendo più una gestione della conquista dei corpi celesti semplicemente da una mappa tattica, con elementi interattivi che vi suggeriranno quale mossa, più azzeccata, possiate compiere tra un turno e l'altro.
Cominciando da una flotta di tre astronavi più o meno performanti, cominceremo a viaggiare di pianeta in pianeta, conquistando più che altro l'influenza sui coloni che li abitano così da produrre risorse di gioco spendibili in modi diversi. Torneranno quindi a primeggiare le scorte di cibo, metalli, scienza ed energia che saranno corrispettivamente utilizzati per: costruire città ed aumentare la popolazione dei pianeti con il cibo, costruire potenziamenti e strutture (come anche le meraviglie) con i metalli, ricercare nuove tecnologie con la scienza e potenziare il nostro assetto militare grazie all'energia.
Il campo di battaglia sarà invece una mappa a caselle in pieno stile Civ, dove le nostre astronavi dovranno muoversi per dare battaglia agli avversari presenti. Una volta raggiunta la posizione ideale per colpire, che si traduce in scontri lineari dove bisognerà fare attenzione agli asteroidi di mezzo, le mappe si risolveranno sempre con la distruzione delle navi nemiche con qualsiasi mezzo possibile. Ci sono elementi particolari come buchi neri che ci teletrasportano in altre posizioni, ma niente che possa far gridare al miracolo.
Il tutto sembrava inizialmente interessante, i pianeti conquistabili hanno diverse conformazioni che li rendono più propensi a produrre una risorsa piuttosto che un'altra, le ricerche possibili sono più ristrette ma comunque alternabili a seconda del vostro approccio con il gioco, sennonché però, andando avanti con la nostra traversata spaziale, ci siamo resi conto di quanto il titolo fosse a tratti piatto ed alla lunga monotono, con missioni via via prontamente ridondanti. Anche le astronavi, che sono potenziabili da un punto di vista prettamente ingegneristico con un buon sistema di distribuzione punti, non si diversificano in nulla più, appiattendo anche in questo senso la giocabilità in termini di personalizzazione.
Volutamente di bassa fattura?
Anche graficamente il titolo non eccelle per nulla, proponendo una proposta terra-terra (detto così, sembra quasi un eufemismo) certamente non in linea con gli standard odierni, ma più dedicata alla snellezza e fruibilità piuttosto che alla sua caratterizzazione in termini visivi. Lo stesso comparto viene accompagnato nella sua discesa dalla colonna sonora, che a lungo andare ripropone musiche sempre uguali e ripetitive, elemento che non ci ha permesso di soddisfare i nostri sensi durante la nostra run del gioco.
Per quanto riguarda, invece, una possibile rigiocabilità del titolo, sono presenti effettivamente diverse difficoltà, che logicamente renderanno molto più complessa la gestione dei confini del nostro impero galattico. Gli avversari potranno darci del filo da torcere se non vengono controllati, ma un ottimo sistema per metterli alle strette sarà quello di conquistare i pianeti più lontani che gli stessi cercano di gestire, così da eliminare una buona parte dell'influenza guadagnata durante i turni, che viene tradotta in meno risorse che potrebbero potenzialmente spendere contro di noi.
In soldoni, simpatica l'idea di fare uscire questo piccolo spin-off, se così può essere definito, ad un prezzo decisamente competitivo su PC ma probabilmente gli appassionati del genere potrebbero non trovarsi pienamente soddisfatti dall'offerta.
Sid Meier's Starships
6
Voto
Redazione
Sid Meier's Starships
Il gioco é presente su Steam ad un prezzo di 15€, un prezzo decisamente competitivo per il mercato PC. Il titolo é comunque abbastanza controverso, potrebbe essere considerato un buon trampolino per chi vuole approcciare alla saga gradualmente, viste alcune dinamiche presenti, ma preso singolarmente da giocatore fidelizzati potrebbe non soddisfare appieno le aspettative.