Silent Hill 3

di Alessandro 'Alenet' Cossu

DENTRO L'INCUBO, ATTRAVERSO IL SOGNO, FUORI DALLE ALLUCINAZIONI.
SH3 si presenta in una lussuosa edizione su DVD, quindi requisito indispensabile sarà tale periferica di lettura per poter giocare. Al termine della lunghissima installazione vivremo l'anticamera dell'incubo descritto qualche riga fa e fin da quel momento una sgradevole sensazione di deja-vù ci prenderà alla gola per non lasciarci mai più, per tutto il gioco. Chi ha giocato ai precedenti episodi non potrà non notare i medesimi tagli cinematografici delle inquadrature, la onnipresente nebbia, gli ambienti stretti e soffocanti, le mostruosità senza nome cosi simili a quanto già affrontato. Tuttavia, è qualcosa di perfettamente superabile, in virtù della incredibile qualità grafica che permea il titolo, qualità che trova la sua punta di diamante nella realizzazione dei personaggi, in particolare la nostra seducente protagonista. In alcuni primi piani, è possibile vedere le piccole imperfezioni della pelle o la linea delle vene sulle braccia...spettacolare! Anche la nebbia, stratagemma nato per compensare i limiti della GiocoStazione 1 ha assunto un ruolo di primo piano, dotandosi addirittura di volumetria. In alcune sessioni la maggior parte in verità SH 3 si propone, visivamente, come un film dalla pellicola puntinata e rovinata: questi saranno le sezioni dove vivremo l'incubo vero e proprio, coadiuvati da una colonna sonora e sound fx di prim'ordine uniti a questo effetto "oscurante", che simboleggia l'alterato stato mentale della nostra protagonista.

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In altri frangenti, invece, i colori saranno di una tonalità leggermente soffusa, tendente al rosso: vorrà dire che ci troviamo a metà fra l'incubo e la realtà, in una sorta di indicibile inquietudine che si mostrerà in tutto il suo orrore entro pochi passi...Quando, invece, siamo nella realtà quella vera i toni risulteranno tendenti al grigio, come una perversa aurea di indifferenza, quasi asettica. Insomma una palette grafica di tutto rispetto, in linea con le produzioni attuali. Di inferiore impatto sono invece i fondali, realizzati con poligoni in movimento creati, forse, con un velo di sollecitudine. Di pochissimo spessore, invece, i nostri mostruosi avversari, le cui texture fanno rimpiangere quelli visti nel primo capitolo...e in un videogame in cui tutto punta sulla paura, questo non è esattamente un punto a favore. Tuttavia, una precisazione è d'obbligo: come sempre, alla Konami hanno pensato, visto il taglio cinematografico di SH3, di puntare più sull'atmosfera che sull'orrore vero e proprio, sul gioco della tensione che sullo scontro effettivo, su quella sottile paura che impedisce di vedere oltre il raggio della nostra piccola torcia piuttosto che sulla bagarre, sul ronzio della nostra radio che segnala l'appropinquarsi di un mostro anziché il crudo corpo a corpo, che comunque sarà tutt'altro che latitante. Violenza, sangue e paura, dunque, ma anche tanti enigmi di media difficoltà, forse poco adatti al novizio ma di sicuro impatto per i gamers più smaliziati, per un gameplay di struttura assolutamente identica a quella vista nei primi due capitoli. Quindi, ancora una volta il consueto modulo a tre punte: Pensa Ammazza Esplora, collaudato e sempre efficace. Paradossalmente, questo titolo risulta meno longevo dei precedenti (con una formula matematica, diciamo circa 2/3 o poco meno) risultando anche fin troppo lineare e zeppo di zone morte. Certo, per un titolo da cinque GB forse ci si aspettava qualcosa di più...ma transeat.

Annoveriamo comunque la presenza di nove nuovi mostri, più o meno orrendi e malvagi, ma conditi da una stupidità artificiale di basso livello. Il nostro arsenale di giovani rambo in gonnella prevede tutta una serie di classici strumenti di morte, dal coltello al bastone, passando per la pistola e un piccolo Uzi ed altre amenità. Come di consueto, l'inventario è quanto di più scomodo che la mente umana ricordi (a quando un ben più comodo menù in primo piano?). Impossibile anche sorvolare sulla pessima gestione della telecamere in modalità 3D, che rende il titolo molto meno godibile rispetto alla classica modalità 2D che vi consiglio caldamente.
SH 3 è quindi un buon prodotto, di alto livello, ma non per questo migliore degli altri due. Un titolo che lascia il segno, certo, ma un segno leggero con un vago sentore amarognolo. Psicologico, instabile, emotivo, allucinato, schizoide, violento, ma eccessivamente breve e poco innovativo. Sarebbe stato gradevole, infine, disporre di una completa locazione in Italiano, anziché limitarsi ai sottotitoli (ottimo comunque il doppiaggio in lingua inglese).
Ora, se non avete paura, leggete con me il commento finale...e buona caccia.

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