Silent Hill 3
di
Giuseppe 'Sovrano' Schirru
In Silent Hill 3 un dato espressivo, è lo scavare nella
dimensione della sofferenza psicologica. Ci sono molti modi di incutere terrore, ma sicuramente questo è uno dei più efficaci: farci assaporare le disgrazie che accadono nella nebbiosa cittadina, filtrate attraverso gli occhi di una sofferente protagonista, troppo debole per riuscire a incutere sicurezza nel giocatore, ma abbastanza caparbia per portare a termine e risolvere ancora una volta il mistero di Silent Hill. E così anche in questo terzo episodio le più grandi paure umane si rinnovano: non tanto mostri e mutanti vari, ma un terrore più intimo, quello a cui questa serie già dal primo capitolo ci ha abituati.
Horror. Anzi, Survival Horror. Una categoria di giochi coniata quasi 7 anni fa in occasione del primo Resident Evil, anche se i più pignoli farebbero risalire come capostipite il primo Alone in the Dark. Un genere che attualmente riscuote un successo enorme, e conta tra le sue fila mostri sacri e campioni d'incassi quali Resident Evil e Silent Hill, di cui recensiremo proprio in questa sede il terzo capitolo. Senza dimenticare poi Project Zero, la buona risposta di Wanadoo. A dover di cronaca, Silent Hill andrebbe inserito in un genere diverso, in quanto le meccaniche di gioco nonché il terrore che riesce a incutere al giocatore sono molto differenti dal capolavoro Capcom, ma l'essenzialità di rimanere vivi per portare a termine l'avventura unita ad un'atmosfera squisitamente horror, non lo sottraggono a questa categorizzazione.
Silent Hill punta essenzialmente al terrore di tipo psicologico, realizzato tramite le solite convenzioni che la sfera audio\visiva riesce a ricreare: immagini truculente, atmosfera angosciante e da incubo, un sonoro d'eccezione, capace di terrorizzarci con melodie ed effetti azzeccatissimi, al fine di provocare un costante stato di tensione e senso di insicurezza e paura per quel che può accadere girato l'angolo. Quel che colpisce a primo impatto è l'ambientazione: bellissimo il gioco di luci, e la differenziazione tra la cittadina "normale" e quella maledetta, la contrapposizione di toni cupi a squarci improvvisi di luce, e una regia davvero bella e curata: ottime le telecamere, ottimi l'impianto sonoro e davvero grande la trama, lo svolgersi degli avvenimenti e i vari enigmi.
Che le cose si mettono male lo si capisce dai primi istanti, quando anche il giocatore si trova spaesato tra incubo e realtà, catapultato in una situazione di perenne incertezza. Come tutti i precedenti episodi, la trama di questo terzo capitolo è tutt'altro che chiara e lineare. Ci troviamo di fronte a vicende intricate, ingarbugliate, molto cervellotiche, che all'inizio non ci daranno nessun importante riferimento, ma che alla fine si ergeranno quasi a vessillo del gioco. Per ricostruire la storia ed avere un quadro completo, bisognerà giocare a fondo tutta l'avventura, e collezionare man mano tutti gli elementi, come tessere di un mosaico. La trama difatti è uno dei cardini del gioco, e sicuramente una tra le meglio curate e articolate di questo genere.
Silent Hill 3
7.5
Voto
Redazione
Silent Hill 3
Chiariamo subito una cosa: Silent Hill 3 è davvero un bel gioco. La nuova produzione Konami gode infatti di una grafica davvero azzeccata e d'atmosfera e di un sonoro particolarmente coinvolgente. Nulla a cui gli amanti della serie non fossero già abituati, certo, ma il passo in avanti in termini di qualità è stato fatto. Le ambientazioni poi, capaci di infondere nel giocatore angoscia, paura e un devastante senso di solitudine anche stavolta sono davvero fantastiche e d'atmosfera. E se è vero che a differenza di Resident Evil questa serie punta a un terrore più "intimo", è anche vero che le sezioni d'azione sono notevolmente aumentate. Purtroppo le innovazioni rispetto ai capitoli precedenti si contano sulle dita di una mano monca, ma le ragioni per cui tornare ancora una volta alla nebbiosa cittadina di Silent Hill ci sono, e sono davvero valide. Inoltre il gioco mantiene una curva di interesse costantemente elevata e che ci terrà incollati al televisore fino al termine dell'avventura, grazie a trovate di grande effetto ed una trama avvincente. Peccato solo per la longevità, in quanto la durata complessiva è davvero esigua.