Silent Hill 3

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

Il gameplay, ha mantenuto più o meno tutti gli elementi che hanno accompagnato la serie sin dal primo capitolo. Il sistema di controllo, quasi del tutto invariato, fa registrare come unica novità la possibilità di poter parare gli attacchi dei mostri, peraltro in maniera non tanto realistica (se si può definire realistico venire attaccati da enormi mostri antropomorfi con arti anteriori grossi come scaldabagni). Il personaggio, all'inizio dotato solo di un misero coltellino, avrà poi a disposizione un'arsenale di tutto rispetto: pistola, doppietta, mitragliatore e il classico tubo di metallo, arma con cui è possibile sfogare tutta la propria tensione ed adrenalina contro il povero malcapitato di turno (specie mostri piccoli). I nemici manco a dirlo saranno mostri abominevoli, roba che al confronto ci sarebbe da far amicizia con gli zombie di Resident Evil. Mentre ci accaniremo con coltello e tubo per i più piccoli, quelli più grossi richiederanno scariche di piombo non indifferenti e, come negli altri capitoli, avremo la possibilità di finirli a pedate svuotandoli letteralmente del loro contenuto ematico. Scene nauseabonde, raccapriccianti, ma con le quale dovremo imparare a convivere se vorremo proseguire incolumi.

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Un piccolo addio alla nebbia volumetrica degli altri episodi. Qua ci ritroveremo a vagare all'interno di vaste locazioni, e veri e propri labirinti di stanze e corridoi, con una sapiente fase esplorativa. Di tanto in tanto la presenza di qualche enigma, in numero superiore a quelli offerti da Resident Evil, ma sicuramente non all'altezza dei precedenti capitoli. Il primo Silent Hill infatti, proponeva al videogiocatore ampie fasi riflessive, per cercare di risolvere alcuni dei più begli enigmi mai proposti in un videogame (quelli che hanno giocato il primo Silent Hill si ricorderanno dell'enigma del pianoforte). Ebbene in questo terzo capitolo, è stato notevolmente aumentato il numero di nemici e sono stati diminuiti sia il numero, che la qualità e la difficoltà degli enigmi. Questo per favorire un'avventura maggiormente improntata sull'azione con pochi (ma complessivamente buoni) enigmi ed esplorazione di aree molto ampie alla ricerca di oggetti, chiavi, munizioni e quant'altro.

Ma tocchiamo il tasto dolente evidenziando l'unico vero neo del gioco, ovvero la longevità, non troppo elevata. Anche la possibilità di settare difficoltà di combattimenti ed enigmi non ci farà tornare sui nostri passi per rigiocare questo titolo, visto che comunque le cose non cambiano poi tanto. A conti fatti Silent Hill 3 è qualcosa in più di un semplice survival horror: è un viaggio verso le maggiori paure più recondite dell'animo umane, quelle paure che attanagliano il subconscio. Un viaggio per cui vale davvero la pena di partire.

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