Silent Hill 4: The Room

di Gabriele 'Knife' Idda

Per la quarta volta, senza alcun segno di stanca, Silent Hill diventa il palcoscenico di una delle più inquietanti storie che il genere dei survival horror ricordi. Fin dal primo capitolo, la Konami fi capace di realizzare avventure capaci di rubare la scena a Resident Evil: colpi di scena impareggiabili, atmosfere fantastiche e storie capaci di andare ben oltre la soddisfazione di aver ucciso il cattivo di turno, storie capaci anche di introdurre temi inusuali e adulti come il suicidio e l'eutanasia.. Dai tempi del primo Silent Hill , uscito per la mitica Playstation, fino ad arrivare al terzo episodio sul nero monolite, il capolavoro della Konami ha raccontato la storia della cittadina della Collina Silenziosa attraverso le avventure di tre protagonisti diversi che si sono trovati, loro malgrado, coinvolti nelle macchinazioni della famigerata Balcan Church. La trama di SH 3, priva di quello spessore tipico delle avventure Konami, ha lasciato gli appassionati con qualche spiegazione in più sulle reali mire della setta, responsabile delle disavventure dei tre protagonisti, ma con ancora tanta voglia di giocare (vista la bassa longevità). La Konami, con SH 4 The Room, ha realizzato per noi un lavoro all'altezza del nome che porta, un gioco con tutti i numeri per non sfigurare rispetto ai precedenti, e forse addirittura in grado di superarli sotto molti punti di vista.

Una trama degna di un romanzo.

Il protagonista di Silent Hill 4 the room, Henry, vive nella stanza 302 di un piccolo condominio come tanti. Si è trasferito da poco e non ha una gran vita sociale. Anzi, è da cinque giorni che il protagonista non esce di casa, o meglio, non può uscire, poiché la porta è stata incatenata dall'interno. Henry è totalmente isolato dal mondo: il telefono non funziona, così come il televisore e la radio non riceve nessun segnale, le finestre non si aprono e i vicini non sentono le sue urla d'aiuto, ma solo degli indistinti rumori provenire dalla sua porta. Facciamo un salto indietro a cinque giorni prima, quando Henry fa, per la prima volta, un tremendo incubo che da quel giorno si ripete senza un apparente significato: si risveglia in una camera che somiglia alla sua, ma che ha poco di familiare, le pareti sono rosse come il sangue, persino i mobili sembrano diversi, e come se tutto ciò non bastasse, un mostro esce da una parete del suo salotto gemendo frasi incomprensibili. Ormai prossimo alla pazzia, Henry trova quella che pensa sia una via d'uscita: un enorme buco nella parete del bagno. Si vede una luce alla fine di quel tunnel, che sia forse l'uscita? Mosso più dalla disperazione che dal coraggio, striscia verso la fine dell'inquietante budello, trovandosi infine nella stazione del metro davanti al suo palazzo.
E questo è solo l'inizio.


Un gioco può diventare arte?

Silent Hill 4 non offre solo una trama avvincente e ben articolata, ma anche un'atmosfera unica per un video gioco, ed una grafica che sfiora il reale. Con questo quarto capitolo la Software house nipponica ha, di fatto, fissato un nuovo standard (all'interno del genere, sia chiaro) nell'utilizzo delle arti grafiche, che vengono magistralmente usate non solo per stupire il giocatore con effetti e giochi di luce, ma soprattutto per enfatizzare le splendide atmosfere create dagli intrecci della trama. La cura del particolare grafico unito alla sapiente regia delle telecamere, sia durante il gioco sia durante le cut-scenes, coinvolge in modo assoluto il giocatore, rendendolo partecipe della drammaticità degli eventi grazie al sapiente uso delle espressioni facciali del protagonisti, capaci di risultare realistiche ed estremamente coinvolgenti. L'ottima realizzazione tecnica dei protagonisti si riflette inoltre sugli ambienti, e del resto un gioco d'atmosfera come questo deve essere in grado di presentare una scenografia all'altezza della situazione in ogni momento.

Impossibile non lodare, inoltre, la realizzazione dei mostri: dai classici cani, presenti sin dal primo episodio, passando ai fantasmi, vera novità del titolo, fino alle creature che, sbucando dalle pareti, attaccano di sorpresa; il tutto gestito con una fluidità di movimento e di texture che, più d'altri giochi, si avvicina alla perfezione. Il sonoro presenta campionature in qualità e quantità pari, o addirittura superiori, ai precedenti capitoli: ogni mostro presenta dei propri suoni caratteristici, sia mentre si muove, sia quando attacca o muore, e il doppiaggio dei personaggi non è da meno, presentando una buona scelta delle voci perfettamente in linea con il personaggio; la recitazione è di molto sopra gli standard qualitativi. Durante il gioco, sarete accompagnati da musiche d'ambiente studiate per enfatizzare le situazioni di gioco,: melodie che arricchiscono la storia di un'atmosfera unica, composte da un autore che ha compreso in pieno ciò che il gioco vuole trasmettere. Come per i precedenti capitoli, si spera che anche la colonna sonora del quarto sia raccolta in un cd audio (In realtà i cd sono ben due ndr) e venduta per la gioia di tutti quelli che hanno amato i bellissimi brani finora realizzati.