Silent Hill: Book of Memories

Silent Hill Book of Memories
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I fan di Silent Hill, ben armati di tubi e spranghe come da tradizione, aspettavano al varco questa nuova creatura di WayForward. Il suddetto team americano solitamente realizza titoli di buon livello, ed anche nel caso del loro ultimo Double Dragon Neon se la sono cavata egregiamente pur mettendo mano ad un brand storico (con tutte le polemiche che inevitabilmente ne derivano). Il rischio nel realizzare seguiti, spin-off e remake é sempre quello di far infuriare una certa fetta di appassionati, rischio quantomai tangibile nel caso del titolo che ci apprestiamo ad esaminare. Book of Memories infatti non é solo l'ennesimo capitolo della serie ad esser dato “in appalto” ad un team occidentale, ma é anche il meno fedele alla formula classica da survival horror che contraddistingue Silent Hill.

Nel suo passaggio su PsVita la serie psico-horror per eccellenza si trasforma in un improbabile dungeon crawler in stile Diablo, genere che di solito sfoggia una più adeguata ambientazione fantasy. Visuale isometrica dall'alto, stanze e corridoi, armi e statistiche ci accompagneranno in questa avventura, ma al posto degli usuali guerrieri, maghi, troll, orchi e dragoni avremo a che fare con i nemici tipici della serie come le infermiere senza volto o i cani bicefali. Questo strano approccio ha fatto storcere il naso a molti fan, i quali comprensibilmente vedono tutto ciò come una sorta di tradimento o trovata commerciale. Affibbiare l'aspetto ed i tratti tipici di Silent Hill ad un gioco che non ha nulla a che vedere con esso può sembrare una sorta di eresia; corrisponderebbe grossomodo a prendere un blando rompicapo e affibiargli il brand di Dead Space. Ma aspettate un attimo: l'hanno fatto davvero con DS Ignition!




Mettiamo però da parte tutti questi pregiudizi e piuttosto vediamo come questa idea bislacca si traduce nella realtà: il risultato potrebbe anche stupirci. Innanzitutto precisiamo che Book of Memories non va visto come un effettivo sequel, ma andrebbe accolto come uno spin-off, un episodio collaterale che poco ha a che vedere con il resto della serie. Già con questa premessa l'idea di base appare più tollerabile, ed é con quest'ottica che approcceremo il gioco. Nonostante lo scetticismo, già dopo aver provato la demo eravamo stati positivamente impressionati e possiamo dire che il diavolo (o meglio il demone) non é così brutto come lo si dipinge. Innanzitutto abbiamo un'interessante cornice narrativa: nei panni di uno studente (il cui aspetto é personalizzabile) chiuso nella sua triste stanzetta umida, riceveremo un misterioso libro da un sinistro postino di colore. Tale libro contiene la storia di tutta la vita del protagonista, che rimane spiazzato da tale scoperta e decide per gioco di cancellare e riscrivere alcuni passaggi della sua esistenza. Questa mossa azzardata avrà conseguenze inaspettate: una volta addormentato, il giovane (o LA giovane) si ritroverà in una dimensione parallela tipicamente silenthilliana: sangue, ruggine e creature mostruose in ogni dove.

Accolti dal demone Valtiel (il quale ci assegnerà una criptica side-mission in ogni livello), ci aggireremo per stanze e corridoi ricchi di insidie. Immediatamente salta all'occhio come il gioco sia ben realizzato: nonostate il character design dei personaggi “umani” si discosti dai canoni della serie (tanto da sembrare un derivato di Obscure), tutto il resto é davvero ben fatto e fedele al tipico stile di Silent Hill. Creature ed ambienti convincono, così come le meccaniche di gioco ed il layout generale: abbiamo una mappa dettagliata in basso a sinistra che ci informa di tutte le stanze visitate, possiamo usare due armi contemporaneamente (una per mano, associate a due diversi tasti) ed in generale tutto risulta funzionale, scorrevole e profondo. Il protagonista ha un nutrito numero di stats, potenziabili sia con l'esperienza guadagnata che con cristalli ed armi specifiche.

I nemici sono quelli classici della serie come le tipiche Infermiere, i cani a due teste, le creature volanti del primissimo SH e persino apparizioni speciali di personaggi iconici come Pyramid Head e The Butcher (quello di SH 0rigins, non di Diablo). Le armi sono piuttosto varie: spranghe, assi, pistole, mazze ferrate, spade e tendono a rompersi con l'utilizzo. Questo particolare é probabilmente ispirato al vecchio episodio per PSP ed é un aspetto decisamente azzeccato; il grado di usura delle armi é ben indicato a video ed é possibile “ripararle” usando le apposite chiavi inglesi. Altro item comune é il medikit, ed é possibile portarne con sé un numero variabile a seconda della capienza dello zaino in uso. Per completare ogni livello é necessario trovare i pezzi di un rompicapo ogni volta diverso. Tali pezzi sono nascosti all'interno di sfere blu, che una volta infrante scateneranno su di noi un'orda di nemici accompagnati talvolta da regole da seguire (esempio: non perdere più del 60% di energia).

Sono presenti anche delle stanze speciali, dove avremo a che fare con una bimba fantasma, dei manichini o affontare altre piccole prove: insieme alle pagine di diario trovate in giro ed all'indicatore del Karma, queste sezioni serviranno a determinare uno dei sei finali di gioco in base al nostro comportamento. Le pagine sparse per i livelli ci illustrano diversi aspetti della trama, ed a seconda del caso scopriremo particolari differenti sulle varie vicende. Generalmente accadrà che in ogni mondo di gioco il protagonista utilizzerà il libro maledetto per rimediare ad un torto da lui ingiustamente subito, ma solo rigiocando i livelli, approfondendo la trama e scovando altre pagine potremo venire a conoscenza di altri punti di vista della medesima storia. Si tratta di un espediente estremamente intelligente e narrativamente riuscito, che ci restituisce personaggi sfaccettati ed inaspettati risvolti in grado di farci riflettere.

Ma torniamo a noi: una volta raggiunta l'uscita e posizionati correttamente i pezzi dell'enigma randomizzato potremo proseguire. Oltre a questi puzzle, i livelli contengono molti altri elementi casuali: nonostante il layout delle mappe sia simile, il contenuto delle stanze cambia di partita in partita. Nemici, armi, mobili, suppellettili, chiavi ed item sono disposti sempre in maniera casuale, rendendo il tutto molto rigiocabile.



Silent Hill: Book of Memories
8

Voto

Redazione

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Silent Hill: Book of Memories

Strana bestia questo Book of Memories. Se da un lato si discosta dalla serie sia per il gameplay che per alcune scelte stilistiche (il character design degli umani e dei boss lascia interdetti), d'altro canto offre anche un gameplay estremamente curato ed appassionante, unito ad una realizzazione tecnica pregevole. WayForward si conferma un team di validi artigiani che preferisce la sostanza alla forma: incapaci di rispettare fino in fondo lo spirito di Silent Hill riescono comunque ad offrirci un titolo estremamente valido e piacevole da giocare. Anche se noi stessi eravamo scettici (e siamo certi che molti accoglieranno malissimo questo loro ultimo lavoro), non possiamo fare a meno di riconoscerne i grossi pregi. In un panorama avaro di titoli horror per PsVita non possiamo esimerci dal consigliarlo. Non giudicate il Libro dei Ricordi dalla sola copertina.