Silent Hill: Book of Memories

Silent Hill Book of Memories
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Non mancano i soldi (chiamati “residui di memoria”) e l'apposito negozio gestito nientemeno che dal postino visto nell'intro, dove potremo acquistare oggetti, pietre e potenziamenti di vario genere. Le meccaniche di gioco sono piuttosto profonde e complesse: tra queste troviamo una barra del karma in alto a destra il cui indicatore é inizialmente in zona neutra ma può essere spostato sulle due estremità. Questo avviene raccogliendo i residui di sangue o luce lasciati dai nemici uccisi, e una volta portato l'indicatore a determinate quote sarà possibile utilizzare dei poteri speciali molto utili che fanno uso del touch posteriore. La scelta dell'inclinazione karmica non é utile solo a fini offensivi, ma avrà anche altre ripercussioni sia sul finale del gioco che sul comportamento dei nemici, aspetti che vi lasciamo scoprire. Altri poteri si possono rinvenire in determinate stanze o acquistare nel negozio, e tra questi ne abbiamo anche uno in grado di cambiare l'inclinazione dei nemici da sangue a luce, in modo da agevolarci nel riempimento della barra del karma.

La longevità é molto buona, infatti oltre alla ventina di livelli base (che sono gia tanti contando la randomizzazione degli elementi e l'impennarsi della difficoltà) abbiamo un sistema che genera infiniti livelli casuali. Ciò consente di continuare a giocare anche una volta completata la trama, senza contare la possibilità di tornare sui propri passi per vedere tutti e sei i finali. Il multiplayer fino a 4 giocatori funziona egregiamente ed é potenzialmente infinito, proprio grazie alla disposizione casuale degli elementi nelle mappe ed all'accrescimento delle stats. Tutti gli aspetti del gioco sono presentati come interessanti metafore più o meno oniriche o esoteriche, ed anche il multiplayer viene giustificato da un'incursione di altre coscienze nel proprio incubo (nel caso si hosti la partita) o in incubi altrui (se si joina). Questo é molto interessante perché i giocatori aggiuntivi possono aiutare ad avere la meglio sui nemici ma anche fare razzia di oggetti e tesori, sottraendo risorse al giocatore principale. E' supportata la chat vocale con il vivavoce della console ed é possibile regolare il volume dei singoli giocatori o escluderlo del tutto.

Trailer ufficiale




Graficamente parlando, il gioco se la cava egregiamente: ambienti e personaggi sono curati nei minimi dettagli, e l'illuminazione dinamica esalta la qualità della grafica. Inoltre alcuni dei livelli sono sospesi su enormi voragini, e quando si percorrono i corridoi é possibile vedere in basso con un effetto prospettico davvero notevole. Le animazioni sono ben realizzate e numerose, ma anche se gli avversari classici sono resi ottimamente, il character design di protagonisti e boss é a dir poco discutibile. I giocatori sembrano usciti da un teen-movie horror, e non hanno affatto quella malinconia e disillusione nello sguardo e nei tratti somatici tipica dei personaggi di Silent Hill. Anche i boss sono generalmente fuori contesto e lontani dal design tipico della serie: come abbiamo già detto in sede di preview, il primo guardiano sembra quasi uscito da Baldur's Gate, mentre il secondo (che non spoileriamo) rimane minaccioso ma fin troppo cartoonesco.

Il terzo già somiglia di più al bestiario tipico della serie, ma é adornato con accessori barocchi che poco hanno a che vedere con la direzione artistica a cui siamo abituati. Degli altri preferiamo non parlarne per non rovinare troppo la sorpresa, ma siamo sempre lontani dai canoni di KCET. Stessa storia per gli ambienti: se alcuni sono in linea con lo stile silenthilliano (in particolare il primo ed il quarto mondo), altri sono un po' fuori contesto spaziando dal fantasy-esoterico al classico bosco maledetto che sembra citare esplicitamente il vecchio Evil Dead (con tanto di baracche, botole e catene). Rispondendo alla domanda posta in sede di preview, in definitiva possiamo affermare che il gioco é stato senza dubbio creato da zero e non é affatto un reskin di un gioco pre-esistente, ma certamente eredita la stuttura base e molti elementi dai dungeon crawler più blasonati. Questo lo fa apparire fortemente derivativo ad una prima occhiata, ma nella sostanza abbiamo numerosi elementi inediti, modellati proprio sulle suggestioni e sull'iconografia di Silent Hill.

Il sonoro gioca sul sicuro con i tipici effetti sonori della serie alternati ad un discreto doppiaggio in italiano e ad eccellenti musiche composte da Daniel Licht, che sebbene adotti uno stile leggermente diverso non ci fa affatto rimpiangere il maestro Yamaoka. La canzone di apertura “Now We're Free” é da brividi, e la colonna sonora si mantiene su alti standard per tutta la durata del gioco. Un'ultima parola la spendiamo per la trama, i cui dettagli come già accennato emergono partita dopo partita raccogliendo le relative pagine all'interno dei livelli ed ascoltando i dialoghi trasmessi da alcune tv. In sostanza il protagonista ha il potere di cambiare il suo passato in meglio, ma avanzando scoprirà che tutto questo ha un prezzo. Quanto le nostre decisioni alterano l'esistenza degli altri, e quanto é lecito agire egoisticamente a scapito delle vite altrui? Troppe responsabilità per un così piccolo gioco, per un così piccolo libro. E poi si chiedono perché la gente non legge più..

11
Silent Hill: Book of Memories
8

Voto

Redazione

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Silent Hill: Book of Memories

Strana bestia questo Book of Memories. Se da un lato si discosta dalla serie sia per il gameplay che per alcune scelte stilistiche (il character design degli umani e dei boss lascia interdetti), d'altro canto offre anche un gameplay estremamente curato ed appassionante, unito ad una realizzazione tecnica pregevole. WayForward si conferma un team di validi artigiani che preferisce la sostanza alla forma: incapaci di rispettare fino in fondo lo spirito di Silent Hill riescono comunque ad offrirci un titolo estremamente valido e piacevole da giocare. Anche se noi stessi eravamo scettici (e siamo certi che molti accoglieranno malissimo questo loro ultimo lavoro), non possiamo fare a meno di riconoscerne i grossi pregi. In un panorama avaro di titoli horror per PsVita non possiamo esimerci dal consigliarlo. Non giudicate il Libro dei Ricordi dalla sola copertina.

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