Silent Hill

di Redazione Gamesurf
Il gioco é diviso essenzialmente in due parti: in una vi ritroverete semplicemente a correre per le strade tentando di sopravvivere (da notare la particolare perversione mentale degli ometti Konami, che hanno inserito interruzioni e vicoli ciechi nei punti e nei momenti più dannosi, ad esempio quando siete inseguiti da un'orda di cagnacci demoniaci che non mangiano da una settimana), mentre nell'altra sarete all'interno dei più sicuri (relativamente) edifici che dovrete esplorare, tutti realizzati con una cura per i particolari (e per i colpi di scena... ve ne accorgerete immediatamente all'interno della scuola cittadina, quando vi ritroverete in una particolare locazione che contiene gli armadietti degli studenti) veramente encomiabile, che riesce a ricreare in maniera molto convincente la sensazione di abbandono e di solitudine che vi accompagnerà praticamente dall'inizio alla fine dell'avventura... dico praticamente perché, in realtà, avrete alcuni sporadici (e alquanto allucinati) incontri con altri esseri umani che si dimostreranno di volta in volta amichevoli (come ad esempio la poliziotta Cybil), ambigui (e qui non si può non citare il Dr Kaufmann) o più semplicemente bizzarri (che dire delle apparizioni della misteriosa Alessa, o degli ugualmente strani incontri con una vecchia pazza di nome Dahlia Gillespie ?)

Queste scene contribuiscono a spezzare la monotonia di un gioco basato solo sul vagabondaggio alla ricerca di Cheril e, contemporaneamente, aiutano Harry a far luce su ciò che si cela dietro la maledizione che grava sulla città (anche se, a onor del vero, va detto che la trama rimane sempre parecchio oscura e solo alla fine -sempre ammesso che si sia completato il gioco in ogni sua parte- si riuscirà a mettere assieme tutto e ad ottenere un quadro completo della situazione). Altro aspetto piuttosto rilevante per un gioco che punta tutto sulla trama é indubbiamente il sonoro, che nel titolo Konami svolge egregiamente il suo dovere, supportando con adeguati silenzi le peregrinazioni solitarie, e con ottimi accompagnamenti sonori le fasi più concitate dell'avventura