Silent Hill: Shattered Memories

di Paolo Mulas
Al momento dell'annuncio, Silent Hill: Shattered Memories sembrava “semplicemente” il rifacimento del primo ed indimenticabile episodio della serie (che esordì nel 1999 su Playstation) adattato ai controlli del Wii. Le notizie che poi si sono susseguite ne hanno gradualmente rivelato la vera identità, caratterizzata dall duplice natura di remake e di inedito approccio agli orrori di Silent Hill.



L'aspetto narrativo, almeno nel suo incipit, é una delle poche caratteristiche rimaste fedeli rispetto all'episodio originale. In una serata con forte nebbia Harry Mason rimane vittima insieme alla figlia Cheryil di 7 anni, di un incidente stradale nei pressi della poco ridente cittadina di Silent Hill. Al suo risveglio dopo l'urto Harry si accorge di essere rimasto solo nell'automobile, e seppur ancora scosso dall'accadimento decide di mettersi subito alla ricerca della figlia, ignaro dei pericoli che sarà costretto ad affrontare. La storia viene narrata sottoforma di flashback ed i rimandi nel presente sono costituiti da delle brevi sedute dallo psicologo. A seconda delle risposte che daremo alle domande del dottore o alle nostre scelte in alcuni test, andremo ad influenzare l'avventura; si tratta perlopiù di piccoli dettagli legati all'aspetto dei personaggi che andremo a conoscere, ma nonostante si tratti solamente di cambiamenti marginali, questo aspetto contribuisce ulteriormente alla riuscita atmosfera del titolo. Dopo l'incidente l'unico oggetto di cui potremo disporre é una torcia, estremamente utile dato che la gran parte degli ambienti che dovranno essere esplorati saranno molto spesso immersi nell'oscurità.

Come si può facilmente prevedere il movimento della torcia é affidato al sensore di puntamento del Wii Remote, basterà muovere il telecomando nella direzione desiderata e la tenue luce della pila illuminerà quella piccola porzione di scenario; il sistema funziona in maniera precisa e realistica, e l'unica controindicazione é legata ad un po' di stanchezza articolare se coinvolti in sessioni di gioco prolungate. Il movimento del personaggio é invece affidato al canonico stick analogico presente nel Nunchuk, sarà possibile ovviamente anche correre, mentre A e B saranno utilizzati rispettivamente per le interazioni e per zoomare su particolari elementi. Molto presto nel corso dell'avventura potremo beneficiare anche di un cellulare, con quale potremo effettuare chiamate, scattare foto, utilizzarlo come mappa e per le funzioni di salvataggio. L'implementazione del telefonino é davvero ottima, potremo trovare dei numeri annotati da qualche parte e provare a chiamarli nella speranza di utili informazioni ascoltando eventuali risposte tramite lo speaker incluso nel Wii Remote, o ancora avremo ben presto modo di scoprire che fotografando alcune aree “sensibili” si potranno scoprire degli utili indizi e così via.




Le grandi cesure rispetto al titolo originale sono essenzialmente due, la prima legata all'impostazione degli enigmi, e la seconda dalla (quasi) assenza di combattimenti. I “rompicapo” se così vogliamo chiamarli, si affidano esclusivamente all'utilizzo del telecomando, con il quale avremo modo di manipolare i diversi elementi d'interazione. A titolo d'esempio per aprire un vecchio portone dovremo selezionare con il Wii Mote la catenella, spostarla “fisicamente” e poi far scorrere il passante sempre utilizzando il telecomando. Sempre a proposito degli enigmi, le brevi fase di ricerca saranno limitate all'ambiente circostante, questo per rendere il titolo a detta degli sviluppatori maggiormente realistico; d'altronde é più logico che la chiave che ci occorre sia da qualche parte nei pareggi piuttosto che dietro un quadro in un edificio a chilometri di distanza.

Questo aspetto contribuisce a mantenere maggiormente elevato il ritmo di gioco (in pochissimi frangenti avremo occasione di tornare sui nostri passi), ma ovviamente rende anche l'avventura piuttosto lineare, non per forza un difetto in un titolo che punta in primis all'atmosfera ed al coinvolgimento del giocatore. L'assenza dei combattimenti é una scelta davvero sorprendente, anch'essa dettata probabilmente dal tentativo di dare un'impronta realistica a Shattered Memories.
Che cosa dovrebbe fare un uomo non particolarmente forte e per di più disarmato di fronte a delle creature da incubo? Essenzialmente scappare via e nascondersi in qualche posto sicuro, ed é esattamente quello che dovremo fare nei panni di Henry. In questi frangenti si potrà notare anche un deciso cambio stilistico delle ambientazioni che sembreranno come ghiacciate; il percorso verso la salvezza sarà pressoché obbligato (delle luci blu ci aiuteranno a raggiungere il nostro obbiettivo), ed oltre a correre a capofitto potremo anche cercare di rallentare gli inseguitori facendo cadere lungo il nostro percorso ostacoli di varia natura, oppure utilizzando delle fiaccole, unico “spauracchio” per i nemici.

Se dovessimo essere malauguratamente catturati potremo cercare di divincolarci dalla loro presa scuotendo i controller così come ci sarà indicato nello schermo. Se sull'intensità e sul coinvolgimento del titolo Konami c'é ben poco da obbiettare, qualche riserva può essere invece espressa sulla scarsa omogeneità tra le due fasi sopra citate, che in taluni frangenti sembrano un po' troppo incollate a forza, e che avrebbero sicuramente beneficiato di una maggiore integrazione. Con Shattered Memories gli sviluppatori hanno ampliamente dimostrato di saper sfruttare il Wii non solo per quel riguarda il sistema di controllo, ma anche sotto l'aspetto tecnico. Il nostro giudizio sul comparto grafico é difatti piuttosto positivo; apprezzabili i modelli poligonali dei personaggi, le animazioni, la riproduzione (anche sotto il profilo del design) delle ambientazioni, e soprattutto la gestione in tempo reale degli effetti d'illuminazione legati all'utilizzo della torcia. Di notevole impatto anche il sonoro, brani firmati da Akira Yamaoka (da sempre legato alla serie) e buon doppiaggio in lingua inglese ben sottotitolato in italiano.

Con Shattered Memories la Konami ha dimostrato sicuramente di possedere una notevole dose di coraggio, alcuni degli aspetti classici della serie sono stati stravolti (e ciò potrebbe lasciare sbigottito ben più di qualche appassionato fedele) per abbracciare una nuova filosofia di gioco. La scommessa nonostante alcuni passaggi rivedibili può dirsi comunque vinta, e questo nuovo primo Silent Hill é un gioco certamente interessante, che trasuda tensione e coinvolgimento e che si lega intimamente con le peculiarità del Wii.