Silent Hunter III
di
Fabio Trifoni
A circa quattro anni dall' uscita di Silent Hunter II, la Ubisoft ricuce addosso alla nostra vecchia divisa i gradi di capitano e ci pone nuovamente al comando di una della macchine da guerra tedesche più temibili della seconda Guerra Mondiale: gli U-Boot. In Silent Hunter III avremo modo, dunque, di calarci nei panni di un giovane comandante di U-Boot, sottomarino tedesco che dominò i mari dell' Atlantico nella seconda Guerra Mondiale, e che diede filo da torcere alle armate di Winston Churchill., con l' arduo compito di non far giungere a destinazione i convogli da guerra (portaerei, incrociatori, corazzate) e da trasporto dell'armata nemica britannica. Impresa decisamente non facile, invero, date le attitudine smaccatamente simulative del titolo. Fortunatamente, però, i ragazzi della Ubisoft hanno pensato a tutto, dando la possibilità, prima di poter solcare i mari ed entrare nel cuore del conflitto, di preparasi alla campagna bellica nella sicurezza del nostro porto di origine con un dettagliato tutorial che ci istruirà in breve tempo sulle attività che ogni capitano che si rispetti dovrà svolgere a bordo del temibile sottomarino. Il tutto corredato da sessioni pratiche grazie alle quali potremo superare una sorta di "esami nautici" che attesteranno i progressi raggiunti. Una volta appresi i fondamenti e superati gli "esami dell' accademia navale" , saremo pronti ad iniziare la nostra avventura in mare.
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Tra le modalità di gioco offerte da SH3, sicuramente la più interessante ed intrigante è la modalità carriera, (le altre proposte sono l' editor di missioni, le campagne singole, il multiplayer ed il tutorial citato poco fa) , che ci farà rivivere gli eventi storici bellici intercorsi tra il 1939 e il 1945 nello scacchiere dell' Atlantico. La vera peculiarità di questa modalità non è però la rivisitazione storica del conflitto, peraltro impeccabilmente realizzata, ma lo svolgimento dinamico della stessa, grazie al quale il corso delle missioni verrà deciso esclusivamente dai nostri interventi tattico/strategici che prenderemo durante l' arco della battaglia. Le campagne belliche che andremo ad affrontare (anche se re-inizieremo la partita da capo), quindi, non saranno mai uguali l'una all'altra, favorendo di conseguenza la rigiocabilità del titolo. Nel momento in cui abbandoneremo il porto di origine ci ritroveremo subito nella postazione di comando da cui potremo impartire gli ordini ai vari ufficiali che costituiscono il nostro equipaggio: si va dal tipo di navigazione che decideremo di sostenere durante la nostra "ricerca" della flotta nemica (velocità di crociera, profondità, scandaglio radar etc. ) fino al tipo di strategia che si adotterà per eludere gli attacchi dell' armata anglo-americana, passando per la modalità di attacco, che potrà essere in immersione con il classico lancio dei siluri o in superficie facendo fuoco con la contraerea, ad esempio.
Una volta localizzato il convoglio nemico dovremo valutare al meglio la nostra strategia d' assalto scegliendo, ad esempio, il miglior posizionamento del nostro U-boot per far si che gli effetti del nostro attacco siano incisivi al fine dei singoli obiettivi della missione intrapresa al momento, affondando una corazzata o un incrociatore oppure abbattendo gli aerei di supporto nemico, e riducendo il rischio di essere esposti ad un eventuale risposta avversaria. Da sottolineare come l' elemento "strategia e tattica" in questo simulatore è sempre elevato per meglio immergere (è proprio il caso di dirlo!) il giocatore nella reale atmosfera dell' epoca. Non si ha, infatti, di fronte un simulatore-arcade dove una volta avvistato il convoglio nemico basterà prendere la mira e fare fuoco, ma un prodotto in cui, anche al livello più basso di realismo quindi più vicino alla componente arcade che simulativa -, si dovrà sempre ponderare al meglio ogni ordine impartito, come se giocassimo una classica e bellissima partita a scacchi.
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Determinante sarà anche decidere in quali ore si dovrà sferrare il nostro attacco. Momenti diversi prevedono strategie diverse. Ad esempio, durante le ore diurne avremo più campo visivo ma la possibilità di essere rilevati dalle incursioni aeree nemiche è maggiore, mentre di notte si dovrà far affidamento quasi esclusivamente alla strumentazione di bordo (che nelle prime missioni risulterà spesso molto "approssimativa" a causa delle limitazioni del modello del nostro U-Boot). Un attacco ben studiato, inoltre, è composto anche da attesa e previsione delle mosse nemiche, eludere lo scandaglio dei radar nemici immergendosi nelle profondità dell' Atlantico magari in modalità silenziosa e tentare un secondo attacco anche molte "ore" dopo al primo può anch' esso risultare fondamentale al positivo esito della missione. Insomma ogni decisione tattica presa influenzerà l' avanzata della nostra carriera e basterà un minimo errore ed il nostro U-boot potrà essere facilmente localizzato ed abbattuto.
Ovviamente l'obiettivo primario sarà sempre quello di affondare le navi nemiche ma potrà anche capitare di rientrare alla base senza neanche aver distrutto nessuna corazzata di un convoglio. Una volta le attraccati nel porto di origine sarà nostra cura valutare i danni subiti con la conseguente riparazione (possono capitare infiltrazioni di acqua dovute ad esplosioni di bombe di profondità anti-sommergibile avvenute nei paraggi) o miglioria di alcuni dispositivi con l' aggiunta, ad esempio, di nuove armi.
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Tra le modalità di gioco offerte da SH3, sicuramente la più interessante ed intrigante è la modalità carriera, (le altre proposte sono l' editor di missioni, le campagne singole, il multiplayer ed il tutorial citato poco fa) , che ci farà rivivere gli eventi storici bellici intercorsi tra il 1939 e il 1945 nello scacchiere dell' Atlantico. La vera peculiarità di questa modalità non è però la rivisitazione storica del conflitto, peraltro impeccabilmente realizzata, ma lo svolgimento dinamico della stessa, grazie al quale il corso delle missioni verrà deciso esclusivamente dai nostri interventi tattico/strategici che prenderemo durante l' arco della battaglia. Le campagne belliche che andremo ad affrontare (anche se re-inizieremo la partita da capo), quindi, non saranno mai uguali l'una all'altra, favorendo di conseguenza la rigiocabilità del titolo. Nel momento in cui abbandoneremo il porto di origine ci ritroveremo subito nella postazione di comando da cui potremo impartire gli ordini ai vari ufficiali che costituiscono il nostro equipaggio: si va dal tipo di navigazione che decideremo di sostenere durante la nostra "ricerca" della flotta nemica (velocità di crociera, profondità, scandaglio radar etc. ) fino al tipo di strategia che si adotterà per eludere gli attacchi dell' armata anglo-americana, passando per la modalità di attacco, che potrà essere in immersione con il classico lancio dei siluri o in superficie facendo fuoco con la contraerea, ad esempio.
Una volta localizzato il convoglio nemico dovremo valutare al meglio la nostra strategia d' assalto scegliendo, ad esempio, il miglior posizionamento del nostro U-boot per far si che gli effetti del nostro attacco siano incisivi al fine dei singoli obiettivi della missione intrapresa al momento, affondando una corazzata o un incrociatore oppure abbattendo gli aerei di supporto nemico, e riducendo il rischio di essere esposti ad un eventuale risposta avversaria. Da sottolineare come l' elemento "strategia e tattica" in questo simulatore è sempre elevato per meglio immergere (è proprio il caso di dirlo!) il giocatore nella reale atmosfera dell' epoca. Non si ha, infatti, di fronte un simulatore-arcade dove una volta avvistato il convoglio nemico basterà prendere la mira e fare fuoco, ma un prodotto in cui, anche al livello più basso di realismo quindi più vicino alla componente arcade che simulativa -, si dovrà sempre ponderare al meglio ogni ordine impartito, come se giocassimo una classica e bellissima partita a scacchi.
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Determinante sarà anche decidere in quali ore si dovrà sferrare il nostro attacco. Momenti diversi prevedono strategie diverse. Ad esempio, durante le ore diurne avremo più campo visivo ma la possibilità di essere rilevati dalle incursioni aeree nemiche è maggiore, mentre di notte si dovrà far affidamento quasi esclusivamente alla strumentazione di bordo (che nelle prime missioni risulterà spesso molto "approssimativa" a causa delle limitazioni del modello del nostro U-Boot). Un attacco ben studiato, inoltre, è composto anche da attesa e previsione delle mosse nemiche, eludere lo scandaglio dei radar nemici immergendosi nelle profondità dell' Atlantico magari in modalità silenziosa e tentare un secondo attacco anche molte "ore" dopo al primo può anch' esso risultare fondamentale al positivo esito della missione. Insomma ogni decisione tattica presa influenzerà l' avanzata della nostra carriera e basterà un minimo errore ed il nostro U-boot potrà essere facilmente localizzato ed abbattuto.
Ovviamente l'obiettivo primario sarà sempre quello di affondare le navi nemiche ma potrà anche capitare di rientrare alla base senza neanche aver distrutto nessuna corazzata di un convoglio. Una volta le attraccati nel porto di origine sarà nostra cura valutare i danni subiti con la conseguente riparazione (possono capitare infiltrazioni di acqua dovute ad esplosioni di bombe di profondità anti-sommergibile avvenute nei paraggi) o miglioria di alcuni dispositivi con l' aggiunta, ad esempio, di nuove armi.
Silent Hunter III
8.5
Voto
Redazione
Silent Hunter III
Temuto dalle forze alleate e comandato con abilità e strategia dai capitani tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale, il sottomarino diventò una delle armi più letali naziste durante tutto l' arco del conflitto. La Ubisoft decide di trasportare in formato videoludico la drammatica realtà dell' epoca con una simulazione curata nei minimi particolari. Effetti grafici di incredibile spessore un gameplay di primo livello ed una longevità particolarmente alta, ne esce fuori un prodotto incredibilmente accattivante che incollerà per molte ore al monitor appassionati e non. Non può mancare alla nostra collezione