Silpheed: The Lost Planet
di
Redazione Gamesurf
DAL 1993 AD OGGI
Chiaramente, non ci si può aspettare che questo nuovo Silpheed riesca oggi, nel 2001, ad avere lo stesso impatto del suo illustre predecessore. Però, in effetti, é lecito attendersi per lo meno una realizzazione grafica all'altezza dei buoni giochi per PlayStation 2. Niente da fare: i semplici modelli poligonali, le texture di media qualità e gli sporadici rallentamenti dell'azione di gioco non rendono giustizia all'hardware di PlayStation 2. Come se non bastasse, il tipo di grafica utilizzato, sebbene non sgradevole da vedere in movimento, rende spesso problematica l'individuazione dei proiettili nemici su schermo a causa di scelte cromatiche discutibili (sferette di luce violacea su superfici metalliche, per esempio). Infine, i problemi tipici dei giochi di prima generazione per PlayStation 2 si fanno sentire davvero tutti in Silpheed, e anche pesantemente: un mix di scalettature e flickering dello schermo che rende l'immagine poco definita e ancor meno stabile. Infine, la mancanza di aspetti grafici "da 128 bit" si fa sentire abbastanza, rendendo Silpheed un titolo tecnicamente obsoleto. Il sonoro del gioco presenta una serie di musiche poco convincenti, che non riescono a imprimersi troppo nella mentre del giocatore e che sono continuamente coperte dalle voci fuori campo che commentano molti degli eventi che appaiono su video, creando una certa atmosfera, ma irritando rapidamente il gusto sonoro del giocatore
I veri difetti di Silpheed: The Lost Planet riguardano dunque praticamente ogni aspetto del gioco: grafica poco spettacolare, sonoro mediocre, giocabilità limitata (ma comunque apprezzabile) e soprattutto longevità molto, molto bassa, senza particolari spinte alla ri-giocabilità. La mancanza di una modalità per due giocatori é la ciliegina sulla torta. Insomma, sono lontani i fasti di giochi come RayStorm o Einhander, senza scomodare nemmeno il favoloso Radiant Silvergun dal suo trono del regno degli sparatutto.
Chiaramente, non ci si può aspettare che questo nuovo Silpheed riesca oggi, nel 2001, ad avere lo stesso impatto del suo illustre predecessore. Però, in effetti, é lecito attendersi per lo meno una realizzazione grafica all'altezza dei buoni giochi per PlayStation 2. Niente da fare: i semplici modelli poligonali, le texture di media qualità e gli sporadici rallentamenti dell'azione di gioco non rendono giustizia all'hardware di PlayStation 2. Come se non bastasse, il tipo di grafica utilizzato, sebbene non sgradevole da vedere in movimento, rende spesso problematica l'individuazione dei proiettili nemici su schermo a causa di scelte cromatiche discutibili (sferette di luce violacea su superfici metalliche, per esempio). Infine, i problemi tipici dei giochi di prima generazione per PlayStation 2 si fanno sentire davvero tutti in Silpheed, e anche pesantemente: un mix di scalettature e flickering dello schermo che rende l'immagine poco definita e ancor meno stabile. Infine, la mancanza di aspetti grafici "da 128 bit" si fa sentire abbastanza, rendendo Silpheed un titolo tecnicamente obsoleto. Il sonoro del gioco presenta una serie di musiche poco convincenti, che non riescono a imprimersi troppo nella mentre del giocatore e che sono continuamente coperte dalle voci fuori campo che commentano molti degli eventi che appaiono su video, creando una certa atmosfera, ma irritando rapidamente il gusto sonoro del giocatore
I veri difetti di Silpheed: The Lost Planet riguardano dunque praticamente ogni aspetto del gioco: grafica poco spettacolare, sonoro mediocre, giocabilità limitata (ma comunque apprezzabile) e soprattutto longevità molto, molto bassa, senza particolari spinte alla ri-giocabilità. La mancanza di una modalità per due giocatori é la ciliegina sulla torta. Insomma, sono lontani i fasti di giochi come RayStorm o Einhander, senza scomodare nemmeno il favoloso Radiant Silvergun dal suo trono del regno degli sparatutto.
Silpheed: The Lost Planet
Silpheed: The Lost Planet
Non sempre innovazione e qualità vanno di pari passo: aggiornare Silpheed agli standard odierni è risultata un'operazione di scarso successo, condannata in larga parte da infelici scelte dei programmatori. Poca varietà, poca difficoltà e ancor meno longevità rovinano in larga parte uno sparatutto che con un po' di cura aggiuntiva poteva diventare un nuovo hit e che invece deve "accontentarsi" di entrare nella lista dei giochi mediocri disponibili per PlayStation 2. I fan sfegatati di questo storico genere di videogame affamati di nuovi titoli possono pensare di dargli una possibilità, ma tutti gli altri farebbero bene a provarlo a fondo prima di considerarne un eventuale acquisto. Peccato.