Silver
di
UNA FESTA PER GLI OCCHI
Per lo sviluppo di Silver la Infogrames si é avvalsa di un team di artisti specializzati in tutti i campi chiave. In particolare la grafica precalcolata dei fondali é la più dettagliata che si sia mai vista su una console. Il rendering sfrutta a fondo la palette del Dreamcast e ci restituisce costruzioni, oggetti e statue dalle sfumature molto ricche e graduali, che accentuano la sensazione di volume e il realismo della scena. La luce é realistica e suggestiva, le tenui sfumature notturne accentuano la sensazione di silenzio e solitudine mentre nei dungeon alle tenebre profonde del sottosuolo si contrappongono i bagliori infernali di fiaccole e bivacchi. I villaggi di Jarrah si offrono al giocatore con paesaggi bucolici, i palazzi, le navi, i pozzi, dato che la risoluzione é di 640 per 480 (ben sfruttati) punti sono distinguibili in ogni trave, legaccio, pomello e trama. Il mondo di Silver é molto ben definito. Un mondo dove a volte é difficile uscire: all'interno di un quadro, infatti, le vie di fuga non sono evidenti come in Final Fantasy VII, delle varie gallerie, porte ed archi solo alcuni sono praticabili mentre altri fanno semplicemente parte dello scenario, e possono confondere
I personaggi tridimensionali non sono al livello dei fondali. Il numero di poligoni di cui sono composti é abbastanza basso, forse per compensare il numero elevato di individui che possono essere presenti contemporaneamente sullo schermo. A ogni modo, considerate le caratteristiche del Dreamcast, i personaggi potevano essere più definiti. Niente da dire, invece, sulle animazioni, che aiutate dal frame rate iperfluido sono molto realistiche e vengono eseguite senza il minimo ritardo. Il commento sonoro, pur non raggiungendo le vette della grafica si dipana attraverso una serie di motivi classici che legano bene con gli ambienti. Il testo sullo schermo é stato tradotto in molte lingue, tra cui l'italiano, ma il dialogo campionato (recitato discretamente) é unicamente disponibile in francese, un po' noioso, se non gradite l'accento
Per lo sviluppo di Silver la Infogrames si é avvalsa di un team di artisti specializzati in tutti i campi chiave. In particolare la grafica precalcolata dei fondali é la più dettagliata che si sia mai vista su una console. Il rendering sfrutta a fondo la palette del Dreamcast e ci restituisce costruzioni, oggetti e statue dalle sfumature molto ricche e graduali, che accentuano la sensazione di volume e il realismo della scena. La luce é realistica e suggestiva, le tenui sfumature notturne accentuano la sensazione di silenzio e solitudine mentre nei dungeon alle tenebre profonde del sottosuolo si contrappongono i bagliori infernali di fiaccole e bivacchi. I villaggi di Jarrah si offrono al giocatore con paesaggi bucolici, i palazzi, le navi, i pozzi, dato che la risoluzione é di 640 per 480 (ben sfruttati) punti sono distinguibili in ogni trave, legaccio, pomello e trama. Il mondo di Silver é molto ben definito. Un mondo dove a volte é difficile uscire: all'interno di un quadro, infatti, le vie di fuga non sono evidenti come in Final Fantasy VII, delle varie gallerie, porte ed archi solo alcuni sono praticabili mentre altri fanno semplicemente parte dello scenario, e possono confondere
I personaggi tridimensionali non sono al livello dei fondali. Il numero di poligoni di cui sono composti é abbastanza basso, forse per compensare il numero elevato di individui che possono essere presenti contemporaneamente sullo schermo. A ogni modo, considerate le caratteristiche del Dreamcast, i personaggi potevano essere più definiti. Niente da dire, invece, sulle animazioni, che aiutate dal frame rate iperfluido sono molto realistiche e vengono eseguite senza il minimo ritardo. Il commento sonoro, pur non raggiungendo le vette della grafica si dipana attraverso una serie di motivi classici che legano bene con gli ambienti. Il testo sullo schermo é stato tradotto in molte lingue, tra cui l'italiano, ma il dialogo campionato (recitato discretamente) é unicamente disponibile in francese, un po' noioso, se non gradite l'accento