Silverfall

di Alessandro Cossu
CASCATA D'ARGENTO
I giochi di ruolo d'azione comunemente definiti Hack'n'Slash stanno riscoprendo una inusitata vena di possibilità; partendo dallo storico e indimenticabile Diablo, e finendo col campione di incassi e divertimento Sacred, i titoli che ci hanno permesso di impersonare Elfi, Troll, Guerrieri, Gladiatori e compagni fantasy sulla nostra macchina da gioco favorita, non si contano più. A tutto questo ben di Drago, oggi, si va ad aggiungere il nuovo titolo dei signori francesi della Monte Cristo, SilverFall, che promette una cascata d'argento, fatta di gocce di divertimento e spruzzi di piccole meraviglie tecnologiche. Ma, come da consolidata tradizione, andiamo a scoprire insieme cosa si cela dietro la fitta trama di Silverfall. Gli abitanti del reame incantato di Nelwe sono, da sempre, padroni della Magia, almeno per chi di essi nasce con questo dono; Elementalisti, Maghi Guerrieri e Negromanti, imparano fin dalla più tenera età come estrapolare l'energia cosmica delle stelle, in modo da formare e plasmare il mondo secondo la loro volontà, una volontà guidata tanto dalla Luce quanto dall'Ombra, in un perfetto ed immortale equilibrio. I poteri magici dei Nelwelani (!?) sono divisi fra quattro Dragoni : Elugh, il Signore degli Abissi, padrone delle Sirene. Frakkir, padrone del Fuoco e signore del palazzo di Vulcano. Aefis, il Re dei Cieli nonché governante delle "sylphs" e ultimo ma non ultimo, Toghon, capo dei Titani e padrone delle viscere della terra. Dall'unione dei loro poteri, nasceranno le principali quattro razze di Nelwe : gli Umani, malleabili come argilla, figli di Toghon. Gli Elfi, sacri ad Aefis e detentori del potere della Natura. I gobelin, discendenti di Frakkir, profondi conoscitori della lavorazione del fuoco...e infine, i Trolls, che devono la loro nascita a Elugh.

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Tutte le razze hanno lottato, combattuto e lavorato per plasmare il mondo secondo le proprie esigenze, senza dimenticare mai chi erano e da dove venivano; per dimostrare la loro gratitudine ai dragoni, le genti di Nelwe non mancavano mai di costruire templi e luoghi di culto per i loro creatori, in ogni parte del territorio.
Ma, con l'andare del tempo, le cose iniziarono a mutare; i templi non venivano più costruiti, e il culto dei dragoni era più una reminiscenza che un credo spinto dalla fede. Solo due templi rimasero in piedi : quello Elementale di Silverfall, capitale del regno di Egreid, e quello Magico nella città della Forgia, sull'isola del Vulcano.
La popolazione di ogni razza cominciò a bramare la tecnologia : dalle prime semplici scoperte, si passò rapidamente a nuove ed impressionanti evoluzioni, che portarono ben presto a delle spaccature interne. Nell'anno 585 della Seconda Era del Magma, un gobelin, tale Oplimous, scoprì le mille applicazioni del vapore nella lavorazione dei metalli e affini. Era l'inizio dell'era industriale, che ben presto sconvolse gli equilibri che fino a quel momento avevano dominato le vite degli abitanti di Nelwe. Si formarono due fazioni : quelli che ritenevano il processo tecnologico un demone da ostacolare ad ogni costo, e quelli che vedevano nell'industria un modo eccellente per crescere in prosperità, ricchezza e potere. Nell'anno 658 della stessa era, un movimento terrorista, guidato da un elfo chiamato Falael, iniziò a sterminare tutti i magnati dell'industria; inoltre, questi creò un regno a se stante (la "Savage League"), dove solo la Natura poteva dettare i suoi criteri di vita. La guerra civile era alle porte...la battaglia per la conquista del diritto a portare avanti la tecnologia o la salvaguardia dell'ambiente passa a noi : dopo aver scelto una razza fra le quattro disponibili ed il sesso del nostro alter ego (in Silverfall, la scelta del sesso sarà molto importante ai fini del gameplay), saremo chiamati a far vincere una o l'altra fazione...e ristabilire l'equilibrio nelle terre libere di Nelwe.


Dopo cotanta premessa, ecco il momento di parlare dell'aspetto meramente tecnico del gioco sotto esame, patrocinato da Atari. La scelta di una o dell'altra fazione (leggi : Scienza o Natura, ndAleNet), influenzerà pesantemente lo scorrere del gioco; scegliendo la Natura, ad esempio, potremo contare sull'aiuto degli Uomini-Bestia, mentre selezionando la Scienza, i Gobelin si riveleranno degli ottimi alleati. Anche il parco armi, incantesimi ed armature varierà profondamente in base alle nostre scelte obiettive; in base al nostro comportamento e alle nostre scelte, troveremo mercanti più o meno disponibili i quali, cosa molto importante, NON venderanno tutti gli stessi oggetti! e svilupperemo diverse abilità particolari, come nei più classici dictat dei giochi di ruolo. Saremo cioè padroni di sviluppare maggiormente le abilità magiche, o quelle elementali, oppure le arti di combattimento corpo a corpo...o,meglio ancora, trovare un giusto equilibrio fra le parti.
Inoltre, non saremo soli, durante la nostra avventura, ma potremo contare su un piccolo party composto da due personaggi, che saranno molto suscettibili al nostro comportamento; maggiori vittorie, maggiore fedeltà da parte loro, che potrà spingersi anche fino all'estremo sacrificio. Ma se terremo per noi le nostre ricchezze, non soddisferemo alcune delle richieste dei nostri alleati (sviluppate sotto forma di sottoquest) e altri comportamenti non allineati, allora li vedremo essere piuttosto restii in combattimento, poco propensi alla lotta e quant'altro. Un buon modo, per far sembrare che non stiamo giocando con dei pupazzoni inerti, ma con delle entità "vive". Indubbiamente, l'aiuto dei nostri amici ci sarà estremamente utile, vista la mole di "mostri e mostruosità" che dovremo affrontare. Elfi scuri, aracnidi, bestie di vario genere e natura...sono solo alcuni dei famigli contro i quali ci troveremo a combattere giocando a Silverfall.

Sul fronte strettamente grafico, ci troviamo di fronte ad un buon titolo; i personaggi sono animati da un più che decente sistema di ragdoll, e gli effetti particellari e di rifrazione sono di alto livello,almeno in paragone ad altri giochi dello stesso filone. Le ambientazioni sono di ampio respiro (deserti, boschi, vulcani, città di varie dimensioni e chi più ne ha più ne metta), con un buon conteggio poligonale. e un frame rate accettabilissimo; buono anche il sonoro, sia per quanto concerne gli effetti audio, tanto per la colonna sonora, un po' invasiva, ma coinvolgente. La longevità in single player è garantita da almeno 25 ore di gioco, considerano anche le sottoquest, mentre in multigiocatore sarà possibile affrontare il titolo in modalità cooperativa, in LAN o sulla grande rete.
Certo, il titolo Monte Cristo, non porta con se nessuna vera innovazione, ma il lavoro svolto è degno di nota; il gioco è consigliato a tutti coloro che amano gli RPG, mentre, data l'intrinseca difficoltà, forse non è consigliabile ai neofiti del genere.