Ski Racing
di
Francesco Romagnoli
La stagione sciistica ha raggiunto il suo apice con i mondiali a Bormio. Nel caso in cui voi siate degli appassionati di sci alpino e non possiate per varie ragioni permettervi una scampagnata tra le bianche e candide piste, se volete emulare le gesta di Hermann Maier e compagnia bella, non vi resta che comprarvi il nuovo Ski Racing 2005. Un titolo per veri appassionati dello sci, che non resistono alla tentazione di scivolare tra dossi e paletti anche in ambito videoludico. Si astengano i cultori del trickeraggio feroce, gli adoratori dell'half-pipe e tutti gli snowboarders estremisti. Qui di snowboard non c'è nemmeno l'ombra.
Tomba la bomba.
Possiamo riassumere l'intera essenza di questo gioco in un paragone. Ski racing 2005 sta alle simulazioni di sci come Richard Burns sta ai simulatori di rally. Per chi non conoscesse Richard Burns va detto che si tratta del rappresentante più simulativo della relativa disciplina nel panorama console. Così Ski Racing 2005 si presenta prettamente come un gioco basato su di un certo realismo con pochissime concessioni alla struttura arcade. La spettacolarità non è certo rappresentata tramite scenari dalla luminescente fantasia o da mirabolanti e disumane manovre in netto contrasto con le leggi della fisica (ogni riferimento a SSX è puramente casuale). Al contrario il gioco presenta una semplicità, per quanto sobria, molto attinente a quelli che sono i dettami della disciplina sciistica. Se usiamo la lente di ingrandimento, scopriamo che tutte le piste e le relative gare mondiali sono qui riprodotte con un discreto rigore. Certo, la controparte reale è tutta un'altra cosa e gli appassionati che hanno avuto la possibilità di percorrere nella realtà queste piste dovranno sforzarsi un po' per riconoscere quei luoghi da loro solcati con gli sci ai piedi.
Anche la maggior parte degli sciatori più famosi sono presenti, anche se con nomi leggermente storpiati; evidentemente hanno preferito utilizzare il budget a disposizione puntando sul supporto evidenziato di un singolo (...e che singolo, Hermann Maier!) piuttosto che su di una generalizzata licenza mondiale. Scelta discutibile, ma con un certo senso commerciale. Principalmente l'intero gioco si basa sulla modalità campionato, ovvero la partecipazione ad ogni singolo evento in cui si guadagnano i relativi punti mondiali. All'inizio si ha la possibilità di personalizzare un poco il proprio alter ego virtuale, ma le scelte a disposizione non sono poi tante (una manciata di paia di sci, tutine, occhiali...) e si rimane in seguito delusi nello scoprire che nell'avanzamento del gioco non verrà sbloccata nessuna nuova feature di questo tipo, ma del resto lo avevamo preannunciato: le concessioni arcade in questo gioco sono davvero poche. Quella senz'altro più evidente, e che sotto certi aspetti snatura un po' l'anima simulativa del gioco pur andando in parte a giovare sotto l'aspetto della giocabilità, è la possibilità di scendere più volte sulle stesse piste guadagnando punti abilità in base alla prestazione raggiunta. Ottenuto invece un determinato numero di punti mondiali si sbloccherà il set successivo di piste e competizioni. In pratica all'inizio, partendo con zero punti-abilità, vi sarà quasi impossibile vincere una gara, o anche solo raggiungere un buon piazzamento. Poi, guadagnando qualche punto qui e qualche punto là, potrete ambire sempre con maggior facilità al podio.
Questa è senz'altro una scelta che giova all'immediatezza e al gameplay, sicuramente utilizzata per evitare la frustrazione implicita di perdere un mondiale per nulla.
In pista infatti le cose sono tutt'altro che semplici. Prendere la mano con il sistema di controllo e riuscire a raggiungere prestazioni degne di nota richiede concentrazione ed impegno, oltre che la dovuta esperienza. Nonostante questi attributi, le inforcate con relative cadute (talvolta eccessivamente spettacolari) saranno frequentissime anche una volta che si sarà raggiunto un discreto livello di abilità; questo è dovuto ai rischi che è necessario prendersi per cercare di effettuare dei tempi decenti. Da qui il paragone con Richard Burns: pensare di arrivare primi al mondiale, sperando di agguantare podi e medaglie con un solo tentativo per gara, sarebbe stato un qualcosa che va ben oltre il termine frustrante. Purtroppo questo va a discapito dei puristi e del ricreare, ad esempio, l'emozione di rischiare il tutto per tutto in una gara, consci che potrebbe significare il tornare a casa senza aver raggranellato nemmeno un misero punticino mondiale.
Alla fine dei conti però gli amanti di questa disciplina non potranno fare a meno di apprezzare gli sforzi che son stati fatti per conciliare simulazione e divertimento in pista, consci di quanto possa essere difficile ricreare virtualmente le emozioni di uno sport come lo sci alpino. Slalom, slalom gigante, Super-G e discesa libera sono riportati con le dovute differenze, sia di stile che di approccio, e sapersi districare con prestazioni al top in ogni disciplina dà le sue soddisfazioni. Altrettanto esaltante è l'implementazione dell'editor di piste, davvero ammirevole per l'unione di una certa poliedricità ad una semplicità d'uso che eviterà di spazientire chi voglia cimentarsi in sfide sempre nuove. Una caratteristica che dona una longevità davvero notevole al gioco.
Quello per cui il gioco invece deve fare maggior ammenda è il comparto tecnico. Passi il sonoro, che al di fuori di vento e slaminamenti su neve, non deve presentare molto altro per non snaturare il feeling di trovarsi su di una pista innevata (le musiche nei menù sono davvero di poco conto), ma anche dal punto di vista grafico non si son certo fatti chissà quali sforzi. Di sicuro non si rimane impressionati e la grafica nel suo complesso non riesce a soddisfare in pieno le aspettative che gli standard attuali impongono. Per non parlare del deprecabile lavoro che è stato fatto in sede di traduzione: a mala pena passabile in video, ma completamente sballato nelle indicazioni contenute sul libretto. Questo pressappochismo riguardante la confezione e gli aspetti tecnici di questo gioco indispettisce sicuramente e basterà senz'altro a tener lontani coloro che non sono prettamente appassionati della disciplina e delle simulazioni in generale. Al contrario, gli appassionati dovranno accontentarsi delle doti simulative di questo titolo, dell'implementazione di tutti i tracciati ufficiali e dell'editor... che, vista la possibilità di scelta oggi sul mercato, non è di certo poco.
Tomba la bomba.
Possiamo riassumere l'intera essenza di questo gioco in un paragone. Ski racing 2005 sta alle simulazioni di sci come Richard Burns sta ai simulatori di rally. Per chi non conoscesse Richard Burns va detto che si tratta del rappresentante più simulativo della relativa disciplina nel panorama console. Così Ski Racing 2005 si presenta prettamente come un gioco basato su di un certo realismo con pochissime concessioni alla struttura arcade. La spettacolarità non è certo rappresentata tramite scenari dalla luminescente fantasia o da mirabolanti e disumane manovre in netto contrasto con le leggi della fisica (ogni riferimento a SSX è puramente casuale). Al contrario il gioco presenta una semplicità, per quanto sobria, molto attinente a quelli che sono i dettami della disciplina sciistica. Se usiamo la lente di ingrandimento, scopriamo che tutte le piste e le relative gare mondiali sono qui riprodotte con un discreto rigore. Certo, la controparte reale è tutta un'altra cosa e gli appassionati che hanno avuto la possibilità di percorrere nella realtà queste piste dovranno sforzarsi un po' per riconoscere quei luoghi da loro solcati con gli sci ai piedi.
Anche la maggior parte degli sciatori più famosi sono presenti, anche se con nomi leggermente storpiati; evidentemente hanno preferito utilizzare il budget a disposizione puntando sul supporto evidenziato di un singolo (...e che singolo, Hermann Maier!) piuttosto che su di una generalizzata licenza mondiale. Scelta discutibile, ma con un certo senso commerciale. Principalmente l'intero gioco si basa sulla modalità campionato, ovvero la partecipazione ad ogni singolo evento in cui si guadagnano i relativi punti mondiali. All'inizio si ha la possibilità di personalizzare un poco il proprio alter ego virtuale, ma le scelte a disposizione non sono poi tante (una manciata di paia di sci, tutine, occhiali...) e si rimane in seguito delusi nello scoprire che nell'avanzamento del gioco non verrà sbloccata nessuna nuova feature di questo tipo, ma del resto lo avevamo preannunciato: le concessioni arcade in questo gioco sono davvero poche. Quella senz'altro più evidente, e che sotto certi aspetti snatura un po' l'anima simulativa del gioco pur andando in parte a giovare sotto l'aspetto della giocabilità, è la possibilità di scendere più volte sulle stesse piste guadagnando punti abilità in base alla prestazione raggiunta. Ottenuto invece un determinato numero di punti mondiali si sbloccherà il set successivo di piste e competizioni. In pratica all'inizio, partendo con zero punti-abilità, vi sarà quasi impossibile vincere una gara, o anche solo raggiungere un buon piazzamento. Poi, guadagnando qualche punto qui e qualche punto là, potrete ambire sempre con maggior facilità al podio.
Questa è senz'altro una scelta che giova all'immediatezza e al gameplay, sicuramente utilizzata per evitare la frustrazione implicita di perdere un mondiale per nulla.
In pista infatti le cose sono tutt'altro che semplici. Prendere la mano con il sistema di controllo e riuscire a raggiungere prestazioni degne di nota richiede concentrazione ed impegno, oltre che la dovuta esperienza. Nonostante questi attributi, le inforcate con relative cadute (talvolta eccessivamente spettacolari) saranno frequentissime anche una volta che si sarà raggiunto un discreto livello di abilità; questo è dovuto ai rischi che è necessario prendersi per cercare di effettuare dei tempi decenti. Da qui il paragone con Richard Burns: pensare di arrivare primi al mondiale, sperando di agguantare podi e medaglie con un solo tentativo per gara, sarebbe stato un qualcosa che va ben oltre il termine frustrante. Purtroppo questo va a discapito dei puristi e del ricreare, ad esempio, l'emozione di rischiare il tutto per tutto in una gara, consci che potrebbe significare il tornare a casa senza aver raggranellato nemmeno un misero punticino mondiale.
Alla fine dei conti però gli amanti di questa disciplina non potranno fare a meno di apprezzare gli sforzi che son stati fatti per conciliare simulazione e divertimento in pista, consci di quanto possa essere difficile ricreare virtualmente le emozioni di uno sport come lo sci alpino. Slalom, slalom gigante, Super-G e discesa libera sono riportati con le dovute differenze, sia di stile che di approccio, e sapersi districare con prestazioni al top in ogni disciplina dà le sue soddisfazioni. Altrettanto esaltante è l'implementazione dell'editor di piste, davvero ammirevole per l'unione di una certa poliedricità ad una semplicità d'uso che eviterà di spazientire chi voglia cimentarsi in sfide sempre nuove. Una caratteristica che dona una longevità davvero notevole al gioco.
Quello per cui il gioco invece deve fare maggior ammenda è il comparto tecnico. Passi il sonoro, che al di fuori di vento e slaminamenti su neve, non deve presentare molto altro per non snaturare il feeling di trovarsi su di una pista innevata (le musiche nei menù sono davvero di poco conto), ma anche dal punto di vista grafico non si son certo fatti chissà quali sforzi. Di sicuro non si rimane impressionati e la grafica nel suo complesso non riesce a soddisfare in pieno le aspettative che gli standard attuali impongono. Per non parlare del deprecabile lavoro che è stato fatto in sede di traduzione: a mala pena passabile in video, ma completamente sballato nelle indicazioni contenute sul libretto. Questo pressappochismo riguardante la confezione e gli aspetti tecnici di questo gioco indispettisce sicuramente e basterà senz'altro a tener lontani coloro che non sono prettamente appassionati della disciplina e delle simulazioni in generale. Al contrario, gli appassionati dovranno accontentarsi delle doti simulative di questo titolo, dell'implementazione di tutti i tracciati ufficiali e dell'editor... che, vista la possibilità di scelta oggi sul mercato, non è di certo poco.
Ski Racing
7
Voto
Redazione
Ski Racing
Questo Ski Racing 2005 si rivolge ad una schiera di videogiocatori ben precisi: gli amanti di questa disciplina sportiva e della sua implementazione più simulativa. Costoro sapranno godersi questo titolo e tutte le sue potenzialità, a discapito dei difetti e delle mancanze in quanto al comparto grafico e alla spettacolarità in generale. Al contrario, chi ha apprezzato la serie SSX farà meglio a provarlo prima di acquistarlo: potrebbe rimanere deluso, non solo dalla mediocre realizzazione tecnica ma anche da un approccio tutt'altro che immediato e dalle caratteristiche riguardanti la giocabilità, che con i titoli arcade han poco a che fare, soprattutto quando ci si districa tra un paletto e l'altro.