Skies of Arcadia

di Redazione Gamesurf
Questi si dividono in Blue Rogues e Black Pirates che differiscono in obiettivi e modo di agire. I primi infatti assaltano solo convogli militari di Valua, mentre i secondi semplicemente attaccano ogni nave con la quale vengono in contatto, specialmente quelle civili. La storia inizia con la nave capitanata dall'ammiraglio Alfonso (non é certo l'ultimo nome strano che vedrete nel gioco) di Valua impegnato a dare la caccia a uno strano mezzo guidato dalla misteriosa Fina, una delle ultime discendenti della civiltà della Luna d'Argento. Proprio quando la massiccia nave da guerra sembra aver completato con successo la missione, si ritrova sotto l'attacco di una nave dei Blue Rogues

Qui facciamo la conoscenza con il protagonista Vyse (il figlio del capitano della nave pirata) e della sua amica Aika che si piazzano direttamente in prima linea nell'abbordaggio dell'incrociatore di Valua arrivando a fronteggiare direttamente il pavido ammiraglio Alfonso. La sortita porterà alla liberazione di Fina e all'inizio di una complessa avventura volta sventare le macchinazioni dell'impero che ha intenzione di impadronirsi delle potenti armi delle civiltà antiche ovvero i colossali Gigas..
Lo sviluppo della trama di Skies of Arcadia assomiglia a livello di costruzione al mai abbastanza lodato Final Fantasy VI per SNES, partendo da uno spunto apparentemente poco originale, ma giocando tutto su una serie di personaggi ottimamente caratterizzati e con un solido background alle spalle. I dialoghi sono perfettamente adeguati dalla prima all'ultima parola allo spirito dei protagonisti, senza contare il cast di villain particolarmente nutrito tra cui figurano personaggi buffi come il già citato Alfonso e altri carismatici come Galcian e Ramirez. Nel complesso ognuno ha i suoi momenti di approfondimento evitando la sensazione che qualcosa sia stato trascurato o inserito come riempitivo
Uno dei meriti della sceneggiatura é anche quello di aver catturato lo spirito avventuroso dell'esplorazione, una cosa già tentata da Grandia della Game Arts dove però questo aspetto era suggerito in maniera forzata mentre nel caso di Skies of Arcadia ne si ha una chiara intuizione anche senza sottolineature nei dialoghi