Sly 2: La Banda dei Ladri
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Le pregevolezze stilistiche che hanno mirabilmente decorato il prodotto Sucker Punch, vengono riproposte in questo secondo capitolo dalle grande ambizioni, sostanzialmente invariato dal punto di vista tecnico ma gradevolmente accresciuto da quello prettamente contenutistico. Se il primo capitolo era intriso di alcune sfaccettature, che abbracciavano la cultura platform ma al contempo sorridevano a quella stealth del famoso Sam Fischer, il secondo si rinnova elargendo al giocatore un patrimonio ludico decisamente maggiore, che non cade nel buco nero della linearità ma si dimostra ben più vario e articolato. Nessun libro dei ladri da riportare nella propria cassaforte, per l'occasione saremo di fronte a una faccenda ben più complicata in cui riecheggia il terribile nome di Clockwerk, e che ci vedrà impegnati in varie parti del pianeta a sventare che i suoi pezzi robotici vengano riassemblati. Nonché a dimostrare le nostre amabili qualità di ladro.
Erroneamente classificabile come bambinesco sulle prime, lo stile narrativo utilizzato gronda di stile quanto la giocabilità che rende Sly 2 un titolo promettente. L'interfaccia grafica, l'uso sistematico di vignette nell'esplicitare la trama, le gradevoli scenette di intermezzo con dialoghi esilaranti, non sono altro che il contorno di un piatto succulento e prelibato. Stiloso. La nuova ricetta, su ordinazione del cliente al tavolo, inserisce alcuni ingredienti inediti che la rendono più saporita: stavolta le cittadelle dove scorrazzare fungono da diversivo e in parte mascherano la linearità di fondo del precedente capitolo, i tre personaggi utilizzabili riescono nel compito di diversificare l'esperienza di gioco adattandosi a situazioni particolari secondo le peculiarità che li caratterizzano e le nuove abilità acquisibili regalano risvolti sempre nuovi nell'espletamento delle missioni.
L'esponenziale crescita dei livelli, accompagnata da un maggior numero di personaggi utilizzabili, rende l'andamento dell'avventura meno lineare e sicuramente più variegato. Niente più suddivisione in livelli, ma grandi location dove portare a termine missioni da affrontare con uno specifico personaggio, inquadrate in un vasto scenario dove scorrazzare liberamente. Di questo, più che l'estensione in sé, stupisce la conformazione architettonica (sempre pregevole lo stile utilizzato dai programmatori), la possibilità di esplorarlo sia dai piani alti che da quelli bassi e la distruttibilità di buona parte del fondale, al fine di recuperare preziose monete (da spendere nell'apposito negozio) o rigeneratori di energia vitale. La differenziazione dei personaggi è ravvisabile fin da principio nella loro capacità di districarsi in cittadelle colme di viuzze, palazzi, cavi sospesi o lampioni su cui arrampicarsi. Il procione Sly, quasi menefreghista nei confronti della forza di gravità, potrà sfruttare alcune sporgenze grazie a un'innata agilità, cosa che invece viene più difficile al grosso Murray, abile nella lotta, o alla tartaruga Bentley, mente del gruppo. Il vero tocco di classe è dato però dall'evolversi della trama, che di volta in volta ci vedrà di fronte a situazioni sempre nuove e interessanti, con alcune trovate geniali e coi classici boss da far fuori.
I Suker Punch lavorano bene nel realizzare un platform che non è un platform, un titolo che si esplica formalmente attraverso una serie di audacie ludiche e a cui sta stretta questa categorizzazione. Un'inflazionata categoria di giochi che negli ultimi tempi, con la contaminazione di tantissimi altri generi, fatica a proporsi nella sua forma più pura. Anche Sly 2 esce dalle righe e i connotati da gioco d'azione sono ravvisabili in più e più frangenti. Che sia un prodotto fuori dall'ordinario lo si intuisce anche solamente con un semplice sguardo al comparto grafico, invero non troppo dissimile al precedente capitolo ma altrettanto spettacolare per ambientazioni, animazioni e magistrale utilizzo della tecnica del cel shading, che gli dà quel tocco cartoonesco che lo rende irresistibile. Il sonoro fa altrettanto bene il suo lavoro, complice un ottimo doppiaggio completamente in italiano e dei dialoghi a volte davvero esilaranti, a volte un po' banali. La longevità garantisce una ventina di ore prima di arrivare ai titoli di coda: Sly 2 è un titolo godibile, che si lascia giocare senza troppi fronzoli e ore di sano divertimento, proponendosi come degno successore di quel primo capitolo che abbiamo giudicato in termini positivi.
Erroneamente classificabile come bambinesco sulle prime, lo stile narrativo utilizzato gronda di stile quanto la giocabilità che rende Sly 2 un titolo promettente. L'interfaccia grafica, l'uso sistematico di vignette nell'esplicitare la trama, le gradevoli scenette di intermezzo con dialoghi esilaranti, non sono altro che il contorno di un piatto succulento e prelibato. Stiloso. La nuova ricetta, su ordinazione del cliente al tavolo, inserisce alcuni ingredienti inediti che la rendono più saporita: stavolta le cittadelle dove scorrazzare fungono da diversivo e in parte mascherano la linearità di fondo del precedente capitolo, i tre personaggi utilizzabili riescono nel compito di diversificare l'esperienza di gioco adattandosi a situazioni particolari secondo le peculiarità che li caratterizzano e le nuove abilità acquisibili regalano risvolti sempre nuovi nell'espletamento delle missioni.
L'esponenziale crescita dei livelli, accompagnata da un maggior numero di personaggi utilizzabili, rende l'andamento dell'avventura meno lineare e sicuramente più variegato. Niente più suddivisione in livelli, ma grandi location dove portare a termine missioni da affrontare con uno specifico personaggio, inquadrate in un vasto scenario dove scorrazzare liberamente. Di questo, più che l'estensione in sé, stupisce la conformazione architettonica (sempre pregevole lo stile utilizzato dai programmatori), la possibilità di esplorarlo sia dai piani alti che da quelli bassi e la distruttibilità di buona parte del fondale, al fine di recuperare preziose monete (da spendere nell'apposito negozio) o rigeneratori di energia vitale. La differenziazione dei personaggi è ravvisabile fin da principio nella loro capacità di districarsi in cittadelle colme di viuzze, palazzi, cavi sospesi o lampioni su cui arrampicarsi. Il procione Sly, quasi menefreghista nei confronti della forza di gravità, potrà sfruttare alcune sporgenze grazie a un'innata agilità, cosa che invece viene più difficile al grosso Murray, abile nella lotta, o alla tartaruga Bentley, mente del gruppo. Il vero tocco di classe è dato però dall'evolversi della trama, che di volta in volta ci vedrà di fronte a situazioni sempre nuove e interessanti, con alcune trovate geniali e coi classici boss da far fuori.
I Suker Punch lavorano bene nel realizzare un platform che non è un platform, un titolo che si esplica formalmente attraverso una serie di audacie ludiche e a cui sta stretta questa categorizzazione. Un'inflazionata categoria di giochi che negli ultimi tempi, con la contaminazione di tantissimi altri generi, fatica a proporsi nella sua forma più pura. Anche Sly 2 esce dalle righe e i connotati da gioco d'azione sono ravvisabili in più e più frangenti. Che sia un prodotto fuori dall'ordinario lo si intuisce anche solamente con un semplice sguardo al comparto grafico, invero non troppo dissimile al precedente capitolo ma altrettanto spettacolare per ambientazioni, animazioni e magistrale utilizzo della tecnica del cel shading, che gli dà quel tocco cartoonesco che lo rende irresistibile. Il sonoro fa altrettanto bene il suo lavoro, complice un ottimo doppiaggio completamente in italiano e dei dialoghi a volte davvero esilaranti, a volte un po' banali. La longevità garantisce una ventina di ore prima di arrivare ai titoli di coda: Sly 2 è un titolo godibile, che si lascia giocare senza troppi fronzoli e ore di sano divertimento, proponendosi come degno successore di quel primo capitolo che abbiamo giudicato in termini positivi.