Sly Collection

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Sebbene con un po' di ritardo, l'originale trilogia del procione furfantello sbarca anche su PSVita. In effetti, sono passati un bel po' di anni da quando la rimasterizzazione dei primi tre capitoli é giunta su PS3. E noi tutti sappiamo anche la sua ragione d'esistere: un annuncio di un quarto episodio che sarebbe arrivato di lì a poco. Saremo sinceri, non ci aspettiamo che questa nuova manovra nasconda una buona novella dello stesso calibro, ma un po' ci speriamo.

Per chi ancora non lo conoscesse, il procione Sly Cooper é l'ultimo discendente di una nota famiglia di maestri ladri. Un gruppo malvagio e geloso dei loro successi, noto anche come il Quintetto Diabolico, decise di porre fine alla sequela di successi della dinastia, uccidendo l'ultimo Cooper ancora in vita e togliendo definitivamente dalla piazza i loro più grandi concorrenti. Eppure, suo figlio era riuscito a scampare in qualche modo al massacro. Finito in orfanotrofio, Sly conosce Bentley e Murray, quelli che un giorno sarebbero diventati rispettivamente la mente e il braccio della banda. Una volta cresciuto, Sly si sente finalmente pronto a vendicare suo padre e a recuperare il Thievius Racoonus, libro di insegnamenti tramandato di Cooper in Cooper, rubato quella stessa notte dal Quintetto Diabolico.

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Sly Raccoon é un platform classico, con vari livelli collegati tra loro da un mondo centrale ed una progressione piuttosto lineare. Risale effettivamente ad un'epoca in cui il platforming era ancora sinonimo di "Crash" o "Super Mario", senza contaminazioni esterne da altri generi. Si passerà quindi la maggior parte del tempo a saltare, evitare trappole e a sopravvivere durante la faticosa ricerca dell'uscita. A farla da padrone sono sicuramente i personaggi, assolutamente da non sottovalutare, ed una prevedibilità di fondo che - per alcuni - potrebbe benissimo essere un fattore positivo. Lo stile generale da cartone animato e il metodo di racconto é ancora fresco e riuscitissimo, con tavole bidimensionali che non sentono in alcun modo il peso degli anni e cattivoni di turno indubbiamente ricchi di carisma.

Sly 2: Band of Thieves é la naturale evoluzione di quanto visto nel capostipite. Apre al giocatore possibilità quasi infinite grazie a mondi molto più vasti e ad una spruzzata di free-roaming che ha saputo elevare la saga ad un livello totalmente nuovo. L'agilità innata di Sly, unito a città totalmente esplorabili e ad un sistema di missioni simile a quello di GTA, creano una commistione unica che ancora oggi viene emulata da tante grandi saghe, in primis Assassin's Creed e (ovviamente) InFamous. Messo in pericolo da una minaccia dal passato, Sly deve tornare ad imbracciare il fido bastone e - riunita la banda - a tornare in azione. Un maggior numero di dialoghi aiuta a mostrare in modo più incisivo i caratteri dei vari personaggi, delineandoli ad un livello che da una produzione simile raramente ci saremmo aspettati, e diversificando quanto basta l'esperienza per renderla più accattivante della precedente.

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Sly 3: Honor Among Thieves é invece la summa di tutta l'esperienza acquisita da Sucker Punch nel campo dei free-roaming e della narrazione. Prende tutti gli elementi dei predecessori e li eleva al quadrato, andando a creare un'avventura appassionante, sempre varia e sotto certi aspetti "più dark". Honor Among Thieves va a scavare nel passato del protagonista e della sua famiglia, andando a rivelare tutti gli altarini di una dinastia che - a conti fatti - non sempre si é comportata al meglio con il prossimo. Sly dovrà quindi fare i conti con una minacciosa ombra venuta dal suo passato, pronta a distruggerlo tanto fisicamente quanto psicologicamente, insidiando il seme del dubbio nella sua squadra e cercando di vincere facendo della zizzania e dell'intelligenza il suo principale cavallo di battaglia. Ovviamente, non mancheranno anche spettacolari scontri sul filo del rasoio con quelli che indubbiamente sono gli antagonisti più riusciti dell'intera saga. In Sly 3 non ci si annoia mai e, nonostante una durata leggermente inferiore a quella del predecessore, é con tutta certezza il capitolo più ispirato e divertente della trilogia.

La conversione - che poi é anche il punto focale della recensione - é venuta ottimamente. Dopo alcuni esperimenti poco riusciti, come la trasposizione portatile della trilogia di Jak&Daxter, o anche quella del recentissimo Ratchet, era anche ovvio avvicinarsi a questo porting della Sly Trilogy con un po' di terrore. Fortunatamente, ci si siamo ritrovati davanti ad un lavoro con i fiocchi, capace di emulare (e persino innalzare) l'opera originaria. Il simpatico procione dà quindi il meglio di sé anche su PSVita, anche grazie ad un sistema a missioni "mordi e fuggi" che ben si adatta alla console portatile. Ovviamente, se avete già comprato la Collection tempo addietro, troverete davvero poco di nuovo o stimolante.

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8.5

Voto

Redazione

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Prova superata per Sly anche su PSVita. La conversione é riuscita ottimamente e, nonostante il peso degli anni, la saga riesce ancora a farsi valere sia sul livello grafico che su quello del divertimento più puro. E poi, chissà, se Sony continua ad imboccarci il suo procione in tutte le salse possibili e immaginabili é anche perché potrebbe bollire qualcos'altro nel calderone. Del resto, sognare non fa mai male.

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