Smash Court Tennis 3
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Prendete due o quattro giocatori, due racchette, una rete e un numero imprecisato di palline: cosa ottenete? Chi ha detto "i mondiali di calcio" è rimasto fermo all'estate scorsa, perché ovviamente è di tennis che dobbiamo parlare, più precisamente del terzo titolo dedicato a questo sport dalla Namco, ora gemellata Bandai, e che vanta anche licenza d'uso dei nomi, dei volti, delle movenze e delle voci di alcuni campioni mondiali del calibro della Higins, della Sharapova o dell'italiano Andreas Sepi. Diamo per assunto che chiunque sia interessato a questo gioco, e pertanto sia qui a leggere la recensione, abbia confidenza con termini quali Smash, Volee o Set, e quindi passiamo senza indugio a trattare il gioco nel suo specifico.
Multiplayer a parte, in cui naturalmente potrete confrontarvi coi vostri amici tanto in singolo quanto in doppio, il gioco offre due modalità principali: l'Arcade e il Pro Tour, ovvero la carriera. Nella prima modalità vi limiterete a selezionare un tennista tra quelli disponibili (o eventualmente importandone uno dal Pro Tour) e cercherete di vincere una serie di incontri, che va dai tre ai cinque a seconda della difficoltà selezionata. L'Arcade è ideale ai bassi livelli per prendere la mano al gioco e agli alti livelli per fare una partita senza impegno di tanto in tanto una volta che vi sarete impratichiti, ma è nella lunga carriera del Pro Tour che il gioco dimostra tutta la sua appetibilità: verrete infatti chiamati a creare dal nulla il vostro alter-ego tennista, settando un gran numero di parametri meramente estetici (nome, nazionalità, altezza, peso, look) e scegliendo solo a grandi linee in quale tipo di gioco sarà più portato inizialmente. A questo punto inizierà la vostra scalata nella classifica mondiale a partire dal 250° posto: man mano che supererete incontri e vincerete tornei e trofei salirete in graduatoria, e contemporaneamente acquisirete esperienza da investire per migliorare le vostre statistiche (diritto, rovescio, gioco di gambe) o per acquisire nuove abilità speciali (volee in tuffo, diretto in corsa, battuta ad effetto, ...). Mediante allenamenti e sfide private potrete guadagnare ulteriori punti, e vincendo le apposite sfide otterrete dei partner per i tornei in doppio o doppio misto o contratti con gli sponsor per migliore equipaggiamento.
Ovviamente, tutti questi elementi costituiscono solo l'impalcatura del gioco vero e proprio, che naturalmente si svolge sul dannato rettangolo in erba, cemento o terra battuta. Oltre allo stick analogico per il movimento, avremo a disposizione i 4 tasti "figura" per quattro differenti tipi di colpo più un tasto laterale per lo "scatto": l'utilizzo di quest'ultimo, nonché di colpi potenti, tenderà a far calare l'indicatore di "resistenza" del giocatore, determinando a lungo andare un calo di prestazioni, come velocità e accuratezza. Per gestire l'impatto sulla palla, il gioco ha implementato un sistema che prevede di premere il tasto PRIMA che la pallina raggiunga il giocatore, e di rilasciarlo solo in quel momento: più tempo il tasto è stato premuto (con la soglia nel momento dell'impatto avversario, a patto che siate in buona posizione di ricezione) e più potente e precisa sarà la risposta. Insieme, questo sistema di impatto un po' delicato ed il succitato elemento della resistenza andranno a rendere il gioco molto tecnico, costringendovi ad alternare gioco aggressivo e potente a fasi di contenimento, e permettendovi di scegliere se giocare subito le vostre carte migliori contro un avversario ancora fresco o se attendere che questi si stanchi, correndo però il rischio di essere anche voi troppo esausti per metterle adeguatamente in atto.
Graficamente il gioco si presenta discretamente: i modelli dei tennisti sono realizzati con una buon numero di poligoni e le textures sono ben dettagliate, anche se a volte i visi sembrano un po' troppo "maschere", soprattutto quelli molto simili dei personaggi "creati" mentre i tennisti "ufficiali" rimangono un po' più plastici. Le animazioni sono buone e realistiche, salvo qualche occasionale "scivolata" a modello immobile o, peggio, degli imprevedibili "teletrasporti". Gli ambienti circostanti sono ricreati anch'essi discretamente, sebbene non si possa certo richiedere lo stesso dettaglio dei tennisti ed il pubblico sia irrimediabilmente bidimensionale. La colonna sonora è limitata ai menù, in quanto nel gioco vero e proprio si rispetta un realistico silenzio; le voci dei tennisti sono egregie, soprattutto quelle "ufficiali", mentre il suono delle palle contro le racchette ha un tono un po' legnoso, tipico di una registrazione fatta indoor (mentre tutti gli scenari sono all'aperto).
L'intero prodotto ha dunque una realizzazione tecnica discreta e gradevole, ma un po' migliorabile.
Il sistema di gioco non è decisamente immediato, ed anche per questo motivo ci viene proposto un tutorial lungo ed esplicativo che è vivamente consigliabile affrontare anche se si è già esperti di questo genere di titoli. Una volta impratichiti, la difficoltà andrà di pari passo con le vostre capacità, soprattutto in modalità Pro Tour dove ad ogni vostro effettivo miglioramento corrisponderanno nuove vittorie e premi che vi metteranno in condizioni di confrontarvi con avversari più tosti. Una cosa fastidiosa, a questo proposito, è il fatto che il vostro personaggio sembri "sbagliare di più" quando affronta un avversario che la classifica mondiale mette più in alto: il fatto può essere imputato a stress, tensione nervosa, o anche semplicemente alla maggiore abilità dell'avversario nel mandarvi palle incontrollabili, ma ciò non toglie che sia piuttosto fastidioso vedersi sfuggire "punti fatti" a causa di una palla che, apparentemente inspiegabilmente, vola troppo lontano a fondocampo.
Un altro elemento certamente realistico ma probabilmente esasperato è la stanchezza: l'implementazione della "resistenza" durante la partita è ottimo, in quanto come già detto ci obbliga a fare delle vere e proprie strategie di gioco, ma il fatto che questa debba essere tenuta di conto anche tra un torneo e l'altro, dovendo insomma prendersi delle pause per "ricaricarsi", è forse un po' eccessivo, anche perché una posizione che non viene difesa in un nuovo torneo si perde molto più rapidamente di quanto non la si sia conquistata. Certo è che questo va tutto a vantaggio della longevità: gira che ti rigira, il discorso è sempre quello che se volete scalare la classifica dovete diventare più forti e vincere più tornei possibile con meno sforzi possibile, e per farlo ci vorrà tempo (oh, se ce ne vorrà!) ed un personaggio esperto che si è fatto il mazzo sin dalla gavetta. È un vero peccato che questo titolo esca così a ridosso del Virtua Tennis della Sega: per quanto offra infatti un'esperienza di gioco forse meno bella a vedersi ma sicuramente più tecnica, sicuramente entra nel mercato quando questo è già quasi saturo. Ma se ancora non avete un gioco di tennis per la vostra PSP o se cercate qualcosa di estremamente tecnico, probabilmente dovreste tenerlo in seria considerazione...
Multiplayer a parte, in cui naturalmente potrete confrontarvi coi vostri amici tanto in singolo quanto in doppio, il gioco offre due modalità principali: l'Arcade e il Pro Tour, ovvero la carriera. Nella prima modalità vi limiterete a selezionare un tennista tra quelli disponibili (o eventualmente importandone uno dal Pro Tour) e cercherete di vincere una serie di incontri, che va dai tre ai cinque a seconda della difficoltà selezionata. L'Arcade è ideale ai bassi livelli per prendere la mano al gioco e agli alti livelli per fare una partita senza impegno di tanto in tanto una volta che vi sarete impratichiti, ma è nella lunga carriera del Pro Tour che il gioco dimostra tutta la sua appetibilità: verrete infatti chiamati a creare dal nulla il vostro alter-ego tennista, settando un gran numero di parametri meramente estetici (nome, nazionalità, altezza, peso, look) e scegliendo solo a grandi linee in quale tipo di gioco sarà più portato inizialmente. A questo punto inizierà la vostra scalata nella classifica mondiale a partire dal 250° posto: man mano che supererete incontri e vincerete tornei e trofei salirete in graduatoria, e contemporaneamente acquisirete esperienza da investire per migliorare le vostre statistiche (diritto, rovescio, gioco di gambe) o per acquisire nuove abilità speciali (volee in tuffo, diretto in corsa, battuta ad effetto, ...). Mediante allenamenti e sfide private potrete guadagnare ulteriori punti, e vincendo le apposite sfide otterrete dei partner per i tornei in doppio o doppio misto o contratti con gli sponsor per migliore equipaggiamento.
Ovviamente, tutti questi elementi costituiscono solo l'impalcatura del gioco vero e proprio, che naturalmente si svolge sul dannato rettangolo in erba, cemento o terra battuta. Oltre allo stick analogico per il movimento, avremo a disposizione i 4 tasti "figura" per quattro differenti tipi di colpo più un tasto laterale per lo "scatto": l'utilizzo di quest'ultimo, nonché di colpi potenti, tenderà a far calare l'indicatore di "resistenza" del giocatore, determinando a lungo andare un calo di prestazioni, come velocità e accuratezza. Per gestire l'impatto sulla palla, il gioco ha implementato un sistema che prevede di premere il tasto PRIMA che la pallina raggiunga il giocatore, e di rilasciarlo solo in quel momento: più tempo il tasto è stato premuto (con la soglia nel momento dell'impatto avversario, a patto che siate in buona posizione di ricezione) e più potente e precisa sarà la risposta. Insieme, questo sistema di impatto un po' delicato ed il succitato elemento della resistenza andranno a rendere il gioco molto tecnico, costringendovi ad alternare gioco aggressivo e potente a fasi di contenimento, e permettendovi di scegliere se giocare subito le vostre carte migliori contro un avversario ancora fresco o se attendere che questi si stanchi, correndo però il rischio di essere anche voi troppo esausti per metterle adeguatamente in atto.
Graficamente il gioco si presenta discretamente: i modelli dei tennisti sono realizzati con una buon numero di poligoni e le textures sono ben dettagliate, anche se a volte i visi sembrano un po' troppo "maschere", soprattutto quelli molto simili dei personaggi "creati" mentre i tennisti "ufficiali" rimangono un po' più plastici. Le animazioni sono buone e realistiche, salvo qualche occasionale "scivolata" a modello immobile o, peggio, degli imprevedibili "teletrasporti". Gli ambienti circostanti sono ricreati anch'essi discretamente, sebbene non si possa certo richiedere lo stesso dettaglio dei tennisti ed il pubblico sia irrimediabilmente bidimensionale. La colonna sonora è limitata ai menù, in quanto nel gioco vero e proprio si rispetta un realistico silenzio; le voci dei tennisti sono egregie, soprattutto quelle "ufficiali", mentre il suono delle palle contro le racchette ha un tono un po' legnoso, tipico di una registrazione fatta indoor (mentre tutti gli scenari sono all'aperto).
L'intero prodotto ha dunque una realizzazione tecnica discreta e gradevole, ma un po' migliorabile.
Il sistema di gioco non è decisamente immediato, ed anche per questo motivo ci viene proposto un tutorial lungo ed esplicativo che è vivamente consigliabile affrontare anche se si è già esperti di questo genere di titoli. Una volta impratichiti, la difficoltà andrà di pari passo con le vostre capacità, soprattutto in modalità Pro Tour dove ad ogni vostro effettivo miglioramento corrisponderanno nuove vittorie e premi che vi metteranno in condizioni di confrontarvi con avversari più tosti. Una cosa fastidiosa, a questo proposito, è il fatto che il vostro personaggio sembri "sbagliare di più" quando affronta un avversario che la classifica mondiale mette più in alto: il fatto può essere imputato a stress, tensione nervosa, o anche semplicemente alla maggiore abilità dell'avversario nel mandarvi palle incontrollabili, ma ciò non toglie che sia piuttosto fastidioso vedersi sfuggire "punti fatti" a causa di una palla che, apparentemente inspiegabilmente, vola troppo lontano a fondocampo.
Un altro elemento certamente realistico ma probabilmente esasperato è la stanchezza: l'implementazione della "resistenza" durante la partita è ottimo, in quanto come già detto ci obbliga a fare delle vere e proprie strategie di gioco, ma il fatto che questa debba essere tenuta di conto anche tra un torneo e l'altro, dovendo insomma prendersi delle pause per "ricaricarsi", è forse un po' eccessivo, anche perché una posizione che non viene difesa in un nuovo torneo si perde molto più rapidamente di quanto non la si sia conquistata. Certo è che questo va tutto a vantaggio della longevità: gira che ti rigira, il discorso è sempre quello che se volete scalare la classifica dovete diventare più forti e vincere più tornei possibile con meno sforzi possibile, e per farlo ci vorrà tempo (oh, se ce ne vorrà!) ed un personaggio esperto che si è fatto il mazzo sin dalla gavetta. È un vero peccato che questo titolo esca così a ridosso del Virtua Tennis della Sega: per quanto offra infatti un'esperienza di gioco forse meno bella a vedersi ma sicuramente più tecnica, sicuramente entra nel mercato quando questo è già quasi saturo. Ma se ancora non avete un gioco di tennis per la vostra PSP o se cercate qualcosa di estremamente tecnico, probabilmente dovreste tenerlo in seria considerazione...