Sniper Elite 4

di Roberto Vicario

Arrivata al quarto capitolo, la saga di Sniper Elite si sposta in Italia. Dopo l’hands on che abbiamo potuto affrontate qualche settimana fa grazie ad un invito di Koch Media, siamo finalmente entrati in possesso della versione definitiva del titolo e siamo pronti a raccontarvi come è andata la nostra campagna italiana.

Nazisti, mafia e partigiani

Come sicuramente saprete, il protagonista della storia è l’infallibile cecchino inglese Karl Fairburne. Questa volta il soldato è stato mandato in Italia, per indagare su dei particolarissimi missili teleguidati che - come spesso abbiamo sentito dire - potrebbero cambiare le sorti della Seconda Guerra Mondiale.

La componente storica, sulla carta, è presente in maniera piuttosto ricca. Riprendendo alcune dinamiche realmente accadute nel nostro paese durante la guerra, nel corso delle otto missioni che compongono la campagna di gioco, entreremo in contatto con la resistenza (i nostri partigiani) e persino con la Mafia; strane alleanze che si instaurano in periodo di guerra. Purtroppo la componente storica è solamente abbozzata, con luoghi fittizi (anche se ispirati a località reali) e una narrazione che si sviluppa solamente attraverso delle brevissime cut scene tra una missione e l’altra, e dei dialoghi piuttosto scarni durante la preparazione della missione.

Sotto questo aspetto, grazie anche all'enorme bagaglio culturale che ci ha lasciato questo difficile periodo storico, si poteva fare sicuramente di più. Quella che ci ritroviamo tra le mani è invece una tela narrativa poco approfondita, utile soltanto a fare da collante alle missioni.

Fortunatamente però, una volta scesi sul campo di battaglia, la musica è totalmente differente. Sniper Elite 4 sembra aver imparato dagli errori del passato, offrendoci un titolo incredibilmente variopinto sotto l’aspetto dell’approccio alle singole missioni. Non fatevi spaventare dal loro numero, sebbene otto vi sembrerà all'apparenza un quantitativo scarno, tra la richiesta di compiti (tra obiettivi primari e secondari) da portare a termine ,e di collezionabili da raccogliere, la durata di ogni singola missione può sfiorare le due ore di gioco. Tirando dritto si potrà completare la campagna singolo giocatore in poco più di sei ore, ma questa scelta vi farà perdere completamente l’essenza di cui è intriso questo Sniper Elite 4.

I ragazzi di Rebellion hanno infatti spinto tantissimo l’acceleratore sulla componente stealth, esaltando ancora di più la quasi mitologica figura del cecchino. Giocato soprattutto a livelli elevati, e con una balistica molto più votata alla simulazione, la pianificazione e l’uso del nostro amico fucile va pianificata in maniera saggia: studiando i nemici (si possono marcare con il binocolo) e i loro percorsi, l’ambiente che ci circonda e i rumori che possono coprire i nostri spari… ma non è tutto!

Come dicevamo poche righe sopra, lo studio della mappa e del level design è quanto mai fondamentale. Non c’è mai una sola strada per arrivare agli obiettivi, e solamente prendendo il tempo necessario ad osservare la zona si potranno ottimizzare tempi e percorsi. Questo perché il titolo tiene anche conto di chi, oltre a sparare, vuole provare ad infiltrarsi in maniera silenziosa dietro le linee nemiche. Fairburne ha infatti in dotazione anche una pistola (da silenziare all'occorrenza) e un coltello piuttosto affilato, e un mitragliatore per le situazioni più calde, con cui sfoltire i ranghi dell’esercito nazista.

Sebbene sia possibile selezionare tra quattro differenti livelli di difficoltà, il nostro consiglio è quello di affrontare la campagna da difficile in su (il livello chiamato Sniper Elite) per poter godere dell’ottimo lavoro svolto sulla balistica e sopratutto di una intelligenza artificiale più efficace. Di fatto l’IA dei soldati avversari è il secondo, vero, tallone d’Achille del titolo; non tanto per la loro efficacia in combattimento - morire non è così difficile, soprattutto se si affronta la sfida di petto - quanto per una sistema di allerta che risulta a volte davvero troppo fallace in alcune frazioni di gioco. Inoltre, è proprio mandando a segno un centro a difficoltà elevate che il senso di appagamento si farà più forte, valorizzato dalla ormai conosciuta kill cam a raggi X che ci mostra l’impatto del nostro colpo sul corpo del malcapitato di turno.

Cecchino da compagnia

Molto ricco è invece il menù che gli sviluppatori hanno imbastito per la componente cooperativa e competitiva. Diverse modalità di gioco per saziare i gusti di tutti i giocatori, e sopratutto, allungare la longevità del prodotto in maniera significativa.

Parlando di cooperazione sarà possibile affrontare le missioni della storia in compagnia di un amico, oppure, giocare una modalità asimmetrica in cui un utente gioca nei panni del cecchino e il compagno in quello dello spotter. La variante più interessante è però quella chiamata “sopravvivenza” in cui, quattro giocatori, verranno chiamati a collaborare per superare svariate ondate di nemici, che si faranno sempre più corpose e difficili da superare. Una sorta di orda che ha convito e divertito, in cui l’azione ragionata lascia sicuramente spazio ad un approccio più tranchant, ma non per questo meno strategico.

Passando invece al competitivo, troviamo ben sei modalità di gioco che metteranno al servizio dei giocatori delle regole di ingaggio piuttosto variopinte. Oltre ai classici deathmatch, team deathmatch e controllo, molto interessanti si sono rivelate le varianti “attraversamento vietato” e "Re della distanza”. La prima sarà una sorta di sfida puramente tra cecchini, con una parte della mappa invalicabile per entrambe le squadre e l’utilizzo del fucile da distanza come unica opzione offensiva; la seconda invece, al posto delle kill, terrà conto della distanza da cui vengono effettuate, per poi sommarle tra tutti i componenti del team ed eleggere la squadra vincitrice.

Indipendente dalla modalità di gioco avremo un sistema di crescita su livelli che ci porterà non solo ad accrescere la nostra esperienza, ma anche a sbloccare determinati perk - fino ad un massimo di sei - che ci permetteranno di potenziare alcune abilità. La cosa interessante è che questo sistema di ranking è condiviso tra single, coop e competitivo; questo vuol dire che già completando la compagna singolo giocatore avremo un discreto livello di esperienza acquisito per poter affrontare le modalità che vi abbiamo appena descritto.

Salire di livello, infine, ci darà anche la possibilità di acquistare nuovi strumenti offensivi per completare o personalizzare il nostro loadout. Oltre ai fucili da cecchino potremo acquistare mitragliatori, pistole o gadget come mine, granate, medipack e altro ancora. Non pensate però ad acquistare tutto in maniera compulsiva, perché il titolo premia l’affiatamento con la propria bocca da fuoco (vi ricordate il discorso del Sergente Hartman in Full Metal Jacket? Ecco!); più kill mettere a segno, più alcuni bonus saliranno per l’affiatamento acquisito.

Niente da segnalare invece sotto l’aspetto del matchmaking, piuttosto rapido e già efficace in queste prime ore che vedono i server popolarsi di giocatori.

Un’Italia da cartolina…più o meno!

Prima di chiudere il nostro approfondimento su questo Sniper Elite 4 è bene soffermarci sulla componente tecnica del titolo. Giocato su PS4 Pro dobbiamo ammettere che nel complesso il titolo si fa apprezzare; grazie anche ad un frame rate sbloccato il titolo risulta piuttosto fluido.

L’ambiente di gioco è piuttosto valido, così come la varietà offerta dalle missioni e delle location. Ottimi anche gli effetti particellari, mentre si poteva fare qualcosa di più per i modelli poligonali dei vari personaggi, non particolarmente ispirati e privi di dettaglio. Insomma, nel complesso un lavoro piuttosto buono…ma nulla che faccia gridare al miracolo. Niente da segnalare invece sotto l’aspetto sonoro, anche questo abbastanza nella media di quanto hanno offerto in passato altre produzioni di questo calibro.

Nel complesso quindi questo Sniper Elite è un titolo sicuramente valido, in grado di offrire un approccio più vario rispetto al passato. Peccato che una storia priva di mordente e una IA non proprio da antologia minano, in parte, un giudizio finale altrimenti eccellente. Se siete comunque fan della saga o siete alla ricerca di una valida esperienza stealth, Snipe Elite 4 fa' decisamente al caso vostro. Buon cecchinaggio!