Sniper Elite

Sniper Elite
Se c'è un periodo storico particolarmente inflazionato in ambito videoludico, è certamente quello che va dal 1939 al 1945, ovvero la Seconda Guerra Mondiale. Essa rappresenta un pozzo senza fondo da cui attingere idee per titoli di (più o meno) successo, e solo negli ultimi mesi abbiamo assistito a una vera e propria invasione di prodotti, come ad esempio Call of Duty 2, Brothers in Arms: Earned in Blood ed Heroes of the Pacific, i quali si aggiungono a una popolazione che definire gremita è un eufemismo, in netto contrasto ad esempio con quelli dedicati all'altro conflitto mondiale.
Una caratteristica comune alla maggior parte di essi è una fedele (chi più, chi meno) ricostruzione dei fatti realmente accaduti, peculiarità considerata indispensabile per donare maggiore spessore all'esperienza ludica.
Tuttavia, come ogni regola che si rispetti, non manca la classica eccezione, per l'occasione rappresentata da questo Sniper Elite.


Nella tana del lupo
Siamo di fronte, infatti, a un'ambientazione ibrida: lo sfondo è (manco a dirlo) la Seconda Guerra Mondiale, ambientata nella Berlino della terribile primavera 1945, a un mese dalla capitolazione. Ciò che stona, tuttavia, sono i fatti narrati dallo storyline, inventati ad hoc: in questo caso impersonerete un cecchino americano, un tal Karl Fairbourn arruolato dall'OSS (CIA), che si è infiltrato in quel che rimane della Wermacht al fine di contrastare la minaccia russa. Il vostro obiettivo ovviamente non è quello di impedire la disfatta della Germania (la cui sconfitta è ormai inevitabile), bensì quello di impedire al servizio segreto sovietico NKVD di accaparrarsi i progetti nucleari tedeschi, i quali fornirebbero a Stalin un vantaggio tale da rompere gli equilibri di potere. In poche parole, non era ancora finito il più devastante conflitto della storia che già stava prendendo forma un altro, la Guerra Fredda.

Chi fa da se fa per tre
Per conseguire l'obiettivo impersonerete una delle più temibili minacce delle battaglie moderne: i cecchini. Armati del vostro fucile di precisione dovrete farvi strada attraverso ciò che ormai assomiglia solo a un ammasso di macerie, uccidere ufficiali russi e i tedeschi in procinto di svelare segreti ai nemici in cambio di una conveniente fuga, rubare documenti, ma anche soccorrere alleati feriti. Talvolta avrete a disposizione l'aiuto di alcuni membri della resistenza tedesca, i quali però si rivelano di tanto in tanto deficitarii in termini di AI: è capitato, in una delle primissime missioni, di dover scortare alcuni militanti armati di bazooka ma questi, invece di uscire allo scoperto in un'area perfettamente ripulita dai russi, rimanevano nascosti impedendo così di portare a termine l'obiettivo. La soluzione? Semplice: sparare a uno di loro, sottrargli il bazooka e distruggere in prima persona i carri armati. Per la serie "meglio soli che mal accompagnati"...


Ombre e...
Le perplessità, purtroppo, provengono anche da un altro comparto, quello grafico: a parte alcune goffe animazioni del personaggio (specialmente nella corsa), si notano spesso e volentieri compenetrazioni con altri elementi del fondale, come ad esempio i corpi dei caduti sul campo e i muri di quel che resta degli edifici.
Anche gli scenari offrono degli spunti per critiche: le barricate e gli scantinati sono tutti uguali, frutto di un mero copia-incolla, mentre i dettagli sono piuttosto curati solo per gli oggetti vicini, quando invece gli aerei che vi sorvolano appaiono bidimensionali e privi di alcun dettaglio.
Più ombre che luci anche dal doppiaggio, davvero poco ispirato e, a dirla tutta, di Karl tutto si può dire tranne che sia simpatico, essendo il classico stereotipo dell'eroe di stampo hollywoodiano (ma d'altronde il ruolo di impavido infiltrato non lo si poteva affibbiare a un giovincello).

... luci
Per fortuna Sniper Elite non manca l'appuntamento con il divertimento: a renderlo un buon titolo è proprio l'aspetto che più di ogni altro conta in un gioco, ovvero il gameplay. Sniper Elite, infatti, lo si può definire un simulatore di cecchino, in quanto ingloba in sé tutta l'essenza di del mestiere più temuto dai nemici: le fasi di osservazione con il binocolo che precedono ogni movimento, la tecnica del riposizionamento, indispensabile per disorientare i nemici (che dopo due o tre colpi esplosi dallo stesso luogo non faticheranno a individuarvi), le fasi di sistemazione delle trappole per scoraggiare gli inseguitori, senza dimenticare un sistema di mira che definire realistico è poco.
Ed è indispensabile che impariate in fretta ciascuna di queste procedure, in quanto il solo modo per arrivare alla fine della missione è quello di eliminare i nemici da lontano, senza permetter loro di rispondere al fuoco. Sono da abolire, infatti, gli scontri a fuoco a corto raggio, anche con le armi adatte (eventualmente sottratte ai nemici): Karl non se la cava granché con mitragliatori & Co.

Cardiopalma
Tutto ciò è complicato da un'AI dei nemici davvero impegnativa, che non lesinerà a utilizzare granate per stanarvi (magari quando siete sdraiati sotto un veicolo distrutto), e allo stesso modo non esiterà a utilizzare il fuoco di copertura per tentare di prendervi alla sprovvista con un compagno.
A intricare ulteriormente le cose ci penserà il sistema di individuazione sul radar dei nemici, che non esiste: vi verrà indicato solo un cono da cui presumibilmente provengono i proiettili, ma ovviamente esso comparirà solo dopo che siete stati individuati (e addio effetto sorpresa!).
Tutto ciò si concretizza in una difficoltà generale del gioco quanto meno impegnativa già nel livello più abbordabile, enfatizzata dalla possibilità di effettuare un numero limitato di salvataggi. Anche la tensione si farà sentire (soprattutto quando trasportate un ferito o mentre frugate negli abiti dei cadaveri alla ricerca di munizioni e medikit), capace talvolta di farvi domandare se non stiate giocando a Resident Evil anziché a un gioco di guerra.

Tocchi di classe
Anche l'atmosfera è perfettamente ricreata, con tutta una serie di tocchi di classe che immergono appieno il giocatore nel ruolo: l'offuscamento della visuale mentre armeggiate con lo zoom, la perfezione degli echi degli spari, la bontà degli effetti sonori di sottofondo e i rallenty con cui verranno premiati i colpi alla testa sono tutte chicche che permettono di dimenticare le pecche del gioco. Un valore aggiunto, inoltre, è rappresentato dalla possibilità di tendere delle trappole: è sufficiente ferire gravemente un nemico, evitando di finirlo. A quel punto vedrete un suo commilitone uscire allo scoperto nel tentativo di soccorrerlo, consentendovi di avere vita facile nell'abbatterlo.
Chiude il quadro di questo Sniper Elite la modalità multiplayer, fruibile sia in split screen (in cui un giocatore potrà soccorrere l'altro, al fine di scongiurare un precoce game over) sia online, nelle classiche modalità.
Per il verdetto vi rimandiamo al commento.


Sniper Elite
7.5

Voto

Redazione

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Sniper Elite

Sniper Elite prende le distanze dai vari frenetici sparatutto, regalando morte assicurata a chi non segue con precisione le procedure: osservare con il binocolo l'area prima di uno spostamento, disorientare il nemico riposizionandosi, evitare gli scontri a fuoco ravvicinati e, non ultimo, tenere in conto tutte le variabili che influenzano le traiettorie degli spari. Il risultato è un gameplay forse un po' blando, ma sicuramente coinvolgente e appagante, sconsigliato quindi a chi cerca un'azione frenetica e poco impegnativa. Non mancano i difetti, ma il tutto è mascherato da un'atmosfera e una tensione che vi incolleranno allo schermo.

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