Sniper Elite Resistance, recensione. Salvate il compagno Hawker
Ennesimo colpo di striscio per la saga Rebellion.

Siete pronti a calarvi ancora una volta nei panni dell’infallibile cecchino di casa Rebellion per arginare lo strapotere nazista e salvaguardare il prossimo sbarco in Normandia? La nuova interazione di Sniper Elite vi mette di fronte a questi, e altri, importanti interrogativi che fungono da collante narrativo di Resistance, appena arrivato su tutti gli scaffali, digitali e non. Nel ventesimo anniversario della serie, Rebellion non dimostra di avere troppa voglia di scostarsi dai punti cardine di una produzione che nel corso di questi anni ha saputo ritagliarsi una buona fetta di aficionados, affascinati dal buon mix di azione e pianificazione strategica che da sempre caratterizzano il franchise.
Nei panni di Harry Hawker dovremo mettere al sicuro la riuscita del D-Day e al contempo riuscire a scoprire importanti informazioni su una nuova arma della Luftwaffe. Inviati in territorio francese, dovremo dare supporto a tutte le operazioni della Resistenza locale, per fiaccare il giogo nazista e soprattutto per impedire loro di riuscire a ottenere le informazioni necessarie per impedire il famoso Sbarco. Attraverso le 9 missioni messe a disposizione del giocatore, potremo quindi prendere parte alle classiche missioni di infiltrazione, recupero informazioni e uccisioni eccellenti, che da sempre caratterizzano il gameplay del titolo Rebellion.
Missioni, infiltrazioni e il peso della strategia
Il gioco vi mette ovviamente nelle condizioni di poter condurre operazioni nel più completo anonimato o procedere ad armi spianate per eliminare qualsiasi forma di vita avversaria, ma appare ovvio fin dall’inizio che la direzione che il gioco vi suggerisce è quella di “uccellare” i vostri nemici, riuscendo a passare inosservati anche nelle condizioni all’apparenza più sfavorevoli.
E per consentirvi di poter agire in entrambi i ruoli vi mette a disposizione tutta una serie di strumenti atti a lasciarvi il libero arbitrio in qualsiasi momento. A voi, quindi il piede sull’acceleratore e il potere decisionale su come e quando utilizzarlo. Da una parte avrete dalla vostra l’armamentario giusto per eliminare alla distanza, o nel più classico combattimento ravvicinato ogni nemico a portata di tiro. Dall’altra vi mette a disposizione gli strumenti giusti per aggirare le forze nemiche, prendere il percorso più agevole e meno battuto.
E’ buona norma, per esempio, iniziare la vostra missione con una precisa perlustrazione dello scenario con il vostro binocolo, grazie al quale potrete taggare i vostri avversari visibili (tenete sempre a mente che altri potrebbero essere nascosti all’interno degli edifici), e i punti d’interesse. Disattivare allarmi, piazzare trappole ed esche per attirare il nemico verso aree lontani da voi, fa sempre parte di quel “grande inganno” di cui potete essere protagonisti assoluti. Potrete procedere nascosti dall’erba alta, ma attenzione sempre a non abusare di una IA generalmente non troppo sveglia, perché anche se celati dalla vegetazione potrete sempre essere notati da chi vi sta troppo vicino, e anche il movimento degli animali circostanti (maledetti piccioni), potrebbe essere un chiaro indicatore della vostra presenza.
L'importanza della pianificazione e i pericoli dell’ambiente
Se scoperti, si attiveranno gli allarmi e i soldati nazisti (compresi anche gli agenti della Gestapo), si metteranno sulle vostre tracce, scandagliando il territorio circostante. In quel caso potrete mettervi al sicuro in un nascondiglio non visibile, oppure decidere di affrontare il combattimento. Le meccaniche di shooting sono ben implementate, dando modo al giocatore di scegliere se affrontare le sparatorie in terza persona, oppure giocare nella visuale classica degli FPS, anche se dobbiamo dire che non tutte le armi hanno una resa efficace con questa visuale. Basterà effettuare una lieve pressione sul trigger sinistro per entrare in terza persona, mentre una più prolungata vi metterà proprio negli occhi del cecchino.
Ogni azione portata a termine, che sia l’uccisione di un avversario, o il superamento indenne di una porzione di mappa, porteranno in dote i classici punti esperienza, spendibili per upgradare le vostre skill di combattente perfetto. Potrete, per esempio, migliorare le performance atletiche (avere un battito troppo accelerato influirà anche sulla vostra mira), oppure rendere più efficaci le immancabili cure a cui dovrete affidarvi dopo qualche ferita di troppo. L’insieme delle vostre azioni andranno quindi ad agevolare il vostro passaggio ai livelli successivi, che presenteranno difficoltà via via crescenti. Il ritmo di gioco è serrato e le missioni scorrono via senza troppi intoppi, restituendo al giocatore un ottimo senso di continuità, grazie ad una trama sempre molto interessante e che ha la capacità di svilupparsi in modo molto interessante durante il corso delle missioni.
Limiti tecnici e bisogno di innovazione
Quello che invece rimane troppo costante, e senza troppi scossoni è proprio il modus operandi di Hawker, che alla lunga potrebbe annoiare un po', anche perché i limiti tecnici e concettuali della saga iniziano a mostrarsi con una certa decisione. Tecnicamente Resistance non mette sul piatto stravolgimenti tecnologici degni di nota, anzi. Non che sia brutto, intendiamoci, ma forse bisognerebbe iniziare a pensare ad una “next gen” anche per un franchise storico come questo. Modelli poligonali non ricercatissimi, una certa “sporcizia” nelle texture e un ambiente non certo ricchissimo di dettagli lasciano in bocca un certo retrogusto “retrò”, che la serie fa fatica a scrollarsi di dosso da ormai un po' di episodi. Soprattutto perché il prezzo di vendita non è esattamente low budget, e dai 60 euro richiesti ci si aspetta sicuramente qualcosa in più.
Interessante, ma non una novità assoluta, la modalità “Invasion”, che vede l’arrivo di un giocatore esterno a invadere la vostra sessione di gioco in single player, vestendo i panni di un cecchino avversario e facendo di tutto per bloccare la vostra avanzata. Oltre al completamento degli obbiettivi della missione, si dovrà quindi sfuggire all’avversario e provvedere anche alla sua eliminazione. Sicuramente questa modalità, vista anche in Sniper Elite 5, aumenta il grado di sfida e si affianca alla classica cooperativa e alle svariate modalità multiplayer che si ripresentano come elementi di supporto di un ottimo single player, innalzando la longevità generale del gioco.